Ricordiamo che in questa sezione si parla del Treviso FBC, solo del Treviso FBC, nient'altro che del Treviso FBC. Qualsiasi altro messaggio non inerente a questi argomenti (ad es. il tifo e la curva) sarà quanto prima cancellato.


Nuova Discussione
Rispondi
 

Giù le mani dal Tenni!

Ultimo Aggiornamento: 16/05/2023 00:08
Autore
Stampa | Notifica email    
30/08/2009 23:37
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 55.631
Registrato il: 05/04/2004
Città: TREVISO
Età: 40
Sesso: Maschile
Admin
Prendo da facebook questo racconto del sig. Vincenzo Aloisi, che magari non è stato letto da tutti.


Racconto ispirato dal dibattito politico sul destino dello Stadio Tenni di Treviso.

Anche i morti si rivoltano nella tomba
Piero Bortetto si girò indietro, sentendosi chiamare all’improvviso.
Era una voce amica, ma ormai, non essendo più sulla terra da diverso tempo, aveva quasi dimenticato il linguaggio dei viventi; l’inflessione dialettale lo sorprese piacevolmente, specialmente quando si trovò di fronte la sagoma di Giovanni Carloto, un ex Presidente del Treviso Calcio.
-Ciao,beo! gli disse il Presidente.
-Ciao, Presidente! rispose Piero. E subito dopo i convenevoli, quasi fossero ancora vivi e coetani, cominciarono a parlare dei loro ricordi terreni.
Argomento, ovviamente, il calcio, la Società sportiva calcistica, l’attività e le avventure vissute nel campo di calcio trevigiano.
Ambedue erano però angustiati, perché, nel loro girovagare per le strade dell’Aldilà, avevano sentito una notizia poco piacevole proveniente dalla Terra.
Ancora una volta si parlava, a Treviso, dell’eventuale demolizione del Campo di Calcio Omobono Tenni.
Spinti dall’amore per questo, con l’inespresso, ma benevolo, assenso del Signore,
rivestendo quasi le vecchie spoglie umane, si diressero precipitosamente verso lo Stadio di Treviso.
Quanti ricordi! Che amarcord!
Si dice che i Defunti, pur non partecipando attivamente alle vicende umane, seguano dal Cielo quanto avviene sulla Terra e conoscano tutti i cambiamenti che avvengono nel tempo.
Il piacere di essersi incontrati e di poter parlare di questo argomento sprigionò in loro una tale energia che effettivamente si materializzarono in carne e ossa, diventando degli esseri viventi, con i loro pregi e difetti, e con la passione di chi vive lo sport con intensità, con disinteresse, con spirito di altruismo e fratellanza, cose che solo gli sportivi veri possono conoscere.
Alternandosi nel parlare, in modo da non prevaricare l’uno sull’atro, si calarono ognuno nei propri panni e raccontarono quanto tempo della loro vita avevano dedicato allo sport, al calcio in particolare, e l’amore da loro profuso nell’espletamento delle proprie mansioni.
Piero Bortetto parlò della sua vita di allenatore, dei vari e importanti incarichi avuti dalla Società.
Praticamente aveva speso la maggior parte del suo tempo facendo l’Allenatore in tutte le squadre del Treviso, dai pulcini alla serie C.
Col passare del tempo egli era diventato il punto di riferimento di chi si recava allo stadio per i più vari motivi, ma specie per i ragazzi da lui allenati, e i loro amici, e più ancora per i genitori che accompagnavano allo stadio i figli iscritti alla Federazione, per riprenderli dopo l’allenamento o la partita.
Quanta fatica, ma quanto amore e che grandi soddisfazioni!
Giovanni Carlotto invece parlava del suo impegno di Amministratore e Presidente.
Anche in lui gli occhi sprizzavano gioia, raccontando le avventure sue e dei suoi collaboratori. Dalle sue parole emergevano i sacrifici di tutti i componenti della Società: dai giocatori ai dirigenti, dagli accompagnatori ai tifosi, dai cittadini che si sforzavano di tenere in ordine la strada dello stadio in occasione delle partite, al filing esistente tra la Squadra e i Trevigiani.
Allora non esistevano problemi di traffico né di sicurezza.
Camminavano appassionatamente per Via Foscolo come due semplici mortali, infervorati nei loro discorsi, quando incontrano un uomo ormai maturo, accompagnato da un adolescente.
Era Mario Zampini, medico trevigiano molto conosciuto, assessore comunale, accompagnato da tre amici e un suo nipote.
Quest’ultimo, nato e vissuto a Vicenza, sapeva ben poco della storia sportiva trevigiana.
Conoscevano bene l’argomento, invece, gli altri tre amici, più giovani di Mario, ma altrettanto interessati al problema dello Stadio. Erano il dott. Zeno Muretto, l’Avv.Anchise De Seppis, ambedue colleghi assessori, e l’ Avv. Giampaolo Alisi, consigliere comunale e rappresentante del Partito.
Anche loro, in seguito all’ennesima proposta per abbattere lo stadio, avevano programmato un sopralluogo più circostanziato, prima della riunione allargata ad un certo numero di cittadini, previsto in serata.
Mario, vedendosi guardare dalle sagome dei defunti, spaventato e in stato di agitazione,( poco mancò perché non svenisse !) chiese loro: ma voi…..?
-Calmo, Mario! dissero i presunti redivivi.
-Riprenditi dalla tua visione e lavora per il bene della Citta’.
E subito scomparvero.
-Mario, ma cosa hai ?, disse Elio Pezarretta, che casualmente passava di là. Sei tanto agitato e pallido.
Mario si appoggiò al nipote, chiuse un attimo gli occhi per concentrarsi ( da medico conosceva anche qualcosa di yoga). Ciò lo aiutò a riprendere le forze dopo quella visione, peraltro piacevole, ma inspiegabile.
-Niente, Elio!-rispose all’amico. Grazie per esserti fermato.
Ho avuto un attimo di smarrimento .
Disse che riflettendo a quanto letto sulla stampa in merito alla proposta di un eventuale abbattimento dello Stadio, rimasto solo con il nipote, mentre gli amici erano andati due passi più avanti, aveva pensato alla centenaria storia del calcio trevigiano e ad alcuni personaggi ormai morti, ma sempre vivi nella memoria di tutti.
Non accennò alla visione, per evitare che l’amico lo prendesse per matto.
Coincidenze della vita. Elio era andato in pensione da qualche giorno e finalmente poteva permettersi il lusso di fermarsi per bere un aperitivo con l’amico, il nipote e gli altri tre politici.
Si sedettero in un Bar vicino, nel plateatico, e in attesa dello spriz per loro e un’acqua brillate per il nipote, cominciarono a parlare di calcio e di stadio.
Elio in gioventù era stato anche arbitro e successivamente scopritore di talenti arbitrali di grande successo.
Conosceva la Città come nessun altro; era libraio, editore, gallerista colto, amico di moltissimi personaggi, specie letterati e artisti trevigiani del Novecento.
Parlare con lui era un piacere ; i suoi giudizi erano equilibrati.
Sorvolando sui ricordi di natura personale, illustrò la storia del calcio a Treviso, dalla nascita della prima Associazione calcistica a quelle che si sono succedute nel tempo. Parlò delle molte affermazioni ,ma anche di qualche defajance della Squadra nei vari periodi della sua storia. Ricordò uomini. amici, dirigenti, giocatori, allenatori, presidenti.
Si soffermò poi, per sommi capi, sulla storia dello Stadio, costruito nel 1933, chiamato inizialmente Stadio del Littorio e nel secondo dopoguerra Omobono Tenni, in memoria di un grande motociclista, trevigiano di adozione.
La sua vita, oltre che di cultura, era intrisa anche di sport, specie di calcio, e lui era un libro aperto di storia e tradizione.
Dalle sue parole e dal tono usato, si capiva cosa significava il Tenni per lui, gli addetti ai lavori e la cittadinanza tutta.
In effetti lo stadio era il primo Tempio laico del Calcio cittadino, a cui, con il passare del tempo, si erano aggiunti altri campetti, pubblici, privati, parrocchiali, specie in periferia.
Per il centro di Treviso il Tenni, però, rappresentava, e rappresenta, il cuore calcistico, dove sono presenti tutte le Squadre previste dalla Federazione per i vari Campionati e Tornei.
I ragazzi del centro cittadino vanno al Tenni, diventato quindi un punto di riferimento sportivo, ma anche di formazione tecnica e morale. Molti ragazzi sono diventati bravi calciatori professionisti. Altrettanto è avvenuto per dirigenti e allenatori.
Un solo motivo di rammarico: il calcio da sport puro, è diventato un business, dove girano cifre iperboliche, che incidono negativamente su tutto il mondo che vi sta intorno.
Mario Zampini, anche lui calciatore da piccolo, successivamente rugbysta, è comunque un grande tifoso del Treviso, puntualmente presente nelle partite giocate in casa.
Ha annuito molto durante il racconto di Elio e nelle sue considerazioni finali.
-, Dov’è De Gubertin? dice all’amico Elio, che intanto si alza per andar via.
Non può fare a meno a questo punto di descrivere le sue emozioni di tifoso, che condivide con migliaia di persone dentro e fuori lo stadio.
Quasi come in un rituale liturgico, egli va allo stadio un’ora prima dell’inizio della partita per incontrare gli amici e i tifosi in Tribuna centrale. Qui ci sono tutti: Autorità civili, militari, qualche Sacerdote. Fra tutti però spicca un personaggio: Gianfranco Gelini, Sindaco di Treviso per due Legislature, il massimo periodo consecutivo previsto dalla Legge, ed ora Vice di quello attuale.
Chi non conosce Gianfranco Gelini? La sua fama è andata oltre i confini della Stampa nazionale, avendo conquistato varie copertine di Riviste e prime pagine di Testate estere di spicco. Onnipresente nelle sue mansioni di Amministratore, non manca mai agli appuntamenti sportivi e alle partite del Treviso. E’ strenuo sostenitore della Squadra, ma anche di questo Stadio e della sua conservazione in Via Foscolo.
Ogni qualvolta nel tempo si parla di abbattimento, egli dice che prima di farlo i distruttori devono passare sul suo corpo.
Andato via Elio Pezarretta, i quattro amici politici e il nipote proseguono il loro giro di ricognizione e alla fine si avviano verso il Municipio, dove in una sala adibita a riunioni pubbliche, si siedono per riflettere sulla proposta di demolizione.
Sono già le ore 18 e i cittadini invitati alla discussione sono quasi tutti presenti.
Inizia la discussione.
Parla prima il promotore della Riunione, poi i cittadini, i tecnici, i politici.
I pareri sono unanimi.
Viene fuori il parere, riportato a suo tempo dalla Stampa, di eminenti ingegneri e urbanisti.
Si parte dal presupposto che Treviso è al 36° posto nella classifica delle città italiane sopra i 60.000 abitanti e al 3° posto nel Veneto per densità di popolazione.
Il Quartiere dello stadio non deve essere cementificato, perché se da un lato rappresenta il cuore calcistico per i ragazzi di Treviso-Centro, dall’altro, assieme alla zona dello scalo Motta, è un polmone per la Città.
Come già progettato, ed esposto al pubblico, da alcuni Tecnici, è tutta questa zona che va ripensata, modificata e ristrutturata.
Bisogna intervenire sulla viabilità a Nord-Est del Quartiere per creare nuove strade e posteggi, spostare gli accessi allo Stadio verso Est e fare in modo che il Put non venga minimamente interessato dal traffico delle partite.Gli abitanti residenti nella zona non devono patire disaggi, ma benefici ambientali e sanitari, oltre che economici.
Non importa se gli Amministratori, o meglio ancora dei privati, vogliono costruire uno stadio nuovo e più grande. Facciano pure, se trovano spazi adeguati nel territorio di Treviso o altrove.
L’importante è che non si perdano, con l’abbattimento, cento anni di storia e di tradizione, in memoria di tutti quei cittadini che, in più di un secolo, hanno contribuito, in un modo o nell’altro, a tenere vivo a Treviso l’amore per il Calcio e per lo Sport.
Lo Stadio deve essere un monumento allo Sport. E’ questa la volontà dei cittadini trevigiani presenti alla riunione.
A questo punto, finita la discussione degli adulti, si sente la voce timida del giovane nipote dell’Assessore: la vostra è la stessa conclusione a cui è arrivata l’Associazione Civica Vicentina in merito alle stesse problematiche che accomunano lo Stadio Tenni di Treviso e il Menti di Vicenza.
Treviso li 07/07/2009
Vincenzo Aloisi- Treviso

Caro dott. Aloisi, ho letto il suo racconto: è bello e attuale......
ugo savoia
direttore Corriere del Veneto


Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 08:16. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com



Questo non è il forum ufficiale del Treviso Calcio, né di nessun gruppo organizzato della Curva Di Maio. Questo forum vuole essere unicamente il punto d'incontro di tutti i ragazzi che hanno il Treviso Calcio nel cuore e che hanno l'Omobono Tenni come seconda casa. Per iscriverti al forum lascia un messaggio nella sezione di presentazione Porta San Tomaso!

ANNUNCIO: Da novembre 2011 il forum torna in modalità "partecipazione obbligatoria": per poter leggere le discussioni, ciascun utente è obbligato a partecipare attivamente alle stesse. Ciò vuol dire che se entro un tot di tempo (a discrezione dello staff) un utente non parteciperà alle discussioni nonostante riesca a leggerle, gli verrà tolto l'accesso al forum e per mantenersi informato sulle news del Treviso, gli basterà visitare quotidianamente il sito www.forzatreviso.it. Se un utente non ha accesso alle discussioni, ed è intenzionato a partecipare, basta contattare tramite mail gli amministratori e gli verrà spiegato come accedere. Tutto ciò perchè preferiamo avere meno utenti, ma tutti attivi, piuttosto che tanti lettori.
Lo Staff di Forzatreviso.it


Copyright 2024 Forzatreviso.it | All rights reserved. | Design by Murdock Labs. | Forum by FFZ.