da gazzettino.it
CALCIO Ieri primo allenamento (a porte chiuse) all'Euganeo: una tegola cade sul giocatore bassanese che ha accusato una leggera distorsione ad un ginocchio
Beghetto out, Treviso spuntato contro il Livorno
Ezio Rossi (rimasto deluso dallo stadio) corre ai ripari e convoca Acquafresca, ma medita di rinunciare al tridente
«Credo che l'architetto sia lo stesso che ha disegnato il Delle Alpi di Torino sono state le prime parole dell'allenatore Ezio Rossi-, bella la struttura a livello architettonico ma poco adatta ad ospitare una partita di calcio».
Per quali motivi?
Il pubblico è tanto, troppo distante dal rettangolo di gioco e questo, da uomo di sport, non può far piacere.
Che impressione hai avuto appena entrato nel terreno di gioco?
«Che la pista di atletica non fa sentire il pubblico vicino e per i nostri tifosi abituati a guardare la partita anche da bordo campo è una zavorra pesante e questo penalizza sia che paga il biglietto che la squadra di casa perché non sente il pubblico vicino».
Come sono le condizione del terreno di gioco?
«Quello, almeno, è buono, siamo a livelli del Tenni».
I giocatori hanno cercato punti di riferimento?
«A volte basta un cartellone pubblicitario o, con la coda dell'occhio, guardare magari la tribuna o il settore dei distinti per capire in quale zona del campo ti trovi».
Servirà però del tempo per capirlo.
«Certo ma dovremo affrettarci perché non ne abbiamo molto».
Che schema hai provato?
«Un po' di tutto. Sono passato dal 4-3-3 al 4-3-1-2 al 4-4-2».
Quale ti ha convinto maggiormente?
«Un po' tutti anche se l'infortunio subito da Beghetto (leggera distorsione al ginocchio) e la precaria tenuta atletica di Fava rendono difficile il tridente perché manca un giocatore di peso. A questo punto sono costretto a convocare il giovane Robert Acquafresca che comunque è un giocatore dalle enormi potenzialità».
Ci potrebbe essere quindi il 4-4-2 con Parravicini a fianco di Gallo e i gemelli Filippini esterni?
«Potrebbe essere una soluzione».
Com'è la condizione atletica degli ultimi arrivati?
«Questo è un altro problema nel senso che molti titolari sono arrivati da poco ma non posso mandarli in campo tutti assieme. Se in un contesto collaudato ne inserisco due o tre la cosa è anche fattibile perché gestibile ma se il numero di giocatori che non hanno i 90 minuti sulle gambe aumenta, aumentano anche le difficoltà».
Giampaolo Zorzo