La Tribuna di Treviso dice che venerdì la società
"fara il punto della situzione sulla tessera del tifoso, in merito alla quale la disinfonrmazione sembra ancora essere parecchia, e la campagna abbonamenti". Evidentemente in società sono stati "sollecitati" da qualcuno, o da qualcosa
. Dopo gli articoli dello scorso fine settimana, specialmente quello della Tribuna, Treviso è diventato un caso nazionale. Io continuo a pensare che le misure per il Tenni non saranno certe quelle scritte nell'articolo. L'articolo è scritto sospettosamente male, ma del resto certe cose strane le hanno scritte anche gli altri quotidiani. O gli sono state comunicate (apposta) cose inesatte, oppure sono stati spinti a farlo. E' pura dietrologia, lo so, ma è ppalese che il trevigiano medio dopo aver letto tali mostruosità viene spinto verso il tesseramento.
E il nostro caso è diventato nazionale, ho trovato sbalorditi commenti su vari siti ultras, mentre ieri il "caso trevigiano" è stato raccolto anche da
La Padova Bene
TESSERA DEL TIFOSO: IL “CASO” DI TREVISO
Postato il 2 agosto 2011 da La Padova Bene
Col ritorno fra i professionisti, anche a Treviso diventerà operativa da quest’anno la Tessera del Tifoso. Ed ovviamente non poteva mancare la solita folle retorica della questura, la solita propaganda di regime con la quale si fa passare una carta di credito come uno strumento indispensabile per la sicurezza. La differenza però è che nella cittadina della Marca, feudo leghista ma non Maroniano, pare che faranno un’applicazione “totale” della carta di credito di Maroni, finendo in pratica con lo svuotare il Tenni, andiamo a vedere…
Fonte: la Tribuna di Treviso
TREVISO. Scatta la rivoluzione del tifo. Un vertice tra società calcistica Treviso Calcio, Digos ha definito l’entrata in vigore delle nuove norme sull’accesso agli stadi. D’ora in avanti entreranno in curva solo i tifosi provvisti della tessera, l’unica che permetterà agli ultras di seguire la propria squadra in trasferta: verrà concessa a chi non ha precedenti penali o daspo alle spalle
(Quindi non varrà la tesi maroniana degli ultimi cinque anni, ma si vedrà tutto il curriculum del richiedente, stando a quanto dice l’articolista…).
Chi è sprovvisto della tessera, non portrà acquistare biglietti per le trasferte fuori Regione e o fuori provincia nel caso in cui le partite riguardino squadre della stessa regione.
(Non stanno così le cose, per le partite in trasferta è l’Osservatorio che decide. Questo piccolo particolare mi fa pensare a una colossale cazzata…)
Gli unici posti accessibili saranno quelli messi a disposizione dello stadio per il pubblico non tesserato, quindi pochi posti vicino alle curve, o in tribuna
(cioè con uno stadio vuoto si riserva ai non tesserati qualche decina di posti in tribuna? Mah…). Già sul piede di guerra gli Ultras, contrari a questo nuovo regolamento .
Al Tenni, sempre in virtù del nuovo regolamento, potrebbero essere eliminate le barriere architettoniche che oggi separano la tribuna dal campo. “Calcio più controllato e quindi più vivibile” fanno sapere dalla questura
(Se chiudete definitivamente lo stadio al pubblico diventa ancora più controllato e più vivibile!).
Così a prima vista mi sembra una cazzata. La solita cazzata giornalistica messa in giro dalla questura. E così mi sono messo a cercare un pò di conferme in giro per la rete, imbattendomi nel sito Forza Treviso, che riporta quanto segue:
“STADIO E TESSERA DEL TIFOSO Nei giorni scorsi vari organi di stampa locali (Il Gazzettino di Treviso, La Tribuna di Treviso, il sito web di radio Veneto Uno) hanno confermato che la capienza del Tenni verrà mantenuta sotto i 7500 posti per evitare l’uso dei tornelli (per la precisione, 7469 posti). Sul resto, va detto subito, attendiamo notizie più certe…anche perché negli ultimi giorni si è parlato di tutto, perfino di una rimozione sperimentale delle barriere tra campo e spalti. Secondo Il Gazzettino di Treviso e radio Veneto Uno l’esperimento potrebbe interessare tribune e distinti, anche se non ci è ancora chiaro quali settori verranno chiusi. Ad esempio La Tribuna di Treviso parla di apertura delle due curve, della tribune, e dei laterali (ossia le due tribunette a fianco della tribuna centrale, e da non confondersi con i distinti), mentre per quanto riguarda la rimozione delle barriere si riferisce esclusivamente al settore tribuna. Le ipotesi non mancano, le certezze sì.
E il discorso si complica ulteriormente sul discusso tema “Tessera del tifoso”. A dir la verità, si tratta di un argomento sul quale la società ha puntato forte prima ancora che si potesse parlare di Lega Pro. Gli inviti a sottoscrivere la Tessera del tifoso sono arrivati fin dal day-after la promozione matematica in Lega Pro, circa due mesi prima che lo strumento venisse presentato con una conferenza stampa apposita. L’unica cosa certa è che senza tessera non ci si abbona. Ma anche dopo gli articoli degli ultimi giorni i dubbi rimangono, specialmente per quanto riguarda i non tesserati. Si prenda ad esempio uno stralcio dell’articolo pubblicato il 29 luglio da La Tribuna di Treviso: “D’ora in avanti entreranno in curva solo i supporter provvisti della tessera del tifoso, l’unica che permetterà agli ultras di seguire la propria squadra in trasferta: verrà concessa a chi non ha precedenti penali o daspo alle spalle attraverso una richiesta alla società calcistica che verrà trasmessa e valutata dagli uffici della questura. Chi è sprovvisto della tessera, non portrà acquistare biglietti per le trasferte fuori Regione e o fuori provincia (nel caso in cui le partite riguardino squadre della stessa regione). Gli unici posti accessibili saranno quelli messi a disposizione dello stadio per il pubblico non tesserato, quindi pochi posti vicino alle curve (al tenni meno di una trentina), o in tribuna”.
Leggendo la prima frase qualcuno potrebbe pensare che ai tifosi trevigiani non tesserati non sarà permesso nemmeno di entrare in curva sud Fabio di Maio tramite l’acquisto del biglietto per ogni partita casalinga. Se fosse così, sarebbe il primo caso in Italia. Forse si intende solo la curva ospite? Ma nell’ultima frase si parla di pochi posti disponibili per il “pubblico non tesserato”. Ebbene, si parla di pubblico in generale, non di pubblico ospite. Ma la cosa assume toni grotteschi quando si parla del numero riservato ai non tesserati: 30-35 (stesse cifre emergono dagli articoli degli altri organi di informazione), posizionati a fianco delle curve o in tribuna.
Che dire? O le novità da introdurre sono state spiegate malamente ai giornalisti, oppure siamo di fronte a un caso unico in Italia. Il problema dell’ingresso allo stadio (al Tenni) per i non tesserati dovrebbe riguardare solo i tifosi ospiti, e chi viene da fuori regione o provincia, specialmente nel caso di derby che comportino limitazioni più severe sotto il profilo dell’ordine pubblico. Ma limitare una trentina di posti al pubblico di casa non tesserato significherebbe di fatto penalizzare anche i tifosi residenti del Treviso non tesserati, che non potendosi abbonare dovrebbero prendersi il biglietto ogni domenica. Anche su questo argomento la chiarezza latita. Sappiamo che con l’ultimo protocollo sottoscritto al Viminale, senza la tessera non si va in trasferta (lo scorso anno i tifosi della squadra ospite, per le partite non sottoposte a limitazioni, potevano prendersi il biglietto per gli altri settori esclusa la curva ospite dedicata ai tesserati). Tuttavia è stata introdotta una deroga, che permette alle società di ospitare tifosi avversari non tesserati, previa dotazione di un settore dedicato, la comunicazione alle autorità competenti e la predisposizione di apposite misure di scurezza. E allora ci chiediamo: il Tenni si doterà di un settore unico per i tifosi ospiti non tesserati? Anche su questo argomento, gli articoli dei giorni scorsi non sono chiarissimi. Forse i 30-35 posti si riferiscono proprio ai tifosi ospiti non tesserati? Anche in questo caso la cifra avrebbe del grottesco, visto che il primo anno di vita della Tessera del tifoso ha dimostrato (oltre al progressivo svuotamento degli stadi e una drastica riduzione degli abbonamenti, in alcuni casi più che dimezzati) che in trasferta sono sempre in maggioranza i tifosi ospiti non tesserati.
Proprio in ragione delle ultime disposizioni, alle società (Treviso compreso) converrebbe sforzarsi di fare il possibile anche solo per una questione meramente economica, visto che il maggior afflusso di tifosi ospiti si traduce in entrate maggiori. E visto che, salvo rari casi, nel panorama nazionale i tifosi ospiti non tesserati sono sempre in maggioranza, la soluzione più logica diventa inevitabile. Da questo punto di vista, alcune società di categorie superiori si sono già attivate. Una delle più “furbe” in tal senso è stato sicuramente il Padova, che ha già fatto sapere di riservare ai tifosi ospiti tesserati un piccolo spicchio della Tribuna ovest, lasciando l’intera curva ospiti ai non tesserati. Inutile dire quale sia il settore più capiente tra i due.
Per concludere, ci sembra chiaro che da parte della stampa servirebbe una maggiore chiarezza, a prescindere che una persona voglia o non voglia tesserarsi. Anche se, chiaramente, di fronte ad articoli del genere un ignaro tifoso, poco informato sulla questione, rischia di venire “spinto” verso una scelta ben precisa…
Intanto la società, per bocca del presidente Corvezzo, continua a rivolgere inviti ai tifosi affinché sottoscrivano al più presto la Tessera del tifoso. In attesa del momento propizio in cui rivelare i 12 “apostoli” che dovrebbero affiancarlo alla guida della società, il patron biancoceleste, in un’intervista rilasciata a Il Gazzettino di Treviso (venerdì), ha detto la sua sulla questione tessera: “Il mio pensiero conta poco ma se un tifoso è pulito e tranquillo e si reca allo stadio solo per tifare la propria squadra e, come massimo, lasciarsi andare a qualche sfottò indirizzato agli avversari non deve temere nulla. Questa tessera è stata creata apposta per premiare i tifosi sportivi: è una sorta di carta d’identità. Credo che sia interesse di tutti avere questa tessera perché chi non ce l’avrà non potrà andare in trasferta e questo vuol dire penalizzare la propria squadra”.
L’ultima frase sembra più che un invito. Quel che è certo è che la Tessera del tifoso, oltre a presentare le caratteristiche di una carta d’identità, assomiglia molto a una carta di credito, o ad una carta prepagata. Tanto che lo strumento viene gestito dalla società in collaborazione con una istituto bancario, nel nostro caso Banca Treviso, con la quale, non casualmente, è nata una collaborazione la scorsa primavera, quando la Lega Pro era sì vicina, ma il Treviso era ancora impegnato in un testa a testa con l’Unione Venezia.
Caratteristiche che del resto sono state parzialmente illustrate nella già citata conferenza stampa della società, ma che si possono facilmente intendere anche dopo una veloce lettura delle clausole contenute nel modulo di richiesta della tessera.
Messa così, la cosa è veramente grottesca. A Treviso hanno così tanto pubblico? Possono permettersi di chiudere l’intero stadio ai non tesserati? Perchè se sono convinti di questo, forse il fallimento che li ha portati in Eccellenza è ancora troppo poco (parlo per la società del Treviso Calcio, non per i tifosi). In tutta Italia si sta facendo di tutto per aggirare la Tessera, perchè si è capito che è solo un danno per le società e per i tifosi. A Treviso invece la stanno imponendo a tutti. Come sempre in Veneto ci troviamo a fare le cavie, sopratutto a livello repressivo, di una nazione che esiste solo sulla carta…
Ovviamente gli Ultras Treviso hanno espresso un chiaro e deciso NO alla tessera del tifoso. Rimane da vedere se riusciranno ad entrare almeno in casa, o se quest’anno la società biancoceleste rimarrà senza tifo.
Cosa ne pensi?