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Dolomiti Bellunesi

Ultimo Aggiornamento: 12/04/2024 22:02
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22/09/2010 18:10
 
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per farsi 4 risate sarebbe da riportare l'articolo sulla partita del sito dei loro tifosi. cmq invito tutti a non andare a commentare sui siti altrui, ve prego

AVANTI BLU!


22/09/2010 19:05
 
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8 commenti, età media 13 anni, anche considerando il commento di un tifoso non più giovanissimo... [SM=x397164]
22/09/2010 19:18
 
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si appunto anche per quello mi faceva ridere. ma spero avrai capito chi è entrato insultandoli ahahha

AVANTI BLU!


23/09/2010 20:46
 
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CALCIO Tormen: «Non buttiamo via niente, faremo un buon torneo»

A Quinto bene anche il pari

Il Belluno prepara la sfida contro l’Union di ErmannoTomei

Giovedì 23 Settembre 2010,
Io, lui e l'altro. Domenica, a sette giorni dalla mazzata trevigiana, il Belluno di Toni Tormen andrà a casa di un vecchio amico: Ermanno Tomei, mister dell'Union Quinto e membro fiero della vecchia guardia. «Io, Tormen e Fonti - sorride Tomei - eccoli qua i vecchi della categoria. La nuova generazione avanza, siamo rimasti in pochi, però teniam botta. E i risultati degli ultimi anni dicono che siamo pure in forma».
Tanto da far convincere Tormen a tornare in panca.
«Ma io lo sapevo che sarebbe tornato; lo stavo aspettando. Lui non è un tipo da tribuna, lui è come me e come Gianfranco (Fonti ndr), deve vivere sul campo. È un sanguigno. E ritrovarlo sarà un piacere».
Ritrovarlo o batterlo? «A batterlo ci dovranno pensare i giocatori. Spetta a loro il 70 per cento del compito. Noi possiamo dare direttive, ma in campo ci vanno loro. E il Belluno dovrebbe confermare, visto che domenica ha perso soprattutto per come hanno fatto girare la partita tre giocatori del Treviso».
Giocatori del Belluno da cui mettersi in guardia? «Il reparto offensivo in generale. Ha giocatori di categoria, è rapido, veloce e tecnico. La fase di non possesso palla sarà molto importante, ma siamo pronti. E pure in forma. Se invece volete un singolo, allora vi dico Armenise. Non avrei mai creduto di ritrovarlo a Belluno. Ormai sono anni che è lì... bene, bravo. Mi è sempre piaciuto molto».
Firmerebbe per un pareggio? «Noi non buttiamo via nulla. Il nostro obiettivo è fare un campionato onesto, e raccogliere un punto dalla sfida con il Belluno potrebbe andare bene, perché no?!».
Il Belluno deve salvarsi.
«Il Belluno non sarà una squadra di prima fascia, per ragioni di budget, ma non è nemmeno una formazione materasso. È da metà classifica e di problemi per salvarsi ne avrà pochi».
BOLLETTINO. Mosca migliora, Lazzarini pure e Lazzaretti anche. Ma per tutti e tre le possibilità di vederli in campo a Quinto sono risicate.


24/09/2010 14:11
 
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Contratto a progetto
fino a novembre
per il nuovo Zappalà


Alessandro De Bon
Venerdì 24 Settembre 2010,
Mosca facilmente non c’è, Lazzaretti probabilmente sì, Lazzarini decisamente no. E intanto Zappalà firma un contratto a progetto. Eccole le ultime «prospettive di lavoro» del Belluno.
Al termine della seduta di ieri Toni Tormen ha potuto registrare importanti miglioramenti, senza però poter azzardare miracolosi recuperi in extremis per la partita di domenica. Partendo da Mosca, che era quello che più preoccupava, tanto da far temere la rottura del crociato: Stefano è migliorato notevolmente, di giorno in giorno, e ha dunque scongiurato guai seri. L’infortunio però è fresco e difficilmente il mister lo rischierà già domenica.
Chi invece è praticamente guarito del tutto è Lazzaretti, pronto dunque a tornare in campo già contro il Quinto. In netta ripresa infine pure Lazzarini, per il quale però i tempi per trovare il ritmo partita sono ancora lunghi.
Chi invece la maglia del Belluno potrà vestirla presto è Giuseppe Zappalà. Per il quale, vista l’attuale emergenza, la società avrebbe pensato a un contratto «a progetto», fino a novembre, per poi ridiscuterne alle porte dell’inverno.
La società inoltre è sempre in attesa di sapere il responso del proprio ricorso per la partita con il San Paolo. Il giudice non si è ancora espresso, ma poiché senza dubbio, da una parte o dall’altra si ricorrerà alla corte federale, i tempi si preannunciano lunghissimi.
25/09/2010 14:29
 
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CALCIO

Surman dice addio al Belluno
Ufficiale l’ingaggio di Zappalà

Sabato 25 Settembre 2010,
Il Belluno è pronto. Ieri l’ultimo allenamento settimanale prima della trasferta contro l’Union Quinto. Le ultime notizie confermano l’andamento settimanale: dentro Lazzaretti, che torna tra i convocati ed è pronto per giocare, fuori Mosca e Lazzarini, nemmeno convocati. Per entrambi il rientro sarà (facilmente) tra sette giorni. Di novità in compenso ce ne sarà una attesa ma importante. Dopo un paio di settimane in prova e il trovato accordo fino al prossimo novembre, ci sarà pure Giuseppe Zappalà. L’ex palermitano sarà infatti del gruppo e oggi, prima di debuttare con la prima squadra, giocherà (insieme a Masoch, ormai recuperato in pieno) un tempo con la formazione Juniores. Per quanto riguarda l’ingaggio a tempo di Zappalà, tutto è stato fatto rientrare nel budget, senza sforare di un solo euro, compensando con il suo arrivo le partenze di De Col e Sumar, andato via da Belluno per problemi personali e logistici. (A.D.B.)
© riproduzione riservata
27/09/2010 15:07
 
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Un capolavoro
frena il Belluno



Lunedì 27 Settembre 2010,
U. QUINTO-BELLUNO2-2
GOL: pt 15' rig. Mele, 24’ rig. Colombani, 26' S. Brustolon; st 12' Roman Del Prete.
UNION QUINTO (4-2-3-1): Tomei 6.5; Sartoretto 6.5, De Checchi 6.5, Stancanelli 6.5, Chiappetta 6.5; Davanzo 6.5, Vidotto 6.5, Roman Del Prete 7.5, Colombani 6.5 (st 1'Franchetto 6.5), Morbioli 5 (st 22'Molin 6); Cattelan 5.5 (st 28'Falco sv). Allenatore: Tomei.
BELLUNO (4-3-2-1): Alan Miniati 7.5; Lazzaretti 6, Simone Brustolon 7, Pavan 6.5, Mike Miniati 5.5; Rosso 6 (st 50'Mosoch sv), Armenise 6.5, Merotto 6 (st 37'Dalla Gasperina sv); Radrezza 6 (st 26'Elia Brustolon 6), Mele 7.5; Battaglia 6.5. Allenatore: Tormen.
ARBITRO: Bellino di Parma 4.5.
NOTE Ammoniti: Stancanelli, Rosso, Roman Del Prete, Radrezza, Vidotto. Angoli 7-2 per il Quinto. Recupero: pt 2', st 5'. Spettatori 350 circa.

Lunedì 27 Settembre 2010,
Union Quinto e Belluno impattano per 2-2 al termine di una partita combattuta, piena di errori e di rigori (tre di cui due inventati). Pareggio tutto sommato giusto anche se i padroni di casa possono mangiarsi le mani per il rigore fallito da Morbioli al 20’ della ripresa che poteva valere il provvisorio 3-2. Con questo punto il Quinto dà per ora l’addio ai sogni di primato nel caso in settimana arrivassero i 3 punti a tavolino della partita di Chioggia. Per il Belluno si tratta invece di un buon pareggio utile per la corsa salvezza.
Nel primo tempo la squadra di mister Tomei è irriconoscibile e il Belluno ne approfitta per andare al riposo in vantaggio. Al 14’ c’è subito il primo episodio da moviola: Battaglia serve Radrezza che viene leggermente ostacolato fuori area quando la palla per lui era irraggiungibile. L’arbitro la pensa diversamente e assegna il rigore che Mele trasforma spiazzando Tomei. Al 24’ sugli sviluppi di una punizione De Checchi viene contrastato da Radrezza in area: sembra tutto regolare ma il signor Bellino omaggia anche l’Union di un penalty che Colombani realizza (quarto centro in quattro partite). Il Belluno però non demorde e al 26’ torna avanti. Dalla sinistra Mele pennella in area per il difensore Simone Brustolon che stacca bene di testa e spedisce la palla a fil di palo. L’Union non sa imporre il proprio gioco anche se al 41’ sfiora il 2-2.
Nel secondo tempo Tomei inserisce Franchetto per dare più peso all’attacco e i risultati si vedono. Al 12’ arriva il pareggio capolavoro dell’ex di turno Roman Del Prete. L’ala si accentra dalla sinistra e dai 20 metri fa partire una botta di collo pieno che si insacca sotto l’incrocio. Al 20’ ancora Roman Del Prete protagonista con il dribbling su Radrezza che lo aggancia nei pressi dell’area di rigore. L’arbitro propende per il terzo rigore di giornata. Con Colombani out, il giovane Morbioli va sul dischetto ma calcia debole favorendo la parata di Miniati che poi si supera sulla ribattuta dello stesso attaccante. Nel finale un destro di Cattelan (23’) e un contropiede di Mele (38’) non schiodano il pari.

LE INTERVISTE

Tormen contesta ma non troppo: «I due penalty contro
non c’erano. Nel primo tempo dovevamo essere più cinici»


Lunedì 27 Settembre 2010,
Un buon Belluno torna da Quinto con un prezioso punto. L’allenatore Toni Tormen accoglie con un sorriso il pareggio: «Alla fine dei conti è un risultato giusto anche se gli episodi hanno inciso molto».
Allude ai tre calci di rigore assegnati?
«Sì. Per come l’ho vista io i due concessi all’Union Quinto non c’erano proprio. Nel primo caso De Checchi era stato solo sfiorato e ha accentuato la caduta mentre nel secondo episodio il fallo di Radrezza su Roman è avvenuto fuori area e quindi era calcio di punizione».
Il vosto portiere Alan Miniati ha messo tutti d’accordo...
«Diciamo che ha fatto giustizia. È stato bravo a intuire il tiro ma soprattutto nella ribattuta».
C’è rammarico per non aver chiuso la partita nel primo tempo?
«In effetti abbiamo giocato un ottimo primo tempo passando due volte in vantaggio. Forse con un po’ di cinismo avremmo potuto aumentare il bottino di gol. Sono contendo perché i primi due gol sono arrivati su schemi provati in allenamento».
Nella ripresa invece avete lasciato il pallino al Quinto.
«Loro sono cresciuti molto trovando coraggio e noi siamo andati un po’ in sofferenza. Alla fine però non abbiamo concesso tante occasioni alla squadra di Tomei e nell’episodio del pareggio possiamo solo toglierci il cappello di fronte al grandissimo gol di Manuel Roman Del Prete. Fra le note positive sottolineo la buona prestazione dei giovani». (A.D.)



28/09/2010 20:04
 
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«Non speriamo
in altri miracoli»


Alessandro De Bon
Martedì 28 Settembre 2010,
Stessa sofferenza, maggior equilibrio. A 24 ore dal suo terzo gol in maglia gialloblù, capitan Brustolon racconta il suo Belluno e gli indica la via. «A Quinto ho visto il miglior Belluno della stagione - assicura il capitano -: nel primo tempo abbiamo giocato veramente bene, sugli stessi livelli della partita contro il San Paolo. Loro non hanno combinato nulla, se non realizzare un rigore scandaloso».
Nella ripresa però...
«Hanno preso l’iniziativa loro, ma tenete conto che noi abbiamo pagato le assenze. C’erano giocatori stanchi senza cambio. Per quanto riguarda il gol del 2-2 potevamo fare ben poco. Manuel (Roman Del Prete ndr) ha indovinato un eurogol. Molto più merito suo che demerito nostro. Alla fin fine è andata bene così: un giusto pareggio. Perdere sarebbe stato ingiusto».
Un buon pari dunque?
«Dopo il ko con il Treviso era necessario ripartire e muovere la classifica, e così è stato».
Tormen ha detto che quella con il Treviso è stata una sconfitta che ci stava.
«Sì certo, ma non pensiate che negli spogliatoi ci abbia detto "non importa". No, si è arrabbiato; e pure tanto. Detto questo è ovvio che non siamo una squadra che può sostenere i ritmi di Venezia e Treviso. Ma questo noi, nello spogliatoio, lo sappiamo benissimo. Il nostro unico traguardo è la salvezza».
Stesse sofferenze dell’anno scorso?
«Chiudere con gli stessi punti ci andrebbe benissimo. Solo ci vorrebbe più equilibrio, più costanza, evitando di ripetere il girone di andata disastroso dell’anno scorso. Anche perché poi, per rimediare, c’è voluto un miracolo. E due miracoli in due anni è dura che accadano...».
Su cosa puntare dunque?
«Sull’essere squadra. Noi gli attaccanti da 30 gol non li abbiamo. Dobbiamo puntare sulle prestazioni di squadra e gruppo. Sul lavoro in allenamento: la serietà. Ci stiamo già applicando molto. Il mio gol di domenica per esempio era uno schema provato e ri-provato in allenamento. Ora però dobbiamo limare gli errori dei singoli, perché quelli si pagano».
A proposito di gol, a che quota sei?
«Tre. Questo, uno a Trento due anni fa e uno a Jesolo quattro anni fa. Mai uno in casa. Ma di certo non lo cercherò con il Tamai. Domenica il gol preferisco non prenderlo. A farlo ci pensino gli attaccanti».
[Modificato da ZakkTV 28/09/2010 20:04]
01/10/2010 14:24
 
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CALCIO SERIE D

Ottobre mese favorevole
ma Tormen non si illude


IN DUBBIO

Nicola Pavan

Venerdì 1 Ottobre 2010,
Non esistono mesi facili. Buttando l’occhio sull’ottobre del Belluno, potrebbe sembrare favorevole. Tamai in casa domenica, Chioggia (fuori casa) il 10 ottobre, Concordia il 17, Sanvitese (trasferta) il 24 e Montecchio il 31. Chioggia a parte nessuno squadrone insormontabile in vista. Dunque? Il mese perfetto per metter punti in cascina? L’ideale per fare massa in vista dei tempi duri, di magra? «Questi non sono discorsi che fanno per noi - avvisa prontamente mister Tormen - per noi non esistono mesi più facili di altri. La nostra identità, quello che siamo e il come siamo non ci permettono di fare questi discorsi. Già pensare oltre alla prossima partita è un azzardo. Io so solo, e non scherzo, che ora abbiamo il Tamai, poi il Chioggia. E mi basta. Il Tamai non scherza, e se ha un punto in meno non vuol dire niente. Il Chioggia poi... Altro che partita facile, sarà una battaglia. Come sempre. Insomma, vediamo di scendere in campo domenica dopo domenica e non facciamo calcoli. Che poi ci si rimane incastrati».
BOLLETTINO - Ieri intanto la squadra ha continuato la sua marcia di avvicinamento al match di domenica, proprio contro il Tamai di Birtig. E se per Elia Brustolon, già nuovamente al lavoro, Stefano Mosca che sta sempre meglio, e pure Lazzarini che muove passi da gigante verso la perfetta forma non sembrano esserci problemi (dovrebbero farcela tutti e tre) a preoccupare ora è Pavan, anche ieri a mezzo servizio e dunque in forte dubbio. Le prossime ore, e l’ultimo allenamento di questo pomeriggio, saranno decisivi. (A.D.B.)
04/10/2010 15:07
 
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Tutti sbagliano
tranne Llullaku
e il Belluno perde


Lunedì 4 Ottobre 2010,
Il Tamai comincia e finisce meglio. E vince. Il Belluno deve prendersela soprattutto con se stesso. Perché va bene fare bella figura con le squadre di prima fascia, però è con le avversarie dirette che bisogna tirare fuori di più. Ieri invece i ragazzi di Tormen hanno letto male la sfida, e negli episodi favorevoli - le occasionissime di Mele e Dalla Gasperina - non hanno neanche centrato la porta. Una sconfitta dalla quale imparare.
Fin dai primi momenti, il Tamai sembra più a suo agio nella metà campo avversaria che nella fase difensiva. Capitan Nonis fa capire l’antifona con due conclusioni nei 90 secondi iniziali. E Llullaku giostra su tutto il fronte d’attacco. Ci vogliono 10 minuti per vedere il Belluno rendersi pericoloso, ma Battaglia è lento nella finalizzazione a centro area. I gialloblù insistono con due azioni simili, il taglio da sinistra verso il centro. Al 13’ ci prova Mosca, ma la conclusione gli capita sul destro. Più nitida (e molto bella nello sviluppo) l’occasione successiva (17’): Radrezza vince l’uno-contro-uno sulla trequarti e pesca Mele che salta un avversario e si trova a calciare un rigore in movimento. La «trasformazione» però è sciagurata e la sfera vola oltre la traversa. Seguono 20’ di puro confronto a metà campo, le due rivali si annullano (emozioni comprese). Ma al 37’ e al 38’ Spetic decide che la noia è finita. Il primo destro, da venti metri, è teso e rimbalza proprio davanti a Miniati, Alan è bravissimo a deviare, anche se per la terna arbitrale il portiere non ha toccato la palla. Il secondo tentativo del numero 11 ospite, all’interno dell’area, è più ravvicinato ma anche più innocuo. 40’, punizione da sinistra di Mele, Battaglia quasi segna, aiutandosi troppo però con l’irruenza: giusto il fallo fischiato al centravanti di casa.
La pausa non sembra chiarire le idee alle squadre e anche la ripresa è confusa. Il pubblico si spazientisce e comincia a criticare ogni fischiata arbitrale. Al 10’ però si torna al calcio vero, e a una parata molto difficile di Miniati, abilissimo a respingere di piede un destro di Re, a sua volta da applausi per la conclusione al volo. Il Belluno è in un vicolo cieco, la manovra non ingrana e allora Tormen prova a cambiare marcia nell’ultima mezz’ora. Escono Rosso e Radrezza (evidentemente deluso ma capace di controllare la rabbia all’uscita), entrano Merotto e Pontin. Proprio Giacomo va subito vicino al gol, con un destro dal limite bello ma troppo centrale. Il Tamai reagisce e attorno al 20’ resta un paio di minuti nei pressi dell’area di casa, fino a un tiro telefonato di Nonis. Sul ribaltamento di fronte, il Belluno guadagna una punizione dalla destra e nell’azione confusa in area Tamai che segue, Simone Brustolon viene trattenuto e cade. L’arbitro invita il capitano a rialzarsi, Simone scuote la testa senza lamentarsi troppo. Dalla tribuna, il rigore ci stava. Il Belluno comunque prova ad alzare il ritmo e a mettere pressione ai friulani. 33’, angolo e incornata in anticipo, sul primo palo, di Pontin. Fuori, ma pericoloso. Come il diagonale di Godino dal limite, 2’ dopo.
Il finale è di marca Tamai. 38’: sinistro a fil di palo di Cima. 40’: la difesa si dimentica di Spetic, la proiezione in area si conclude con un destro respinto da Miniati, il tap-in di testa di Llullaku è puntuale, anche se il portiere viene ostacolato da un avversario forse in fuorigioco. 42’: ancora Cima, Miniati controlla in due tempi.
La partita potrebbe essere salvata al terzo e ultimo minuto di recupero, quando Dalla Gasperina ha davanti a sé solo il pallone e il portiere. Il diagonale è troppo esterno, un po’ storto. Come la domenica del Belluno. (M.F.)

PARLA TORMEN

«Quest’arbitro
non farà strada»


Lunedì 4 Ottobre 2010,
Meno chili, meno centimetri. Uguale zero punti. Si sconfina quasi nell’algebra per spiegare il secondo scivolone casalingo di fila del Belluno di Toni Tormen: «Siamo andati sotto a livello fisico - commenta proprio il tecnico gialloblù - e questa differenza a livello di peso e di altezza si è fatta sentire soprattutto sulle palle inattive».
Il risultato è giusto o vi penalizza eccessivamente?
«Ho visto una gara equilibratissima, giocata sul filo del rasoio e in cui le due squadre si sono sostanzialmente equivalse. Anzi, le occasioni più nitide le abbiamo avute proprio noi. Per andare in vantaggio e per pareggiare».
Cos’è mancato al Belluno?
«Un po’ di attenzione. Mi secca aver preso il gol proprio nel nostro miglior momento. Il Tamai è molto più esperto. Peccato davvero perché in questa circostanza abbiamo concesso poco. E dopo un primo tempo negativo, siamo migliorati nella ripresa, quando il ritmo si è alzato».
Il gol che ha deciso il match è viziato da un fuorigioco? Come lo ha visto dalla panchina?
«Difficile dirlo. Quel che ho visto di sicuro è stata una gran confusione. Tuttavia, secondo quanto mi hanno riferito i ragazzi in spogliatoio, sembra che un giocatore abbia disturbato Miniati davanti alla porta. Ma non è il caso di attaccarsi a queste sottigliezze».
L’arbitro donna è da promuovere?
«No, mi dispiace ma non mi ha affatto entusiasmato. Anzi. Dubito che farà strada». (M.D.I.)

Cinque
anni fa
l’addio
a «Dalka»


Lunedì 4 Ottobre 2010,
«Il Belluno è finito nella trappola». C’è da scommetterlo, Dalka ci avrebbe riso su. Avrebbe ironizzato sulla sconfitta dei gialloblù contro il Tamai. Lui, amante dello sport - calcio e rugby in primis - ma anche orgoglioso delle sue radici, avrebbe ricordato a tutti che «nel nostro dialetto, Tamai significa trappola per topi». E il Belluno è rimasto incastrato. Impossibile non ricordare Gianfranco Dal Canale a 5 anni (e una settimana) dalla scomparsa. Era il 27 settembre 2005 quando un male incurabile ha privato il Gazzettino e i suoi lettori di un giornalista dallo stile inconfondibile. Uno stile basato anche sull’ironia e l’umorismo. Ecco perché quest’anno vogliamo ricordarlo così: con una battuta di spirito che avrebbe rischiarato il grigio pomeriggio del Belluno. (M.D.I.)

PARLA TORMEN

«Quest’arbitro
non farà strada»


Lunedì 4 Ottobre 2010,
Meno chili, meno centimetri. Uguale zero punti. Si sconfina quasi nell’algebra per spiegare il secondo scivolone casalingo di fila del Belluno di Toni Tormen: «Siamo andati sotto a livello fisico - commenta proprio il tecnico gialloblù - e questa differenza a livello di peso e di altezza si è fatta sentire soprattutto sulle palle inattive».
Il risultato è giusto o vi penalizza eccessivamente?
«Ho visto una gara equilibratissima, giocata sul filo del rasoio e in cui le due squadre si sono sostanzialmente equivalse. Anzi, le occasioni più nitide le abbiamo avute proprio noi. Per andare in vantaggio e per pareggiare».
Cos’è mancato al Belluno?
«Un po’ di attenzione. Mi secca aver preso il gol proprio nel nostro miglior momento. Il Tamai è molto più esperto. Peccato davvero perché in questa circostanza abbiamo concesso poco. E dopo un primo tempo negativo, siamo migliorati nella ripresa, quando il ritmo si è alzato».
Il gol che ha deciso il match è viziato da un fuorigioco? Come lo ha visto dalla panchina?
«Difficile dirlo. Quel che ho visto di sicuro è stata una gran confusione. Tuttavia, secondo quanto mi hanno riferito i ragazzi in spogliatoio, sembra che un giocatore abbia disturbato Miniati davanti alla porta. Ma non è il caso di attaccarsi a queste sottigliezze».
L’arbitro donna è da promuovere?
«No, mi dispiace ma non mi ha affatto entusiasmato. Anzi. Dubito che farà strada». (M.D.I.)

Lunedì 4 Ottobre 2010,
L’uno in porta, l’altro in fascia. Ruoli diversi, rendimento uguale: se la prova del Belluno avesse rispecchiato gli standard di Alan Miniati e Stefano Mosca, il Tamai sarebbe uscito dal polisportivo avendo nel sacco non i 3 punti, ma le pive.
PORTA CHIUSA - Anche ieri, come la domenica precedente, Miniati è il migliore in campo. Non un bel segno quando è il portiere a primeggiare sul resto della squadra: «Sì, non è un segnale positivo - commenta proprio il numero 1, e non solo sulla maglia - nel secondo tempo ci siamo fatti schiacciare troppo nella nostra metà campo, mentre nel primo la squadra era più equilibrata. Questa sconfitta non mi va proprio giù». Mastica amaro, Alan. Anche alla luce delle numerose parate che hanno evitato guai peggiori. Da rimarcare soprattutto l’intervento di piede su una bomba a colpo sicuro di Re. Da far impallidire Claudio Garella, estremo difensore attivo negli anni ’80 e passato alla storia per essere il maestro delle parate di piede: «Abbiamo sofferto la loro fisicità e, in più, siamo stati poco lucidi. C’è da migliorare in difesa? Non solo, in ogni reparto». Miniati offre anche la sua analisi sul gol partita: «Non so se su qual pallone ci sarei arrivato, ma so che c’era un attaccante avversario sulla linea di porta. Sì, il fuorigioco ci poteva stare».
BENTORNATO SPARTAK MOSCA - Come Spartaco, gladiatore romano, Mosca dà tutto sul campo - non di battaglia, ma di gioco - e dimentica i recenti malanni fisici: «Sto bene, finalmente non sento più dolore». L’agordino riparte, il Belluno no: «Non meritavamo di perdere, il pareggio era il risultato più giusto. Ma il Tamai è un’ottima squadra, ci ha messi in difficoltà puntando continuamente sui lanci lunghi a cercare una sponda. Noi? Poco concreti, paghiamo sempre molto caramente le rare disattenzioni che ci concediamo nell’arco del match. Tuttavia, anche stavolta ce la siamo giocata alla pari e senza paura». L’attenzione è già rivolta alla difficile trasferta di Chioggia: «Ora è importante muovere la classifica».

«Sarebbe stato più giusto il pari»

Importante ma sfortunato rientro per Stefano Mosca: «Siamo stati poco concreti»

Lunedì 4 Ottobre 2010,
L’uno in porta, l’altro in fascia. Ruoli diversi, rendimento uguale: se la prova del Belluno avesse rispecchiato gli standard di Alan Miniati e Stefano Mosca, il Tamai sarebbe uscito dal polisportivo avendo nel sacco non i 3 punti, ma le pive.
PORTA CHIUSA - Anche ieri, come la domenica precedente, Miniati è il migliore in campo. Non un bel segno quando è il portiere a primeggiare sul resto della squadra: «Sì, non è un segnale positivo - commenta proprio il numero 1, e non solo sulla maglia - nel secondo tempo ci siamo fatti schiacciare troppo nella nostra metà campo, mentre nel primo la squadra era più equilibrata. Questa sconfitta non mi va proprio giù». Mastica amaro, Alan. Anche alla luce delle numerose parate che hanno evitato guai peggiori. Da rimarcare soprattutto l’intervento di piede su una bomba a colpo sicuro di Re. Da far impallidire Claudio Garella, estremo difensore attivo negli anni ’80 e passato alla storia per essere il maestro delle parate di piede: «Abbiamo sofferto la loro fisicità e, in più, siamo stati poco lucidi. C’è da migliorare in difesa? Non solo, in ogni reparto». Miniati offre anche la sua analisi sul gol partita: «Non so se su qual pallone ci sarei arrivato, ma so che c’era un attaccante avversario sulla linea di porta. Sì, il fuorigioco ci poteva stare».
BENTORNATO SPARTAK MOSCA - Come Spartaco, gladiatore romano, Mosca dà tutto sul campo - non di battaglia, ma di gioco - e dimentica i recenti malanni fisici: «Sto bene, finalmente non sento più dolore». L’agordino riparte, il Belluno no: «Non meritavamo di perdere, il pareggio era il risultato più giusto. Ma il Tamai è un’ottima squadra, ci ha messi in difficoltà puntando continuamente sui lanci lunghi a cercare una sponda. Noi? Poco concreti, paghiamo sempre molto caramente le rare disattenzioni che ci concediamo nell’arco del match. Tuttavia, anche stavolta ce la siamo giocata alla pari e senza paura». L’attenzione è già rivolta alla difficile trasferta di Chioggia: «Ora è importante muovere la classifica».

Veronica
Vettorel
adeguata
a questo livello


Lunedì 4 Ottobre 2010,
Professione arbitro. Sesso femminile. Per una volta i due aspetti non cozzano affatto. Ieri, al polisportivo, è stata proprio una donna a dirigere l’incontro valevole per la 5. giornata di serie D. Nessun pregiudizio, nessun ragionamento a sfondo maschilista. Ma la rarità del caso ha fatto sì che fischi e cartellini sventolati da Veronica Vettorel di Latina fossero accolti con un occhio di riguardo. A dispetto del cognome, l’arbitro è laziale doc. Solo che nella regione della capitale - in particolare nella provincia di Latina - la comunità veneta è molto ampia e non sorprende che uno degli avi della direttrice di gara fosse partito proprio da queste zone. Più probabilmente, dal Feltrino.
Come ha arbitrato Veronica Vettorel? Come un uomo. Forse meglio. I movimenti sul campo erano impeccabili, così come la condizione atletica. Non era una gara complicata da dirigere. Tutt’altro. In ogni caso, la Vettorel è sembrata all’altezza. Rimangono giusto un paio di dubbi. Ma per risolverli sarebbe necessario ricorrere alla tecnologia. Donna pure quella. (M.D.I.)
05/10/2010 14:12
 
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Il Belluno non
è in emergenza


Marco D’Incà
Martedì 5 Ottobre 2010,
L'unica vittoria del Belluno rimane quella dell'esordio, strappata dopo una rimonta rocambolesca - e in piena zona Cesarini - contro l'Opitergina. Da allora, buone prestazioni, ma pochi punti: lo confermano i due pareggi (entrambi in trasferta) e le due sconfitte. L'ultima delle quali maturata domenica scorsa per mano del Tamai in un match che, di fatto, poteva essere considerato come uno scontro diretto per la salvezza. Scatta il primo campanello d'emergenza in casa gialloblù? Non secondo Nicola Armenise (a sinistra nella foto). Il leader del centrocampo - e non solo - spegne subito le sirene d'allarme: «Il campionato è ancora lungo e il nostro reale valore lo abbiamo già dimostrato. Stiamo tranquilli e continuiamo a lavorare con lo stesso impegno e la stessa intensità».
Che cos'è mancato al Belluno nell'ultima sfida con i friulani?
«Abbiamo incassato un gol sicuramente evitabile, ma al di là di questo siamo andati in sofferenza per le caratteristiche dell'avversario».
Quali, in particolare?
«Non è facile affrontare una squadra che basa il suo calcio sui lanci lunghi a scavalcare il centrocampo e in cerca della "spizzata" del centravanti. Il Tamai è una compagine a tratti disordinata, molto fisica, che attua un pressing alto e aggressivo».
Alla luce di questa analisi, come doveva comportarsi il Belluno?
«Era necessario giocare maggiormente palla a terra, avere più pazienza. Tuttavia, la gara è stata molto equilibrata: non meritavamo di perdere».
Quali sono, invece, gli aspetti da salvare dopo questo secondo rovescio di fila tra le mura amiche del polisportivo?
«Prima di tutto l'impegno. Quello non è mai mancato. E poi abbiamo costruito diverse palle gol. Due, in particolare, nitide e pulite».
Oltre alla prestazione poco felice, la gara è stata caratterizzata da episodi tanto determinanti, quanto discutibili. Il riferimento è al mancato rigore per fallo su Simone Brustolon e alla rete in possibile fuorigioco attivo del Tamai. Che idea ti sei fatto dal campo?
«Difficile valutare gli episodi in sè, posso solo aggiungere che l'arbitro ha avuto un atteggiamento discutibile. Fischiava tutto, anche le "bambinate". Poco male, comunque. I direttori di gara sbagliano pure in serie A. Figuriamoci in D».
06/10/2010 14:34
 
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«Non sarà una partita facile»

Le previsioni del patron del Chioggia, prossima squadra avversaria del Belluno calcio

Mercoledì 6 Ottobre 2010,
Gino sfida Toni. Domenica, per la sesta giornata di campionato, il Belluno scenderà in laguna. Bassa laguna. Di fronte infatti, a sette giorni dal doloroso ko interno con il Tamai, domenica scorsa, Brustolon e compagni dovranno vedersela con il Chioggia di patron Levantaci. Sempre lui, sempre al comando, sempre battagliero. «Noi tra le più forti del campionato? - si interroga il numero uno del Chioggia - no, non credo proprio. Anzi, quest'anno ci siamo un po’ ridimensionati. Siamo più tranquilli e modesti. La partita con il Venezia lo ha ampiamente dimostrato».
Eppure tutti parlano bene di voi.
«Abbiamo fatto un buon inizio di campionato. Peccato per la svista della segreteria che ci ha fatto perdere la prima a tavolino; poi però abbiamo infilato tre vittorie consecutive. Domenica invece, con il Venezia, è andata male, ma io credo che avremmo meritato il pareggio. Una manciata di giocatori non erano però in forma e così tra una disattenzione e l'altra le abbiamo prese; due gol sono sulla coscienza del portiere, che è andato completamente in black-out per tutta la partita. Sarei davvero curioso di rigiocarla quella partita».
Ora arriva il Belluno.
«Noi in casa dobbiamo correre. Il Belluno è una squadra che onestamente lotta per salvarsi; non sarà di certo una partita come con il Treviso, lo Jesolo o il Venezia stesso... in più abbiamo una tradizione favorevole contro di loro. Detto questo, la prenderemo con la dovuta attenzione; non siamo una squadra schiacciasassi, quindi su le orecchie. Dobbiamo tornare alla vittoria, ma con gli elementi interessanti su cui può contare il Belluno non dobbiamo pensare che sarà così facile».
BOLLETTINO. Assenze e acciacchi. La settimana del Belluno è ripresa ieri tra permessi e dolori. Parte dei giocatori infatti hanno avuto lo scontato via libera per partecipare ai funerali della moglie di Alessandro Ferronato, a Tezze. Tra quelli rimasti a Belluno, con il mister, qualche problemino per i soliti Pavan, Elia Brustolon e Lazzaretti. Oggi, sul campo dell'Alpina, la ripresa a ranghi completi.
08/10/2010 14:11
 
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CALCIO SERIE D

Belluno fra acciacchi e pensieri
Tormen pensa al pre Chioggia


Venerdì 8 Ottobre 2010,
Noi, nati ridimensionati.
A due giorni dalla confessione di Gino Levantaci, patron del Chioggia, «quest'anno ci siamo ridimensionati», Toni Tormen, alle prese con qualche acciacco e un paio di pensieri in vista della trasferta di domenica, fa capire che di abisso pur sempre si parla. «È possibile che si siano ridimensionati, non lo metto in dubbio - spiega il mister del Belluno - ma tutto dipende da dove partivano; il loro ridimensionato li porta comunque a un punto lontano anni luce da noi. Il Chioggia è una squadra ben fatta, ha una rosa infinita, di certo non avrà i problemi che ho io a dover fare i conti con gli acciacchi di Pavan e Lazzaretti. In più gioca in un ambiente fastidioso; stadio compatto, pubblico agguerrito... giocare a Chioggia non è mai facile».
Avversaria temibile insomma. Ne preferiva altre per rialzarsi dal Tamai?
«No, noi dobbiamo inseguire il risultato contro tutti. In quanto al Chioggia, che dire... guardate l'attacco: hanno Ragusa, bomber di categoria, e questo Adriano che sembra davvero forte. In più hanno un sacco di elementi che hanno superato i trenta, di esperienza, padroni di questa categoria. Insomma, non lotterà per vincere? Può essere, ma sono certo che finirà tra le primissime lo stesso».
E il Belluno come sta? «Stiamo facendo fatica a digerire il ko di domenica. Non ce lo meritavamo. Così come non meritavamo di vincere, certo, ma il pareggio ce lo eravamo proprio guadagnato. E invece... perdere così, contro un'avversaria che tutto aveva fatto, meno metterci sotto, dà fastidio. Detto questo, facendo un mini punto dopo cinque gare la realtà dice che una sola ci ha surclassato, il Treviso, ovvero la capolista. Le altre quattro gare ce le siamo giocate; una l'abbiamo vinta, due pareggiate, e una invece è andata male. Possiamo essere soddisfatti». (A.D.B.)
13/10/2010 14:34
 
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Belluno, giocare
alla pari non basta


Lunedì 11 Ottobre 2010,
Il Chioggia torna al successo dimenticando così la sconfitta (onorevole) subita domenica scorsa nel derby con il Venezia. Un successo meritato quello dei lagunari, ma non facile però, vista la gagliarda opposizione del Belluno che ha avuto il merito di non scomporsi e giocare con grande intensità e aggressività, mostrando però gravi carenze in fase di conclusione.
Lagunari in campo con il 4-3-3 senza l’infortunato Romero sostituito dignitosamente da Garbini. Il Belluno si schiera con l’identico schema tattico. Partita subito accesa e dal ritmo vertiginoso. Sono i padroni di casa a presentarsi davanti alla porta di Miniati con un fiacco colpo di testa di Adriano.
Al 7’ il gol che segnerà la partita. Errore in disimpegno a metà campo di Armenise che, mentre i compagni della difesa si allargano e salgono per iniziare l’azione, si fa soffiare la palla da Caraceni. Verticalizzazione per Ragusa che si infila nella sguarnita difesa ospite e supera con un tocco di sinistro il portiere Miniati in uscita. Il Belluno reagisce con molta aggressività.
Nella ripresa la musica non cambia. Belluno sempre aggressivo specie con il biondo Mike Miniati e Lazzarini sulla fascia sinistra. Le squadre si allungano un po’ e si crea qualche crepa nelle rispettive difese. Al 4’ tiro dal limite di Battaglia, Fornasier non trattiene e Mele viene anticipato al momento della ribattuta. Ancora Fornasier al 5’ deve uscire a valanga su Pontin lanciato a rete. 8’: Caraceni serve Ragusa in area ma il tiro è fiacco.
Tormen inizia i cambi inserendo un po’ alla volta tutte le punte a disposizione senza però particolari risultati. Al 12’ Adriano si gira bene in area gialloblu ma la mira è sbagliata. Al 26’ uscita disperata di Fornasier sui piedi di Radrezza. Al 29’ bellissima azione dei granata. Tutto di prima tra Doria, Boscolo Andrea per Adriano che si fa parare il tiro dal portiere ospite in uscita. Il Belluno si sbilancia e Adriano al 35’ in contropiede entra in area ma il suo tiro colpisce la base del palo. Scarpa inserisce Lazzari per sfruttare la sua altezza. Al 44’ da calcio d’angolo Lazzari spizzica di testa e Adriano a botta sicura di testa mette in porta ma Miniati si accartoccia e devia in calcio d’angolo. Il generoso forcing del Belluno, alla ricerca del pareggio, si esaurisce creando solo grandi mischie in area lagunare ma la partita termina con il successo dei padroni di casa.

LE INTERVISTE

Tormen: «Il guaio è che fatichiamo a tirare in porta»
Armenise: «Il mio sbaglio? Ho subìto un fallo...»


Lunedì 11 Ottobre 2010,
Mister Tormen a fine gara è scuro in volto non tanto per la sconfitta ma per come è maturata. Per l’allenatore gialloblù l’errore di Armenise è risultato decisivo. «Abbiamo giocato alla pari del Chioggia se non anche meglio in certi frangenti. Se si eccettuano gli ultimi minuti, quando la mia squadra si è allungata alla ricerca del pari e dove abbiamo concesso qualche palla gol agli avversari, abbiamo giocato alla pari. Abbiamo fatto fatica nel tentativo di rimontare anche perché abbiamo incontrato una squadra più esperta che ha gestito la partita meglio di noi».
Qualcosa da rimproverare ai suoi?
«La mia è una squadra molto giovane e certi errori si pagano. Comunque non ho nulla da rimproverare ai miei perché hanno giocato una grande partita contro un avversario forte».
A un certo punto ha schierato tutti gli attaccanti a disposizione. Perché è uscito Lazzarini?
«Il ragazzo rientrava dopo un lungo infortunio, l’ultima partita l’aveva giocata a ferragosto. Ho mandato in campo tutti gli attaccanti per cercare di rimediare il risultato ma abbiamo solo creato grandi mischie. Il nostro guaio è che fatichiamo a tirare in porta».
E Armenise come si difende? Ecco la spiegazioone dell’errore che è costato il gol decisivo. «Quando ho ricevuto palla a centrocampo un avversario mi ha sbilanciato: era fallo. Anche l’arbitro mi ha detto che forse aveva sbagliato a non fischiare il fallo ma in quel momento aveva valutato così. Mi dispiace anche se ero più arrabbiato in altre partite». (B.C.)

Un digiuno
interminabile


Marco D’Incà
Martedì 12 Ottobre 2010,
Non sempre il numero degli attaccanti in campo è direttamente proporzionale alla quantità di occasioni da rete o ai tiri scoccati verso la porta avversaria. La dimostrazione più lampante è data dall’ultima sfida del Belluno, persa di misura a Chioggia: Toni Tormen ha gettato nella mischia tutte le sue punte, chiudendo il match con tre attaccanti di ruolo (Radrezza, Elia Brustolon e Battaglia), supportati da Mele. Nonostante questo, i guanti dell’estremo difensore veneziano, Fornasier, sono rimasti immacolati. Non è tanto il prolungarsi della sterilità offensiva a preoccupare (i gialloblù sono a secco da circa 250’), quanto l’estrema difficoltà nel creare situazioni di pericolo alla porta avversaria. Un aspetto sottolineato anche da Tormen nel post partita di Chioggia: «Il nostro guaio è che fatichiamo a tirare in porta». Se non si crea, tantomeno si finalizza.
Il general manager bellunese ha in mente anche la sfida interna contro il Tamai: un match simile, per certi versi, a quello con il Sottomarina. Anche allora, pur non demeritando, il Belluno è riuscito a impegnare il portiere friulano solo con un tiro centrale di Pontin (oltre a due conclusioni fuori bersaglio, ma da posizioni invitanti, di Mele e Dalla Gasperina). E proprio il giovane attaccante di scuola Feltrese è stata la principale novità di Chioggia: la scelta di Tormen è caduta su Giacomino un po’ per la regola dei fuoriquota, un po’ per dare spessore all’attacco e non lasciare troppo solo Battaglia. Ma anche per l’animo «inzaghesco» di Pontin. Sì, perché in questo momento ci sarebbe bisogno come il pane dei gol alla Inzaghi: sfruttando un rimpallo, una palla sporca, un’azione poco lineare e confusa. Non è un caso che l’opportunismo di Pontin abbia regalato la prima e finora unica vittoria al Belluno. Era il turno d’esordio contro l’Opitergina. Un mese e mezzo fa. Da allora, 3 sconfitte e 2 pareggi (entrambi dopo aver subìto una rimonta).
E la classifica inizia a rabbuiarsi: ecco perché i gialloblù guardano ora con rinnovato interesse all’esito del ricorso legato alla gara con il San Paolo. L’1-1 sul campo potrebbe trasformarsi in 3-0 a tavolino. E domenica prossima si torna al polisportivo: stavolta non ci sono scuse, con il Concordia ultimo della classe (1 punto) si deve vincere.

SERIE D

Il Belluno
ora ha
il problema
Lazzarini


Mercoledì 13 Ottobre 2010,
Il Belluno ha ripreso gli allenamenti in vista della sfida contro il Concordia, fanalino di coda. Lo scontro diretto, in programma al polisportivo, è estremamente delicato: nessuna delle due può permettersi di perdere. E forse nemmeno di pareggiare. Ma Toni Tormen ha subito un grattacapo: dopo i guai muscolari, Lazzarini è ora alle prese con i postumi di una forte contusione al piede, rimediata domenica scorsa. Ieri il terzino di fascia sinistra non si è allenato: solo nei prossimi giorni si potrà valutare la reale entità del problema. (M.D.I.)

18/10/2010 16:01
 
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Il Concordia non ruba nulla ma è spietato nell’approfittare
delle distrazioni e dell’inferiorità numerica gialloblù nel finale

Punizione troppo dura
per un Belluno
ingenuo e sfortunato


Lunedì 18 Ottobre 2010,
Esperti e concreti 3, generosi e sfortunati 1. Il Belluno lascia tre punti al Concordia proprio quando pensava di avere strappato con il cuore il pareggio. Invece, in 10 uomini per l’infortunio a capitan Brustolon (Tormen aveva già operato tre sostituzioni), i gialloblù cedono di schianto nei minuti di recupero. Episodi a parte, i veneziani sono stati meno disordinati e più cinici, recuperando per una volta quella buona sorte dalla quale dicevano di essere stati beffati finora (il Concordia era ultimo senza vittoria). Il Belluno sembra avere dimenticato l’entusiasmo, lo recupera a fasi alterne, quasi fosse già preda della paura e di una classifica che non è tranquillizzante (solo quattro squadre dietro).
Bastano pochi secondi al Belluno per creare un’occasione da gol: Battaglia tocca per Mele che va quasi a colpo sicuro, Faccinetto respinge con il corpo. 9’: Radrezza ruba palla a Creglia e la mette sul primo palo, Battaglia vince un contrasto, è il più lesto a rialzarsi e a calciare, bravissimo Pagotto a uscirgli addosso. Al 20’ l’equilibrio si spezza. Cervesato non trova l’opposizione di Mosca e vola sul fondo, il traversone è verso il limite dell’area, a cercare l’inserimento dei centrocampisti. Boldarin è puntuale all’appuntamento, calcia di prima intenzione e sorprende Alan Miniati, forse coperto. Da qui alla fine del primo tempo, il Belluno fatica sempre di più, mentre il Concordia, galvanizzato dal vantaggio, gioca più sciolto. Pavan cade in area (22’), l’arbitro è vicino e lo invita ad alzarsi, probabilmente senza sbagliare. Troppo severa invece l’espulsione di Toni Tormen, per proteste, al 27’. Alan Miniati rischia al 35’, colpa dell’infido rimbalzo di un ancor più infido sinistro di Zamarian. La sfera colpisce il volto del portiere ma non c’è nessuno pronto ad approfittarne.
Doppio cambio a inizio ripresa. Non rientrano in campo Verrillo - Feltrin gli preferisce Basso - e Mosca. Tormen infatti getta subito nella mischia l’attaccante Pontin. È il solito Cervesato ad aprire le danze: Miniati la mette in angolo. Dopo il 10’, qualche sprazzo di Belluno, fino al diagonale di Battaglia, di poco fuori alla destra di Pagotto. Il ritmo si alza e il Belluno ci prova di testa con Radrezza, ma Pagotto è abile a nascondergli lo specchio. Mele cade in area e si lamenta per una trattenuta. Pontin fallisce un’opportunità comoda da due passi, Radrezza sfiora l’incrocio, in una fase caldissima che vede anche Dalla Bianca divorarsi il 2-0 (26’). Ultimi due cambi per il Belluno: escono Armenise e Rosso, dentro Elia Brustolon e Merotto. Ora sono cinque gli uomini offensivi schierati da Tormen. Parte l’assalto finale e il Concordia ha spazio in contropiede: Miniati nega il raddoppio a Dalla Bianca al 36’ e 37’, occasione quest’ultima in cui si fa male Simone Brustolon.
Il finale è da crepacuore. Manca 1’, punizione dalla trequarti destra, Merotto di testa segna il pareggio. Ma proprio Patrizio, costretto a giocare centrale difensivo, viene aggirato da Dalla Bianca, il cui destro è imprendibile. Nel recupero, lunghissimo, arriva anche il 3-1, con una cannonata di Basso. Emozioni, delusioni, errori, prodezze: 6’ di calcio palpitante, ma vince il Concordia, e il Belluno rosica.

L’ALLENATORE

«Tre sconfitte
tutte uguali»


Lunedì 18 Ottobre 2010,
Un film già visto. E che Toni Tormen si è stancato di rivedere ogni maledetta domenica. «Tre partite uguali, una in fila all’altra. Tre sconfitte di misura, perché l’ultima rete neppure la considero. Anche stavolta purtroppo abbiamo fallito due palle gol stratosferiche all’inizio dell’incontro. E poi questi errori si pagano».
Il riferimento è alle occasioni di Mele e Battaglia? «Incredibile, abbiamo tirato addosso ai nostri avversari a un metro dalla porta. Ma anche nell’azione che ha portato all’1-0 del Concordia abbiamo commesso un’ingenuità imperdonabile».
E gli esperti veneziani ne hanno subito approfittato. Nonostante questo, siete riusciti a riportare il match in equilibrio.
«Il merito è di un secondo tempo di grande impegno, applicazione e intensità, anche quando siamo rimasti in 10 uomini. Ma dopo l’1-1 avevamo la testa ancora ai festeggiamenti. E in più mancava il nostro centrale di difesa: ci siamo fatti sorprendere e trovare impreparati».
A proposito, come sta Simone Brustolon?
«Ora meglio, ha rimediato una forte contusione al tendine tibiale. Questa botta gli ha praticamente anestetizzato il piede: non riusciva più a piegare l’arto».
La sua espulsione?
«La palla, all’altezza della linea laterale, era nettamente dentro, ma il guardalinee l’ha valutata fuori. Ho visto molto bene perché era a pochi centimetri dalla mia posizione. Tutta la panchina si è alzata in piedi per protestare, io compreso. E l’arbitro ha espulso proprio me». (M.D.I.)

Sintetico:
forse tra
un mese
l’apertura


Lunedì 18 Ottobre 2010,
Sintetico, ormai ci siamo. Proseguono senza soste i lavori in piazzale resistenza per regalare a Belluno - inteso non solo come società, ma anche e soprattutto come territorio - un campo in erba sintetica. Campo che potrà essere utilizzato per gare di livello giovanile (e di Terza forse). E proprio per questo, l’idea è di inaugurarlo con uno specifico torneo capace di richiamare squadre giovanili provenienti anche da fuori provincia. Quando? Forse tra un mesetto, attorno al 15 novembre. Magari sabato 20. Il manto erboso in sintetico è il miglior antidoto contro il rigido inverno e le immancabili gelate che, nei mesi più freddi, trasformano i campi bellunesi in vere e proprie in lastre di marmo. Dopo anni di tentennamenti, richieste e promesse, il sintetico diventa finalmente realtà. (M.D.I.)

Feltrin felice
«Bravi noi
a reagire
dopo l’1-1»


Lunedì 18 Ottobre 2010,
Ora il campionato del Città di Concordia è davvero iniziato: «Sono alla guida di questa squadra da dieci giorni - commenta mister Francesco Feltrin - e non posso che essere soddisfatto. Contro il Rovigo abbiamo tolto lo zero dalla casella dei punti e a Belluno dalla casella delle vittorie». Il 3-1 con il quale i bianconeri piegano, in pieno recupero, una diretta concorrente per non retrocedere apre nuovi orizzonti: «In questo periodo abbiamo lavorato davvero molto bene anche a livello psicologico. Ci stiamo liberando delle nostre paure: con la grinta e la determinazione mostrate a Belluno credo che, nel corso dell’anno, potremo toglierci diverse soddisfazioni». Feltrin analizza nel dettaglio il match del polisportivo: «Abbiamo rischiato di prendere gol già in apertura, poi ci siamo riassestati e siamo stati abili a trovare il vantaggio. A quel punto abbiamo cercato di contenere gli attacchi avversari, ma proprio nel momento di maggior sofferenza, il Belluno ci ha puniti. E nel recupero, bravi noi a reagire e a riprendere in mano il match. Vittoria meritata? Direi proprio di sì. Nella ripresa abbiamo legittimato il vantaggio, creando una serie di palle gol clamorose. Bene anche la difesa». (M.D.I.)


«Una gioia durata troppo poco»

Merotto dall’esultanza alla delusione in trenta secondi: «Non meritavamo di perdere»


Lunedì 18 Ottobre 2010,
Musi lunghi, parole corte. In casa Belluno c’è poca voglia di parlare al termine della sfida che ha sancito la terza sconfitta consecutiva. Ma se Treviso e Chioggia erano due avversarie decisamente fuori portata, contro il Città di Concordia il passivo brucia molto di più. E allora non stupisce affatto che l’unico bellunese loquace sia Alessandro De Bortoli. «Abbiamo vinto con pieno merito - commenta il difensore bianconero, protagonista di una prova senza sbavature - visto che le occasioni migliori sono capitate a noi. Successo giusto, ma non il risultato: il 3-1 è troppo largo».
IL VERBO DELL’EX - De Bortoli individua la lacuna della sua ex squadra: «A metà campo manca qualcosa. Manca quel giocatore in grado di costruire, di dare qualità al gioco». E magari di innescare Battaglia: «Un grande giocatore». Dopo la rete allo scadere di Merotto, la colonna della difesa veneziana (con il feltrino Faccinetto) ha rivisto i fantasmi di un tempo: «Sinceramente in quel momento mi è crollato il mondo addosso. Di solito ci gira sempre tutto storto, temevo che dopo aver sprecato tre nitide palle gol arrivasse la beffa». E invece Debo, con il suo Concordia, si porta via 3 punti dal peso specifico inestimabile.
30 SECONDI DI GIUBILO - Tre punti che potevano essere vanificati da un ragazzo del 1990, entrato nell’ultimo quarto d’ora per garantire più fisicità e centimetri: Patrizio Merotto. Proprio la sua «capocciata» in mischia aveva riportato in carreggiata un Belluno ormai sul punto di deragliare: «Ma la gioia per aver segnato è durata poco, troppo poco. Circa 30 secondi. Non ho avuto neppure il tempo per rendermene conto». Merotto si sofferma sul suo primo gol in serie D: «La palla di Mele era molto invitante e quando è filtrata sono riuscito a trovare lo spazio per staccare e colpire di testa». Poi, esultanza con dito portato all’orecchio e corsa sotto la tribuna: «Che peccato - ripete il ventenne - non meritavamo proprio di perdere. Ma non dobbiamo abbatterci. Siamo giovani, possiamo migliorare».

27/10/2010 15:05
 
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Zappalà e Miniati portano avanti i gialloblù, il patatrac nei 10’ conclusivi

Belluno ancora rimontato
ma pesano due espulsioni

Lunedì 25 Ottobre 2010,
SANVITESE-BELLUNO2-2
GOL: pt 30’ Zappalà, 42’ Miniati; st 35’ De Cecco, 46’ Cacurio.
SANVITESE (4-4-2): Piccolo 6.5, Cucchiaro 6 (st 24’ Garlatti 6), Bassetto 6, Mboup 7 (st 6’ Geremia 6), Visalli 6.5, Michieli 6 (st 48’ Venier s.v), Ursella 6, De Cecco 6.5, Calcagni 6, Cacurio 6.5, Monti 6.5. All. Tortolo.
BELLUNO (4-5-1): Marziani 6.5, Sommacal 6, Lazzarini 6.5 (st 1’ Mosca 6), Armenise 6.5, Zappalà 6.5, Pavan 7, Merotto 6, Miniati 6.5, Battaglia 7 (st 42’ Brustolon s.v), Mele 6.5, Radrezza 5. All. Raschi.
ARBITRO: Longo di Bergamo 6.
NOTE. Espulsi st 27’ Sommacal per doppia ammonizione, 41’ Radrezza per proteste. Allontanato st 48’ l’allenatore della Sanvitese Tortolo per proteste. Ammoniti Bassetto, Michieli, Marziani e Brustolon. Angoli 8-5. Recupero 2’ e 5’. Spettatori 200.

Lunedì 25 Ottobre 2010,
Un’ora perfetta, poi due espulsioni - una affrettata, l’altra sciagurata - e il Belluno si fa rimontare due volte dalla Sanvitese.
Inizio gialloblù da incorniciare. Difesa alta, centrocampo imbottito e Battaglia punta unica, con il duo Radrezza-Mele capaci di fare le due fasi. La Sanvitese cerca spazio in ala (1’: cross di Monti, ribattuta e conclusione centrale di Michieli) o spinge collezionando corner (6’ tocco sporco di Mboup, bloccato da Marziani). I gialloblù mettono il naso avanti al 12’, con una ripartenza di Mele, chiusa a lato (di poco) di testa da Merotto. Il Belluno si accorge di poter fare ben di più: bella girata di testa di Battaglia (26’) e poi tocco ravvicinato di Radrezza (28’), assai abile a rubare il tempo a Cucchiaro; super l’intervento di Piccolo.
Al 30’ il meritato vantaggio bellunese. Corner da sinistra: mischia in area e corto rinvio della difesa della Sanvitese. Il cuoio giunge a Miniati che pesca Zappalà libero, in piena area. La girata (seppur sporca) giunge nell’angolino dove Piccolo non può arrivare. Il Belluno continua nel pressing e al 42’ raccoglie il raddoppio. Nuova fuga in contropiede per Battaglia, cross al centro per Miniati che controlla in piena area, si gira evitando il recupero difensivo di Visalli e piazza di giustezza il diagonale del raddoppio.
Ripresa. Il Belluno mantiene ordine e volontà, impeccabili gli anticipi di Zappalà e Pavan,. Quando Caucurio scarica sui piedoni di Marziani (25’) il contropiede del possibile 1-2 sembra la giornata giusta. La prima crepa nel muro gialloblù si apre però al 27’. Sommacal, già ammonito, interviene fallosamente sulla trequarti. Per l’arbitro l’intervento vale il secondo giallo. Nuovo scossone al 35’, quando De Cecco uccella a centro porta su punizione Marziani. In inferiorità numerica il Belluno si mantiene però in linea di galleggiamento e al 40’ ha anche la fortuna di veder stoppata dal palo una girata in tuffo di testa di Calcagni. A far crollare tutto provvede Radrezza, che al 41’ manda platealmente a quel paese l’arbitro, lasciando i suoi in 9. La Sanvitese ci crede, e così Cacurio, al 46’, trova lo spunto dalla trequarti, con un diagonale preciso che impatta tutto. Finale di tensione, ma alla fine il fortino bellunese resiste.

Raschi: «In 11
contro 11
controllavamo
senza affanni»


Lunedì 25 Ottobre 2010,
Grande rammarico nello spogliatoio del Belluno. E se centrasse anche la paura di vincere? «Non saprei – spiega mister Roberto Raschi, vice promosso in panca per la squalifica di Tormen – di certo fino all’espulsione di Sommacal avevamo condotto alla grande la partita, contro una Sanvitese che non è certo squadra di bassa classifica». In effetti si è visto un ottimo Belluno, tatticamente impeccabile, aggressivo e corto: «Credo che proprio questa intensità e questa attenzione – prosegue Raschi – siano gli elementi positivi di questa gara. Abbiamo giocato davvero bene: in pratica finchè si è giocato in 11 contro 11 avevamo creato diverse occasioni da rete, segnato due gol e nella ripresa, con il doppio vantaggio, stavamo controllando quasi senza affanni la partita. Al di là degli episodi arbitrali, è chiaro però che ci manca ancora qualcosa. La scorsa settimana dopo aver agguantato il pari a pochi secondi dal termine, invece di controllare il pareggio abbiamo vanificato tutto dando il via libera al Concordia. Con la Sanvitese è successo quasi lo stesso, e alla fine ci ritroviamo con due cartellini rossi e due punti gettati al vento. Spero che, nonostante questi episodi, i ragazzi continuino a impegnarsi con questa voglia. Fisicamente abbiamo dimostrato di essere in palla, correndo e pressando sino alla fine. Prima o poi eviteremo anche di farci del male da soli». Domenica sfida casalinga con il Montecchio Maggiore, essenziale in chiave salvezza. (A.C.)

Radrezza recita
il «mea culpa»


Marco D’Incà
Martedì 26 Ottobre 2010,
Un’autocritica spietata. Andrea Radrezza recita il mea culpa dopo l’ingenuità che, molto probabilmente, è costata la vittoria al Belluno sul campo di San Vito al Tagliamento. A 5’ dallo scadere del tempo regolamentare, con i gialloblù avanti 2-1 nel punteggio, ma in 10 uomini per il rosso (unanimente considerato come affrettato) rimediato dal giovane Sommacal (somma di ammonizioni), Radrezza si è lasciato andare a un’evidente protesta. E il direttore di gara, Longo di Bergamo, non ha potuto far altro che applicare alla lettera il regolamento: espulsione diretta e doccia anticipata.
«No, l’arbitro non è stato per nulla severo - ammette l’attaccante di scuola Padova - ha fatto bene a cacciarmi. Ho sbagliato al cento per cento. Ne sono consapevole. Chiedo scusa a tutti». In 9, la linea Maginot del Belluno ha retto solo per qualche minuto: nel recupero, infatti, la Sanvitese è riuscita a pescare l’insperato 2-2 con il bomber Cacurio. Un vero peccato, visto che i ragazzi guidati da Tormen, anzi, dal vice Raschi - visto che il general manager gialloblù doveva scontare la prima di due giornate di squalifica - non sono riusciti a sfruttare il doppio vantaggio, firmato dall’inedita coppia Zappalà (esordio con gol per il palermitano) e Mike Miniati.
Andrea, cosa è successo davvero?
«Ho mandato l’arbitro a quel paese in maniera plateale. Ma non mi sono reso conto subito della gravità del mio atteggiamento. È stato un gesto istintivo. Mi si è "chiusa la vena" per 5 secondi e non ho più capito niente. Ho perso la testa».
C’è qualcosa in particolare che ha contribuito a scatenare la tua ira?
«Premesso che non ho giustificazioni, l’arbitro ha cambiato il modo di dirigere la gara nel secondo tempo. Non fischiava più nulla. Dopo il terzo fallo subìto al limite dell’area e non sanzionato, mi sono lasciato andare a questa protesta. E per noi, che eravamo un po’ in sofferenza, le punizioni dal limite potevano essere importanti per cambiare la storia della partita. Ma, lo ripeto ancora, non ho scuse. Non dovevo lasciare la mia squadra in nove».
Ti aspetti una sanzione severa dal giudice sportivo?
«Due giornate di squalifica le prendo sicuramente. Con l’offesa diretta non posso pensare di cavarmela con un turno».
Al di là dello spiacevole episodio, a San Vito al Tagliamento si è rivisto il vero Belluno?
«Siamo sicuramente sulla strada giusta. Nel primo tempo abbiamo giocato un bellissimo calcio, segnando due gol e creando diverse occasioni da rete. Il Belluno di domenica scorsa mi è piaciuto molto: poteva portare a casa i tre punti. Li avrebbe meritati».

Capitan Brustolon pronto per il Montecchio


Il Belluno ha ripreso gli allenamenti in vista della sfida salvezza di domenica. Recuperato anche Lazzaretti

Mercoledì 27 Ottobre 2010,
L’infermeria si svuota e il Belluno può guardare con fiducia allo scontro salvezza di domenica prossima, al polisportivo, contro il Montecchio. Hanno ripreso ad allenarsi a pieno regime, infatti, i due giocatori assenti nel match di San Vito al Tagliamento: Daniele Lazzaretti e Simone Brustolon. Le possibilità di vederli sul rettangolo verde fra quattro giorni sono davvero concrete. Il capitano, in particolar modo, ha recuperato la totale funzionalità del piede, dopo la forte contusione rimediata con il Concordia. Insomma, tutti i pezzi della difesa titolare dovrebbero tornare regolarmente al loro posto.
In realtà, il più malconcio alla ripresa degli allenamenti era Nicola Pavan a causa degli ormai noti problemi al ginocchio, con cui il mastino gialloblù convive da tempo. Nulla di preoccupante, comunque: domenica dovrebbe mancare soltanto Radrezza. L’attaccante, dopo l’espulsione per proteste, attende proprio quest’oggi il responso del giudice sportivo. La speranza, come ha ammesso lo stesso Andrea, è che la squalifica non si prolunghi oltre le due giornate. In ogni caso, anche senza la spinta propulsiva dell’ex Padova, è di vitale importanza ottenere i 3 punti e spedire una diretta concorrente come il Montecchio a -6 in classifica.






28/10/2010 20:45
 
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Radrezza fuori per due turni

Equa la punizione inflitta al giocatore del Belluno. Una giornata anche a Sommacal
Giovedì 28 Ottobre 2010,
Tutto secondo pronostico. Il giudice sportivo punisce Andrea Radrezza con due giornate di squalifica, mentre il giovane Sebastiano Sommacal viene fermato per un turno. L'espulsione per proteste nel finale della partita di San Vito al Tagliamento obbligherà l'attaccante gialloblù a saltare lo scontro salvezza in programma domenica con il Montecchio Maggiore e la successiva sfida contro il Rovigo (entrambe le gare si disputeranno al polisportivo). Ma la sanzione, come aveva ammesso lo stesso Radrezza, appare assolutamente equa e in linea con il buon senso: «Dopo un'espulsione diretta per proteste - aveva commentato Andrea, a 24 ore di distanza dalla leggerezza - è impossibile pensare di cavarsela con meno di due turni». E i due turni sono puntualmente arrivati. Così come è arrivato lo stop per il 18enne difensore Sommacal, dopo l'ingiusto cartellino rosso sventolato da Longo di Bergamo per una fiscalissima somma di ammonizioni. Ma la mannaia del giudice sportivo non si è abbattuta soltanto sul Belluno. Anche il Montecchio, in vista del match in programma fra tre giorni, dovrà rivedere il proprio undici iniziale. Sì, perché Matteo Girlanda, colonna della retroguardia vicentina, nell'ultima gara di campionato ha rimediato la quarta ammonizione stagionale. E la squalifica è scattata di conseguenza. Come se non bastasse, la formazione di Toni Tormen sa già di dover affrontare, il prossimo 7 novembre, un Rovigo orfano di Gaetano Elitro. Il laterale cresciuto nella Primavera dell'Udinese starà lontano dai campi per 2 domeniche, dopo aver sferrato una gomitata al collo di un avversario. Guarda caso, proprio del Montecchio. Nel frattempo, è saltata una panchina nel girone dei bellunesi: quella del Kras Repen. Esonerato Alessandro Musolino, la squadra è ora in mano a Marino Kragelj, tecnico degli Juniores.
Tornando allo scontro diretto di domenica, crescono le possibilità di vedere nella formazione di partenza sia Simone Brustolon, sia il terzino Daniele Lazzaretti. Per sostituire Radrezza scalpita Giacomo Pontin: sua la rete che ha regalato al Belluno l'unica vittoria di questo complicato avvio di campionato.
29/10/2010 14:34
 
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Calcio serie D:
fuoriquota
e difesa i crucci
del Belluno

Venerdì 29 Ottobre 2010,
Maledetta pubalgia. Daniele Lazzaretti ci convive ormai da diverse settimane. Ma nell’ultimo periodo il problema si è addirittura accentuato, tanto che il terzino, classe 1992, è stato costretto a fermarsi: domenica scorsa, infatti, ha osservato dalla tribuna il match di campionato con la Sanvitese. All’inizio della settimana, però, la situazione sembrava volgere al meglio: il riposo, in questi casi, è la miglior medicina. Ma Lazzaretti ha ancora dolore e non si allena con una certa regolarità da molto tempo. Forse troppo, per poter pensare di vederlo in campo domenica nel match salvezza con il Montecchio. L’assenza del giovane difensore sarebbe doppiamente pesante, in considerazione del fatto che, in quel ruolo, mancherà un altro fuoriquota: Sebastiano Sommacal, fermato con un turno di squalifica dal giudice sportivo. Proporre un undici di partenza competitivo, rimanendo all’interno delle regole sui giovani imposte dalla Lega Nazionale Dilettanti, è un’impresa al limite del possibile.
Ieri, nella seduta che si è svolta al polisportivo, non c’era neppure Armenise, alle prese con qualche linea di febbre. Nulla di preoccupante: contro il Montecchio, Nicola sarà regolarmente in trincea. (M.D.I.)
01/11/2010 14:54
 
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Pari per un Belluno
che non riesce mai
a difendere i vantaggi


Lunedì 1 Novembre 2010,
I punti dovevano valere doppio, ieri, per il Belluno. Ma valevano doppio anche per il Montecchio. Che ce l’ha messa tutta per rimontare due svantaggi. Ce l’ha fatta, e al Belluno resta il rammarico per non avere difeso due vantaggi, e soprattutto per essere andato molto vicino al 3-1 che avrebbe chiuso il conto. Manca un pizzico di personalità, ai gialloblù, ma è un limite arcinoto, perché la personalità in una squadra così giovane si costruisce un po’ alla volta. Facendo tesoro degli errori commessi.
Dieci minuti di batti-e-ribatti fanno da preludio all’uno-due delle reti. Apre le danze (11’) Alberto Battaglia, puntuale all’appuntamento con il cross rasoerba di Mosca, sul primo palo. Il vantaggio dura nemmeno 120 secondi. Al primo angolo, infatti, il Montecchio riequilibra le sorti. Lo calcia De Cao, in area tutti si dimenticano di De Pretto, il colpo di testa è da manuale, imparabile per Marziani. E al 13’ siamo già 1-1. 6’ dopo Sarrapocchiello, centroboa ospite dai piedi educati, indirizza un sinistro al veleno verso la porta: di poco fuori. Il Belluno replica con Mele, ma il destro di Marco non impensierisce Milan (25’). Ancora Belluno, tocca a Elia Brustolon costruire, a Mike Miniati concludere, il destro dal limite del biondo feltrino però non ha segreti per Milan che devia in angolo. 36’: Roveretto ci prova dalla sinistra, il rimbalzo preoccupa Marziani, la parata non è facile. Un paio di minuti dopo Dissegna semina sulla destra Zappalà, che ha il merito di tallonare il veloce numero undici ospite senza franargli addosso. Dissegna, in area, cade. Per l’arbitro è simulazione: scatta l’ammonizione.
Secondo tempo, parte forte il Montecchio impegnando Marziani due volte nel primo minuto. 10’, proteste del Belluno per un fuorigioco segnalato un po’ in ritardo, e probabilmente a torto, dall’assistente trevigiano Basei. L’azione aveva portato Elia Brustolon solo davanti a Milan, con Battaglia solo in mezzo. Un gol quasi fatto. Non è in fuorigioco lo stesso Elia al 13’, ma il gol non arriva perché Brustolon è lentissimo a preparare il tiro, dando il tempo alla difesa di anticiparlo. La pressione bellunese aumenta e serve un miracolo a Milan per impedire a Mike Miniati di vedersi entrare il bellissimo diagonale destro scagliato dall’interno dell’area. Sull’angolo che nasce da questa conclusione, il Belluno torna in vantaggio. Lungo traversone di Mele, Pavan sale in cielo e imprime una parabola micidiale al pallone. È il 16’, 2-1 per il Belluno. 3’ dopo il solito Roveretto dà a Marziani l’opportunità di dimostrare di che pasta è fatta: una pasta buona e promettente, a giudicare dalla reattività dell’intervento che nega il pareggio al Montecchio. Raschi richiama Elia Brustolon e Rosso inserendo Pontin e Merotto, Venturini gioca la carta Onyejiaka. Il Belluno prova a chiudere la partita, Mike Miniati trova l’ennesimo inserimento pericoloso, Milan è bravo in uscita a negare il 3-1 (ed è qui che il Belluno non chiude i conti). Grande colpo di reni di Marziani al 30’, quando il portiere alza sopra la traversa una fucilata di capitan Tresso. La partita è apertissima. E infatti il Montecchio va vicinissimo al pareggio al 35’: Onyejiaka da destra la mette sul secondo palo, Dissegna si divora il gol da mezzo passo. L’appuntamento con il 2-2 è rinviato di 5’, si presenta Onyejiaka, dribbling e staffilata dai 25 metri, da applausi. Il Montecchio non si accontenta, il Belluno neanche, ma prevale la stanchezza e finisce 2-2.

L’ALLENATORE

«Non c’è nulla
da rimproverarci»


Lunedì 1 Novembre 2010,
Roberto Raschi prende il posto dello squalificato Toni Tormen (tornerà contro il Rovigo) anche davanti ai taccuini: «A questa questa squadra non si può rimproverare nulla. I ragazzi hanno messo impegno, cuore e volontà. Ci tenevano a regalare al pubblico la vittoria».
Ma il successo è sfumato ancora nel finale. Perché?
«Per una serie di fattori, compresa la mancanza di fortuna. Anche se di sicuro ci abbiamo messo del nostro. In occasione del primo gol subìto, per esempio, qualcosa non ha funzionato nelle marcature. E l’arbitro ha confermato che, se la palla non fosse entrata, avrebbe fischiato rigore».
Troppa sofferenza sulla sinistra?
«Sì, in quella fascia la fase difensiva è la nostra pecca. Ma abbiamo comunque spinto parecchio, soprattutto con Mosca».
Su cosa dovrete lavorare per gestire meglio le situazioni di vantaggio?
«Sul piano tattico posso assicurare che, durante la settimana, abbiamo battuto molto su questo tasto. Ma a quanto pare, l’idea di mettersi dietro ad aspettare l’avversario non è nel dna di questa formazione. Tuttavia, più che ai gol gol incassati, penso a quelli che abbiamo fallito».
La gara poteva essere chiusa prima?
«A volte è questione di dettagli. Penso al fuorigioco inesistente fischiato a Elia, all’occasione per Mike. O allo stop sbagliato da Battaglia davanti alla porta. Alberto era stanco morto, volevamo cambiarlo».
L’abbiamo vista arrabbiarsi con l’arbitro.
«Gli rimprovero solo di aver cambiato metro di giudizio durante la partita». (M.D.I.)

Sintetico,
campo
pronto per
la posa


Lunedì 1 Novembre 2010,
Accanto alla «Beach Arena» prende forma la «Gol Arena». Dovrebbe assumere proprio questa denominazione, infatti, il campo da calcio in sintetico, ormai sul punto di essere ultimato. I lavori procedono senza soste in vista di sabato 20 novembre, la data in cui potrebbe essere inaugurato il nuovo impianto da gioco in piazzale della Resistenza. Nell’ultimo periodo, è stato spianato il fondo su cui sarà poggiato, a breve, il manto erboso in sintetico. Il campetto, utile per gli allenamenti della prima squadra ma anche per ospitare partite a livello giovanile, avrà il suo battesimo ufficiale con un torneo aperto a formazioni Esordienti della provincia. Dovrebbe arrivare, per l’occasione, anche Franco Baresi, vecchio capitano del Milan e libero della nazionale italiana. (M.D.I.)

Venturini:
«La salvezza?
Questione
di dettagli»


Lunedì 1 Novembre 2010,
«Il Belluno è davvero una grande squadra. Mi ha dato un’ottima impressione». Parole galanti, ma anche sincere quelle pronunciate dal tecnico del Montecchio, Andrea Venturini. Ma oltre al miele, l’allenatore vicentino mette anche un po’ di pepe al post partita del polisportivo: «C’era un rigore netto per noi nel finale. Un rigore che avrebbe cambiato la partita. Purtroppo gli episodi ci penalizzano sempre».
Tuttavia, secondo Venturini il 2-2 è il punteggio che rispecchia fedelmente quanto emerso dai 90’ (più recupero) sotto un autentico diluvio: «Il risultato è giusto perché maturato al termine di una sfida caratterizzata da continui alti e bassi. Bravi noi a crederci fino alla fine, molto meno bravi in fase difensiva. Abbiamo concesso troppo. Ma anche in zona d’attacco gli errori sono stati eccessivi. Dobbiamo essere più costanti, invece molto spesso incappiamo in lunghe pause e rischiamo di compromettere tutto». La stagione è lunga e di difficile lettura: «È un campionato equilibratissimo. Tutte le formazioni si equivalgono: decideranno i dettagli». (M.D.I.)

Nessuno sa come evitare le rimonte


Mike Miniati: «Forse dovremmo tenere di più palla, però gambe e ritmo ci sono per 90’»

Lunedì 1 Novembre 2010,
Senza parole. Attoniti, increduli, rammaricati. I giocatori gialloblù faticano a trovare una motivazione per l’ennesima rimonta subìta. Questa volta, se possibile, il rammarico è ancor più grande, visto che era uno scontro per la salvezza e spedire il Montecchio a -6 significava, di fatto, sbarazzarsi di una diretta concorrente.
IL JOLLY MIKE - Il biondo Miniati è stato fra i migliori in assoluto. E in una posizione del tutto inedita: «In realtà in passato ho sempre agito davanti alla difesa. Giocare nella zona centrale del campo mi piace, ho più spazio per esprimermi in libertà e tocco tantissimi palloni». Di Mike va sottolineato in modo particolare il perfetto «timing» negli inserimenti dalle retrovie. E proprio una sua incursione, lo ha portato a presentarsi solo davanti all’estremo difensore. Sul punteggio di 2-1 per il Belluno: «Mi dispiace, potevamo chiudere la partita, ma ero un po’ sbilanciato e non sono riuscito a concludere come avrei voluto. In più sono stato sfortunato perché la palla si è incastrata tra le gambe del portiere». Sull’incapacità di gestire i vantaggi, Miniati fatica a trovare una chiave di lettura: «Davvero non saprei da che cosa possa dipendere. Fisicamente stiamo bene, le gambe girano al meglio e teniamo ritmi elevati per 90’. Forse dovremmo tenere di più la palla. In ogni caso, c’è da lavorare».
IL MACINA-CHILOMETRI - Ovvero, Marco Mele. Su e per giù per la fascia, a suon dribbling, cross e ripiegamenti: «Questo ruolo, nel 4-3-3, l’ho già interpretato molte volte. Sono più distante dalla porta, ma non è affatto un problema». I problemi sono altri: «Dobbiamo prestare maggior attenzione, essere più concentrati. E reagire anche dopo un gol realizzato. Non è la prima volta che ci capita di essere raggiunti. Da cosa dipende? Difficile dirlo. Francamente non credo che la causa sia legata a un fattore psicologico. Il rammarico è tanto: non ne va bene una. Tuttavia, il Belluno non è mai andato in sofferenza: paghiamo episodi sfortunati che fanno parte del calcio».

03/11/2010 09:44
 
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«Credevo che avremmo vinto»


Marziani, portiere del Belluno e domenica protagonista, commenta la gara col Montecchio

Martedì 2 Novembre 2010,
Marziani di nome e di fatto. Mauro, giovane portiere di origini siciliane, ha difeso per la seconda domenica di fila i pali della porta bellunese. Ma da San Vito Tagliamento alla gara del polisportivo contro il Montecchio, il copione non cambia: altro 2-2 e sempre dopo aver incassato una bruciante rimonta. Per di più in piena zona Cesarini. Eppure il diciannovenne estremo difensore ha avuto il merito di ritagliarsi un ruolo da protagonista assoluto, in particolare nell'ultima sfida. Due gli interventi da extraterrestre. Entrambi sul punteggio di 2-1: parata in tuffo, a mani aperte, su un bolide in diagonale di Roveretto e balzo felino su una staffilata dalla distanza del capitano vicentino Tresso. La conclusione, di rara potenza, è stata toccata con la punta delle dita dal numero 1 gialloblù e indirizzata oltre la traversa: «Per quanto riguarda la mia prestazione - commenta proprio Marziani - non mi posso affatto lamentare. È andato tutto bene, a parte il risultato».
Già, il risultato. Quanto rammarico vi lascia il 2-2 finale?
«Moltissimo perché anche stavolta abbiamo dato il massimo. Volevamo portare a casa la vittoria: i 3 punti ci darebbero più tranquillità anche nel lavoro durante la settimana».
Il Belluno, in vantaggio prima con Battaglia e poi con Pavan, si è fatto riagganciare due volte. Come ti spieghi l'ennesima rimonta subìta?
«I gol che incassiamo sono frutto di piccole disattenzioni che dobbiamo assolutamente evitare. Sì, il nostro è anche un problema di testa. Questa volta ero convinto che avremmo vinto. Sulla fatica a gestire le situazioni di vantaggio incidono pure i fattori casuali: come il campo scivoloso o le cattive condizioni del tempo».
Responsabilità sulla rete del definitivo pareggio firmata dall'africano Onyejiaka?
«Ho cercato di fare il possibile per arrivare su quel rasoterra, ma la palla è schizzata veloce sull'erba bagnata. Mi ha ricordato il primo gol preso con la Sanvitese».
Ti senti poco tutelato dalla retroguardia?
«No, tutt'altro. La mia porta è protetta da giocatori più che validi. Due o tre tiri, nell'arco di una partita, arrivano sempre: l'importante è farsi trovare pronti».

L’ANTICIPO

Manca solo il placet ufficiale
e sabato arriverà il Rovigo


Martedì 2 Novembre 2010,
Non c'è tempo per guardarsi indietro. Il Belluno riprende quest'oggi a lavorare in vista del prossimo impegno in campionato: ancora tra le mura amiche del polisportivo. Questa volta, i ragazzi di Tormen (nella foto) ospiteranno il Rovigo, reduce da una netta vittoria contro il Chioggia. La gara, valevole per la 12. giornata, verrà disputata quasi sicuramente con 24 ore d'anticipo. E quindi sabato 6. Le due società sono già d'accordo, manca soltanto il via libera del Comitato Interregionale per ufficializzare l'anticipo. In questo modo, la società guidata dal presidente Barzon spera di richiamare allo stadio di piazzale Resistenza qualche spettatore in più. Per la sfida salvezza di due giorni fa, sugli spalti c'erano appena 250 anime. (M.D.I.)


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