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Dolomiti Bellunesi

Ultimo Aggiornamento: 12/04/2024 22:02
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06/09/2010 15:19
 
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Primo tempo sotto tono e Opitergina sullo 0-2
Ripresa incredibile e rimonta memorabile

Esaltante 3-2
per un Belluno
magnifico


Lunedì 6 Settembre 2010,
Di questo Belluno ci si può innamorare. Alla vigilia, Toni Tormen aveva detto: «Se sbagliamo meno di domenica scorsa, ce la possiamo fare». In realtà gli errori sono stati forse di più, eppure il debutto in campionato è stato un trionfo. Dallo 0-2 al 3-2, con una rimonta concretizzata nell’ultima mezz’ora, in superiorità numerica. Il 2-2 al minuto 87, il 3-2 al 4’ dei 6’ di recupero. E tutti hanno dato un contributo. Il simbolo: Elia Brustolon, 10’ in campo e l’assist decisivo. La sorpresa: Giacomo Pontin, il mtch-winner. L’uomo migliore: Alberto Battaglia, un acquisto che non sta facendo rimpiangere né Brotto, né Luppi. E l’Opitergina? Bellissima nel primo tempo, rinunciataria a inizio ripresa, incapace di riorganizzarsi in inferiorità numerica.
L’inizio è choccante. Al primo affondo, l’Opitergina va in gol. Martina pesca Furlan al centro, il taglio è letale, il sinistro del numero 10 trevigiano chirurgico. Ospiti subito in vantaggio, come una settimana prima. Ma rispetto alla Coppa Italia, la reazione del Belluno è decisamente meno concreta. Anzi, i gialloblù vanno in confusione. Al 26’ un lampo: Mosca anticipa Bardellotto e mette Radrezza davanti alla porta, ma l’arbitro non concede il vantaggio, ammonisce l’otto opitergino e fa calciare una punizione. Se ne occupa magistralmente Mele, Zarotti è pronto a volare e ad alzare sopra la traversa. La risposta arriva 2’ dopo: Artusi ci prova su punizione, e Miniati respinge di pugno, e nel seguito dell’azione, con una spettacolare semirovesciata mancina che esce di un niente. Il Belluno c’è e insiste, anche se poi, dalla trequarti in su, non trova sbocchi che non siano le punizioni di Mele (due tra il 35’ e il 40’, senza alcun pericolo per Zarotti). L’Opitergina si affida al letale uno-contro-uno di Furlan. Ne sa qualcosa Simone Brustolon: il capitano perde il confronto diretto, in area, e atterra il 10 trevigiano. Terzo rigore in due partite a favore dell’Opitergina, terza trasformazione di Pasian. 0-2 e per il Belluno si fa durissima.
La prima mossa di Toni Tormen, per tentare la difficile rimonta, è lasciare negli spogliatoi Mike Miniati e Sebastiano Sommacal per inserire Andrea Rosso e Giacomo Pontin. Ma la vera novità è che si inizia con un quarto d’ora di ritardo per il malore a un assistente (ce ne occupiamo in un altro articolo).
Il Belluno prova a gettare il cuore oltre l’ostacolo, specie con Battaglia e Pontin. Zarotti però è sempre vigile. Lo conferma al 21’ con un’uscita tempestiva su Armenise: il tiro ravvicinato del centrocampista viene frenato con il corpo. A forza di insistere, lo sforzo del numero 4 di casa viene premiato, quando una proiezione in area è fermato da Pasian. Intervento sulla palla, ma anche sull’uomo: per l’arbitro è rigore e ammonizione. La seconda per il difensore centrale. Mentre Pasian esce dal campo, Mele realizza dagli undici metri. 1-2 e superiorità numerica, il Belluno ce la può fare.
Tossani toglie capitan Vianello (la fascia passerà poi a Martina, Furlan e infine ad Artusi!) per inserire il difensore Panarotto, ma è il solito Furlan a costringere alla parata Miniati. Il duello prosegue al 35’, ad Alan sfugge il pallone, la paura passa in un attimo e l’assedio riprende. Tocca a Radrezza: alto.
Ecco la quarta punta, Elia Brustolon (esce Armenise). Ma è Battaglia l’uomo del destino: la sua inzuccata a 3’ dalla fine coglie Zarotti un po’ fuori dai pali. 2-2. E non è finita. Mele ci prova da 28 metri, su punizione: Zarotti c’è, e c’è anche sul colpo di testa di Radrezza (45’). Non c’è invece al 49’: spizzata di Battaglia per Elia, fuga sulla destra, cross millimetrico sul secondo palo, Pontin capisce che serve un pallonetto. E di testa, segna il 3-2. Delirio al polisportivo. La rimonta perfetta è riuscita. (M.F.)

GLI ALLENATORI

«Uno scherzetto
proprio bello...»


Lunedì 6 Settembre 2010,
«Stavolta mi hanno fatto un bello scherzetto». Ride, Toni Tormen. E pronuncia queste parole con la poca voce che gli è rimasta: «Non riesco spiegarmi un primo tempo timoroso e ricco di errori. Mi spiego molto più facilmente la ripresa. Forse ha avuto un peso importante il debutto in serie D per tanti giocatori». Fatto sta che la trasformazione del Belluno ha del clamoroso: «Nella seconda frazione non avevamo più nulla da perdere. Basti pensare che ho chiuso con cinque punte in campo. I cambi sono stati decisivi. E io fortunato: Rosso, Pontin ed Elia Brustolon hanno avuto il grande merito di essersi fatti trovare pronti». E il rigore su Armenise? Tormen, ripensando alla sfida di coppa, è sarcastico: «Oggi a te, domani a me. Questo è il calcio, uno sport fatto di episodi. In ogni caso, mi sembra che l’arbitro abbia diretto molto bene l’incontro. Non ci sono episodi così eclatanti da lasciare spazio alle recriminazioni».
IL TOSSANI PENSIERO - «Sembrava di assistere alla partita di Coppa Italia - commenta il tecnico dell’Opitergina - solo che oggi (ieri, ndr) contava un po’ di più. Mi preoccupa il calo che abbiamo avuto nella ripresa: in 11 contro 11 ho visto una squadra ordinata e con idee chiare. Poi siamo crollati. Il rigore contro e la successiva espulsione di Pasian? Mi è parso che l’arbitro, almeno inizialmente, volesse ammonire Armenise per simulazione. A ogni modo, dopo quel penalty la partita si è capovolta». (M.D.I.)

Assistenti
a sorpresa
dopo
la pausa

Lunedì 6 Settembre 2010,
Un caso più unico che raro. Nel maxi intervallo tra i due tempi, durato circa 25’, un assistente dell’arbitro accusa un malessere. In particolare, ha il battito accelerato. Molto accelerato. Troppo. Lo visita il medico sociale del Belluno, il dottor Rossi, il quale non ha dubbi: il guardalinee non può proseguire la partita. Che si fa? Il regolamento parla chiaro: in spogliatoio rimane anche l’altro guardalinee e a sbandierare penseranno due dirigenti. Uno per squadra: Danilo De Giuliani per il Belluno e Gianni Pezzuto per l’Opitergina. I due possono segnalare soltanto quando la palla esce dal campo. Vedere i fuorigioco è compito dell’arbitro. La ripresa scorre via senza problemi, ma la fortunata presenza sul rettangolo verde dell’amuleto De Giuliani costringerà l’ex portiere a portare le paste. (M.D.I.)

Domenica super per Rosso e Pontin

Il match winner: «Ho cercato di prendere il portiere in controtempo. Ed è andata bene»


Lunedì 6 Settembre 2010,
Trentasette anni. Di solito è l’età di un giocatore a fine carriera, ancora in grado di offrire qualche lampo della sua esperienza. Insomma, di essere ancora decisivo. In questo caso, però, anche se l’età ammonta realmente a 37, a essere decisivi sono in due: Andrea Rosso e Giacomo Pontin. Rispettivamente 18 e 19 anni. La strana coppia ha trasformato il Belluno. Lo ha rivitalizzato con la verve e la sfrontatezza tipiche dei giovani.
LA METAMORFOSI - Inutile nascondersi dietro a un dito o a frasi di circostanza. Anche i diretti interessati sono consapevoli che la chiave per risolvere il rebus Opitergina è arrivata dalla panchina: «Le sostituzioni sono state davvero azzeccate - commenta proprio Rosso -. Pontin ed Elia Brustolon hanno cambiato la partita con la splendida azione che ha portato al gol nel finale. Elia ha fatto qualcosa di speciale, mentre Giacomo in area non sbaglia mai». Vero, caro Andrea. Ma tra i cambi che hanno rivoltato il match come un calzino, c’eri anche tu. Lo conferma l’assist per il 2-2 di Battaglia: «Un esordio così non me lo sarei mai aspettato. La mia prestazione personale? Può essere un buon biglietto da visita, questo sì. Ma sul mio utilizzo decide il mister». Rosso è giustamente ambizioso: «L’obiettivo è quello di raggiungere la salvezza al più presto, ma se giochiamo come nel secondo tempo possiamo puntare a qualcosa di più».
TRE PONTIN - Quarto minuto di recupero. 60 secondi alla chiusura delle ostilità: «Vedo che il cross sul secondo palo, dove sono posizionato io, è invitante. Colpisco di testa, cercando di prendere in controtempo il portiere. È andata bene». Parole (e gol) di Giacomo Pontin: «Entrare a partita in corso non mi pesa, anzi. L’importante è farsi trovare pronti». Il giovane attaccante tiene i piedi ancorati a terra: «È solo la prima giornata, c’è ancora molto da lavorare. In fondo, abbiamo dovuto incassare due reti prima di svegliarci».

Inghippo
numerico
sulle regole
dei playout


Lunedì 6 Settembre 2010,
Che pasticcio. La Lega Nazionale Dilettanti ha varato il nuovo, illogico regolamento dei playout: «Premesso che le ultime due (17. e 18.) scendono automaticamente in Eccellenza, la squadra classificata al 16. posto è retrocessa, senza i playout, se il distacco dalla 13. è superiore a 8 punti. La compagine giunta in 15. posizione, invece, è subito retrocessa, senza possibilità di passare per i playout, se il distacco dalla 14. è superiore a 5 punti». Un regolamento errato e che va palesemente contro il buon senso. Con questo sistema ha la possibilità di salvarsi (grazie agli spareggi) la terz’ultima in graduatoria, che andrebbe a scontrarsi con la 13., mentre la quart’ultima (se il divario è almeno di 6 lunghezze) sarebbe condannata all’Eccellenza. In altri termini, fai più punti in campionato di una diretta concorrente e retrocedi. A differenza dell’avversario che si è classificato alle tue spalle. Incredibile e inammissibile.
Il Belluno ha subito fatto notare l’assurdità di una simile norma e il segretario della Lnd, Mauro De Angelis, dopo aver ammesso l’errore, ha invitato la società gialloblù a mettere tutto nero su bianco, inviando un fax in Federazione. (M.D.I.)


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