21/09/2010 14:39 |
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da www.ilgazzettino.it
«La salvezza?
A piccoli passi»
Marco D’Incà
Martedì 21 Settembre 2010,
Il Belluno sorseggia il primo calice amaro della stagione. Oltre al passivo rimediato contro una delle corazzate del campionato, il Treviso di Zanin, la coperta gialloblù diventa improvvisamente corta per i numerosi infortuni che hanno squarciato il reparto difensivo: Lazzarini deve ancora esordire in gare ufficiali, Lazzaretti soffre per un principio di pubalgia, mentre per Mosca si teme la slogatura del ginocchio. Ma Andrea Radrezza, il migliore dei suoi nella sfida di domenica scorsa, non dispera: «Non tutto è da buttare. Ripartiamo dalla grinta e dalla determinazione che hanno contraddistinto anche l’ultima gara, nonostante il risultato negativo. Questo spirito dovrà accompagnarci per tutto l’arco dell’anno. La salvezza si costruisce a piccoli passi. Domenica dopo domenica».
Come va analizzato il primo rovescio stagionale? Treviso troppo forte o Belluno troppo distratto?
«Entrambi gli aspetti. I nostri avversari hanno dimostrato tutta la loro superiorità: il valore di questa squadra non lo scopriamo di sicuro adesso. Tuttavia, anche noi abbiamo le nostre colpe».
Pensi al gol dello svantaggio siglato da Torronino?
«Eravamo in inferiorità numerica perché Mosca è rimasto fuori dal campo per circa 5’. Ma ciò non toglie che potevamo e dovevamo disporci meglio. Ci siamo fatti infilare centralmente con troppa facilità. E certe distrazioni si pagano a caro prezzo».
Quanto hanno inciso le assenze?
«Non possiamo aggrapparci all’alibi degli infortuni, anche se indubbiamente hanno avuto il loro peso. E per quanto riguarda Mosca, abbiamo temporeggiato così tanto prima di effettuare il cambio perché non era chiaro se fosse nelle condizioni di proseguire o meno».
Anche con i biancocelesti hai dimostrato di essere un giocatore versatile.
«Per me il ruolo da ricoprire non rappresenta un problema, cerco di mettermi sempre a disposizione del tecnico e della squadra a seconda delle esigenze del momento».
Un flash sulla parte alta della classifica: chi vedi in pole position?
«La mia ex squadra, lo Jesolo, si è rinforzata parecchio con diversi acquisti di qualità. Li conosco bene: possono puntare al primato. Ma è il Treviso la formazione da battere».
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