Re: Re:
LaMiaCittà, 20/08/2016 16.26:
Facciamo finta che succeda. Poi cosa ti auguri? Di ripartire dalla terza categoria? Di cambiare nome a qualche squadra di serie d o eccellenza e traslocarla a Treviso?
Guarda, è il solito dilemma della continuità storica tra una squadra e l'altra, tra chi ha il diritto di continuare la storia del Treviso e chi no. Non è così? Sono sempre stato un purista ai limiti dell'integralismo, trovandosi pressochè allineato con le posizioni della curva insomma. Pensiamo alla questione Union Treviso, al presunto trasferimento del Nervesa e così via.
Ma l'ultimo anno e mezzo mi ha fatto riflettere, per non parlare degli sviluppi disastrosi che stiamo vivendo dopo l'abbandono della società (o dovrei dire del main sponsor e della dirigenza a lui legata?). Premetto che parliamo fino a prova contraria di fantascienza, perché magari una squadra la costruiscono, anche se non da primi posti o play-off. E a quel punto la discussione sarebbe inutile.
Comunque, per rispondere alla tua domanda, è chiaro che dopo un anno sabbatico (parliamo fino a prova contraria di fantascienza, perché magari una squadra la costruiscono, anche se non da primi posti o play-off) o si parte dalla terza categoria (e dubito che qualcuno avrebbe interesse) o da una categoria più alta ma con un compromesso che interromperebbe la continuità storica.
Ora io ti chiedo: fino a che punto dovremmo essere disposti a rifiutare soluzioni del genere? Sono anni che aspettiamo la costruzione di un settore giovanile, e con tutte le soluzioni possibili si è arrivato al matrimonio con l'ex presidente che ha cuasato l'ultimo fallimento sportivo, quello "che non voglio più vedere al Tenni" e poi... te lo ritrovi fisso agli allenamenti
Per carità, magari, almeno per il settore giovanile, potrebbero fare qualcosa di serio, ma ho qualche dubbio. Eserciti di aspiranti ragazzini legati a un procuratore? Perché mi pare che si vada in quella direzione, e sono molto perplesso.
Ci sono giocatori già sotto contratto che rescindono e scappano, dirigenti con condanne, altri che appena un anno fa sono stati cacciati per presunto coinvolgimento nel calcioscommesse. Non so cosa succederà nei prossimi giorni, settimane o mesi, ma viste le premesse, saresti diposto a sorbirti una stagione da incubo, a suon di figuracce sportive e non, pur di arrivare a fine anno e sperare in un improbabile cessione di questa società a soggetti più affidabili? Se non sono arrivati quest'anno lo faranno l'anno prossimo con questa gente al comando, magari con conti disastrati e non a posto come la vecchia dirigenza? L'unica speranza, forse, è la costruzione di una squadra giusto per partecipare e salvarsi, con un altrettanto improbabile cambio societario in corsa. Si torna al solito discorso: se quelli seri e con buoni propositi non sono arrivati questa estate, perché tra 10 mesi o prima? Tu mi dirai: non è neanche scontato che, a quel punto, anche dopo un anno sabbatico, arrivi qualcuno disposto a portare la baracca in città per creare un nuovo Treviso con settore giovanile già pronto. Del resto sembra proprio che il problema non sia il Treviso in quanto società, ma Treviso come piazza, un problema in cui nessuno soggetto onesto e trasparente (tanto per citare Murdock) sembra voler essere coinvolto. Vero, ma preferisco correre anche questo rischio, piuttosto che vivere una stagione umiliante, che: 1- Non mi dà la certezza che poi ci sia continuità, o una svolta positiva; 2- Mi dà invece la certezza che l'immagine del Treviso subirebbe altri colpi fatali, specialmente se, come penso, questa dirigenza facesse parlare ancora di sè in modo negativo. Per loro fortuna la nostra stampa locale dorme sonni beati come sempre
, anche se i due ormai ex bomber hanno fatto le valigie da 3-4 giorni. Domani spero di leggere qualcosa, magari spiegazioni imbarazzate della dirigenza.
Tornando al discorso di accettare una eventuale fusione o creazione di un nuovo Treviso partendo da una società già esistente, gli esempi nel mondo del calcio sono molteplici. A Ferrara, dopo anni di batoste comunque non paragonabili alle umiliazioni che stiamo patendo noi, hanno preso la Giacomense (o meglio, i proprietari storici si sono trasferiti in città) e l'hanno trasformato nella Spal, addirittura recuperando il marchio storico lasciato dalla vera Spal ormai derelitta e a rischio fallimento. Non mi pare che gli spallini abbiano fatto le barricate, e adesso sono tornati in B dopo non so quanti anni di astinenza.
A noi basta molto meno della B, basterebbe riavere una squadra degna di chiamarsi Treviso, senza dirigenti di dubbia serietà, con un settore giovanile e un programma accettabile per i prossimi anni. Dopo due fallimenti in quattro anni, altrettanti cambi di matricola, cambi dirigenziali e squadre smantellate ogni sei mesi mi pare che la continuità storica a cui io stesso ero molto legato sia andata a farsi benedire da un bel pezzo!