Nello show di Dallas, l'azzurro esce al primo round: "Bella esperienza. Il dolore al braccio? Mi ha dato fastidio, ma non ha condizionato la gara". Dall'arco s'impone l'asso dei Celtics, nelle schiacciate terzo sigillo di Nate Robinson (1.70 m!), compagno di Gallinari nei Knicks
DALLAS (Texas, Stati Uniti), 13 febbraio 2010 - Danilo Gallinari non cerca scuse. La sua partecipazione alla gara del tiro da tre punti dell’All Star game finisce subito, ma non dà la colpa al muscolo dell’avambraccio destro che lo ha limitato in questa sua prima esperienza nello show cestistico più luccicante del mondo. Viene eliminato al primo round con 15 punti (sui 30 potenzialmente disponibili: il record è di 25 realizzato da Hodges e Kapono), come Channing Frye e il campione uscente Daequan Cook. Restano in corsa i due veterani, Paul Pierce e Chaucey Billups e il rookie Stephen Curry, il più bello da vedere quando tira. Vince Pierce, con 20 punti, davanti a Curry, 17, e oltre al trofeo si porta a casa 35 mila dollari di premio.
Avvio in salita — La sfida di Danilo, il primo italiano a competere in una gara dell’All Star che non fosse la sfida riservata ai giovani, è subito in salita: durante il riscaldamento si massaggia spesso l’avambraccio, al via, dall’angolo destro, sbaglia male i primi due tiri, ne segna tre consecutivi, ma compromette tutto realizzando soltanto 4 dei 15 canestri nelle tre postazioni lungo l’arco. Non serve il 4/5 finale dall’angolo opposto per garantirgli la finale. "Diciamo che è stata un’esperienza divertente - ma è il primo a non esserne troppo convinto -, abbastanza divertente. È stato difficile prendere il ritmo: devi essere costante, se lo perdi sbagli. Il braccio? Mi ha dato un pochino fastidio, ma non ha compromesso la gara". Gallo non assisterà all’All Star Game, va a New York. Lunedì i Knicks partono per Chicago: la festa è finita. Non è stata un’esperienza indimenticabile ma nella partita della stelle, e nei suoi corollari, è importante esserci perché è il premio per quello che si è fatto nelle 50 partite precedenti. E Gallo ha confermato di essere già considerato uno dei giocatori più importanti della Nba. A 21 anni, dodici mesi dopo essersi fermato per un intervento alla schiena, è un grandissimo risultato.
Ancora nate — Danilo assiste anche il compagno dei Knicks, Nate Robinson, nella gara delle schiacciate che vince per la terza (e ultima) volta dall’alto del suo metro e settanta. Viene premiato dagli sms del pubblico che lo preferisce, ma solo col 51% delle preferenze, al rookie dei Raptors DeMar DeRozan. Nella sua schiacciata vincente, butta la palla contro il tabellone e resta in aria abbastanza per riprenderla, avvitarsi e schiacciare all’indietro. Steve Nash vince la gara dei fondamentali (tiro, palleggio, passaggio) e il trio del Texas, Dirk Nowitzki, Kenny Smith (oggi commentatore tv) e Becky Hammon (della Wnba) la "shooting star competition" che finisce con tiri da metà campo come all’oratorio. Il programma è sempre lo stesso, ma è divertente vedere come star di prima grandezza si prestino a tutto per intrattenere il pubblico. I tempi sono duri, nel pomeriggio il commissioner Stern aveva comunicato che la Nba perderà 400 milioni di dollari quest’anno per la crescita eccessiva dei costi, e il rinnovo del contratto collettivo dei giocatori, che scade nel 2011, sarà difficile e doloroso. Ma l’All Star Game è divertimento e oggi più di 90 mila spettatori, record assoluto per la pallacanestro, assisteranno alla partita delle stelle nello stadio dei Cowboys. La crisi per un giorno, aspetterà.
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