Rovigo

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enricotv
00martedì 15 febbraio 2011 21:46
da www.ilgazzettino.it

Rovigo, promesse non mantenute

Maurizio Romanato

La reazione della squadra a Quinto di Treviso e i rischi dello scaricabarile in una situazione paradossale
Martedì 15 Febbraio 2011,
La protesta, pochi secondi in apertura della partita, dei giocatori del Rovigo per sensibilizzare ancora una volta sulla paradossale situazione che la società biancazzurra (e di riflesso tesserati e collaboratori) sta vivendo, e la sconfitta a Quinto di Treviso non sono le facce della stessa medaglia. A Quinto, dopo i 40 secondi di non gioco, il Rovigo ha disputato un incontro fatto di molta sostanza, è andato in vantaggio, aveva controllato bene il match, per cadere nel pareggio nel finale inaspettatamente su un pallone transitato in area e deviato in gol da Roman del Prete. Già l’1-1 sarebbe stato stretto, poi all’ultimo secondo è giunta la papera di David Covi su un pallone innocuo che è costata la sconfitta. Il giovane portiere, però, non può essere messo sul banco degli imputati. Ha sbagliato e, per una volta, può capitare. Deve reagire, come aveva fatto il suo predecessore Alessandro Casini dopo l’Opitergina.
Non è venuto meno l’impegno, seppure stavolta sfortunato, malgrado la situazione da sbando in cui sembra di tuffarsi ogni giorno allo stadio Gabrielli. Promesse non mantenute incidono sui nervi di tutti. E ognuno deve assumersi le proprie responsabilità. La società proprietaria (Scerra e soci) per la situazione debitoria pregressa che si è cominciato a sanare con la prima rata versata all’Equitalia in modo tale che i conti si sono sbloccati. Sul campionato scorso pesano i crediti degli stipendi vantati da Antonelli, Ruopolo, Barbi, Furlanetto, fra i "vecchi" ora in organico, tecnici e staff. Ma esistono le questioni irrisolte del gruppo Calanca-Pasquali, con cui i giocatori (e non solo) hanno stabilito a inizio stagione i rimborsi spese e quant’altro necessario per l’attività. Non avendo acquistato il Rovigo, ma avendo voluto mantenere la gestione per il campionato, la cordata veronese-mantovana si è assunta degli obblighi con squadra e collaboratori. E a quest’ultima spetta provvedere a mantenere le promesse più volte fatte all’intero ambiente sull’attuale campionato e solo parzialmente e inizialmente mantenute.
Ciò che preoccupa è il continuo rimpallo di competenze, nel senso di una chiarezza che sembra sul punto di realizzarsi e che invece nei fatti appare complicata da mantenere, tormentando sempre più l’ambiente. Anche il fatto che venerdì scorso, quando erano stati promessi gli stipendi di quest’anno, non ci fosse nessuno del "nuovo corso" (per quante giustificazioni ci fossero) non è stato un segnale positivo. Ne va della credibilità di chi opera e, soprattutto, del futuro del Rovigo.
enricotv
00giovedì 17 febbraio 2011 00:38
da www.ilgazzettino.it

CALCIO SERIE D Riunione tra gruppi dirigenti. Definite
tutte le responsabilità, si tenta di riattaccare i cocci

Il Rovigo alla ricerca
di risorse immediate


Maurizio Romanato-Simone Chiarion
Mercoledì 16 Febbraio 2011,
Il tempo stringe ed è indispensabile trovare le risorse per completare il campionato anche se questo costerà sacrifici per tutti. La lunga riunione svoltasi ieri pomeriggio a Occhiobello ha avuto momenti di fortissima tensione tra proprietà e gestori della società, ma alla fine sembra sia prevalso il buonsenso, dopo il richiamo perentorio a rispondere ognuno per la parte che gli compete. Una dichiarazione d’intenti non ufficiale, ma che almeno ha portato un po’ di chiarezza (si spera) in una situazione che dire ingarbugliata, anche per le promesse non mantenute, è un eufemismo. Durante l’incontro sono state finalmente messe in tavola le carte che erano state parzialmente nascoste. Il Rovigo sta pagando il peso di un pregresso, ma ancor più scelte avventate nella fase gestionale di questo campionato tutte basate su parole. La società interessata al subentro aveva mosso troppi fili, superiori alle proprie possibilità. Dato a ognuno quello che è l’esatta parte delle responsabilità, si è giunti alla conferma di quanto si doveva intuire da tempo. Strappi e rotture non ce ne possono essere, bisogna che si mettano da parte gli egoismi e che chi ha fatto i danni economici si dia da fare a ripararli. Non solo una questione d’immagine, tra l’altro complicata dal fatto che non erano state pagate le bollette dell’acqua la cui erogazione allo stadio è stata sospesa lunedì sera (c’è l’impegno di provvedere quanto prima) ma anche atti concreti per salvare settore giovanile, campionato e titolo sportivo.
Vecchi e nuovi insieme dunque per cercare le risorse necessarie a completare tre mesi con il minor affanno possibile. Essendo sicuramente poche, bisognerà ridiscutere anche certi accordi fatti inizialmente da Andrea Pasquali perchè non vi sono i mezzi per sostenerli. L’impegno per cercare risorse (complicato perchè cominciare a lavorarci seriamente il 16 febbraio appare un’impresa) è stato ribadito congiuntamente dalla triade Visentini, Dondi e Giuliano che hanno le deleghe operative, coinvolgendo tutti nella speranza di riuscire a completare la stagione senza danni e gettare le basi per un futuro con una società solida locale senza Scerra e Calanca.
Buon che c’è la sosta, così c’è un po’ di tregua. I giocatori, esausti della situazione, per voce del capitano Luca Ruopolo comunicano di non potersi allenare nei prossimi giorni: «La squadra non si allena per una questione economica e mentale. Torneremo in campo quando ci saranno riscontri economici anche minimi per tutta la squadra. A breve ci hanno garantito che ci dovrebbe essere qualcosa ma noi, fino ad allora, non abbiamo i mezzi per poterci spostare e per continuare il nostro lavoro».
enricotv
00giovedì 17 febbraio 2011 21:13
da www.ilgazzettino.it

Al lavoro per una cordata polesana
Sarebbe la soluzione ideale per il Rovigo: fare piazza pulita del passato e di situazioni pasticciate

Simone Chiarion

Giovedì 17 Febbraio 2011,
Ci si muove su due fronti per salvare il Rovigo calcio. Da un lato con la ricerca degli aiuti immediati in grado di superare la situazione d’impasse legata alle necessità di liquidità, dall’altro con la costituzione di una cordata polesana in grado di garantire il futuro della società in un quadro di chiarezza economica e dirigenziale. Quest’ultimo aspetto è strategico per rompere definitivamente con il passato rappresentato da Francesco Scerra e con soluzioni pasticciate e avventuristiche.
Dopo l'incontro dell'altro giorno, esce allo scoperto Giorgio Giuliano, uno dei «senatori» fra i dirigenti dello staff di Francesco Scerra. E Giuliano fa parte della triade che ha ripreso in mano la situazione: «Dopo la riunione che abbiamo avuto martedì abbiamo avuto la delega alla gestione Claudio Dondi, Nicola Visentini ed io. In questo momento assumo la carica del direttore generale del Settore giovanile, lavorando assieme a David Sesa, anche se bisogna valutare un po’ di cose. Dobbiamo sanare molte situazioni, ma per me David Sesa può continuare il suo lavoro all'interno del Rovigo Calcio. Per quel che mi riguarda mi piacerebbe collaborare con Sesa offrendogli l'incarico di responsabile tecnico, in questo ruolo sarebbe l'ideale».
Lo stesso Giuliano aggiunge: «Con la prima squadra parlerà Claudio Dondi, ma ci stiamo muovendo, potremo dare garanzie, dando oltre al pregresso anche ciò che spetta ai ragazzi per questo campionato, ma i miracoli non li facciamo, bisogna lavorare. Io sono comunque ottimista e penso che qualcosa succederà entro il mese».
La prima squadra non si allenerà fino a quando non otterrà qualcosa a livello economico. «Questo l'ho appreso dai giornali che fino a quando non paghiamo loro non riprendono gli allenamenti. Non mi voglio sbilanciare più di tanto, ma mi auguro che la situazione possa a breve migliorare. È giusto che tutti abbiano ciò che gli spetta, la cosa è comunque complicata; credo che tutti possano accontentarsi se si faranno sacrifici equamente distribuiti».


Giudice serie D
Elitro e Dionisi
entrano in diffida


Giovedì 17 Febbraio 2011,
Nessuna sanzione per il Rovigo dal giudice sportivo. Entrano in diffida Gaetano Elitro e Matteo Dionisi. Alla ripresa del campionato domenica 27 il Montecchio, prossimo rivale, non avrà squalificati. Il 6 marzo con il Chioggia contro il Rovigo non ci sarà il lagunare Garbin fermato per 4 turni.

enricotv
00venerdì 18 febbraio 2011 14:58
da www.ilgazzettino.it

Rovigo, David Sesa
lascia per Giuliano


Simone Chiarion
Venerdì 18 Febbraio 2011,
Le parti si sono invertite. In estate quando sembrava che il gruppo Pasquali-Calanca dovesse prendere in mano il Rovigo, era stato affidato il settore giovanile a David Sesa. Giorgio Giuliano, che del settore era stato il dirigente organizzatore per molti anni si era fatto da parte per evitare conflitti di ruoli. Poco più di un semestre più tardi, Giorgio Giuliano, inserito ufficialmente nella triade che dovrà trovare risorse per salvare il Rovigo, è rientrato nella sede di viale Tre Martiri. A seguito delle scelte societarie, David Sesa chiarisce la sua situazione, non accettando il ruolo di collaboratore del settore giovanile: «È tornato Giorgio Giuliano, quindi è giusto che, almeno per ora, sia lui il responsabile del vivaio. Io mi faccio da parte, per il momento». Giuliano spiega: «Non volevo perdere Sesa, ho provato a trattenerlo con ruolo tecnico, ma lui, per ora, ha deciso così.
La situazione in casa Rovigo Calcio non muta. Il delegato dei dirigenti Claudio Dondi fa il punto della situazione: «Stiamo facendo un piano esecutivo, in base a quello che mi hanno detto Calanca e Pasquali. Negli ultimi giorni si sono aggiunti ulteriori costi, dei quali non si era a conoscenza, aspettiamo e vediamo. Riabiliteremo il conto del Rovigo Calcio, stiamo raccogliendo soldi per affrontare la situazione fino a fine stagione».
Quando tornerà ad allenarsi la prima squadra? «In questi giorni ci stiamo muovendo per poter trovare delle forze economiche per affrontare le situazioni. Non sappiamo quando la prima squadra tornerà ad allenarsi. I ragazzi hanno ragione, e hanno parlato chiaro dichiarando che torneranno a lavorare solo quando riceveranno qualcosa a livello economico. Quando avremo nelle casse i soldi, convocheremo la squadra e riprenderanno gli allenamenti, ma non possiamo garantire però che questo sia oggi o in tempi brevissimi. Fortunatamente c'è la sosta del campionato che può farci respirare un attimo e darci qualche altro giorno di spazio nella ricerca dei fondi».
Lo stesso Dondi aggiunge: «Stiamo vedendo di trovare le soluzioni a livello economico per poter garantire il prosieguo della stagione, questo è il nostro obiettivo immediato. Non possiamo più dire ai calciatori di venire allo stadio senza dare loro garanzie».

LA SITUAZIONE
Atteso oggi
il ritorno
dell’acqua
allo stadio

Venerdì 18 Febbraio 2011,
ROVIGO - (S.Ch.) Tra tanti problemi, pare che almeno uno sia sulla via della risoluzione. Ieri alcuni rappresentanti dello staff del Rovigo Calcio si sono recati alla Polesine Acque per risolvere il problema legato all'erogazione dell'acqua. L’esito sarebbe stato fruttuoso e nelle prossime ore, a quanto pare, potrebbe tornare l'uso dell'acqua corrente al Gabrielli. Nel tardo pomeriggio è fissata una riunione informale del settore giovanile per fare il punto della situazione e vedere la possibilità di disputare le gare. Prima squadra e juniores nazionali hanno un turno di riposo.
enricotv
00giovedì 24 febbraio 2011 00:35
da www.ilgazzettino.it


CALCIO SERIE D Il Rovigo non ha ancora le risorse necessarie

Una tregua per i soldi

Chiesto altro tempo per concretizzare i contatti. Accordi da rivedere
Mercoledì 23 Febbraio 2011,
Giornata interlocutoria allo stadio Gabrielli, ma la situazione resta preoccupante. La prima squadra continua a non allenarsi, però ieri ci sono stati degli incontri, prima fra alcuni giocatori e dirigenti, poi fra lo staff tecnico di Carmine Parlato e gli stessi dirigenti. Fumata grigia, in quanto ai calciatori è stato detto che i fondi ancora non ci sono, ma si sta cercando attivamente di reperirli. Ed esistono anche prospettive di poter sbloccare degli sponsor.
Giorgio Giuliano, direttore generale del settore giovanile con delega alla prima squadra, assieme a Claudio Dondi e Nicola Visentini, illustra la situazione: «Abbiamo avuto un incontro prima con i calciatori, poi con lo staff tecnico. Abbiamo chiesto ai ragazzi se potevano tornare ad allenarsi come prima. Riscontrate le problematiche, abbiamo comunicato che la società si sta attivando per risolvere i problemi che tutti sanno. I giocatori si sono dimostrati attaccati alla maglia. Non abbiamo date precise per dare qualcosa a livello economico ai ragazzi, vorremmo anche ridiscutere i contratti che non possiamo mantenere».
Lo stesso dirigente continua: «Carmine Parlato, Roberto Busi e Alan Marin (quindi lo staff tecnico del Rovigo) ci hanno garantito che rimarranno, però dovremo rivedere anche i loro contratti. Ovviamente discuteranno con le famiglie, perchè non possiamo garantire ciò che avevano promesso altri dirigenti».
Ma con questa situazione quando riprenderà la prima squadra ad allenarsi? «Rimaniamo in attesa dei riscontri della squadra, devono parlare fra di loro e con le loro famiglie, vedremo se torneranno presto ad allenarsi. La certezza della data non c'è. Certo è che tutti stanno aspettando notizie positive, ma a tutt’oggi non ci sentiamo di garantire loro una data o un’ora».

enricotv
00venerdì 25 febbraio 2011 02:16
da www.ilgazzettino.it

Rovigo, senza soldi
niente allenamenti

Simone Chiarion
Giovedì 24 Febbraio 2011,
Il Rovigo in campo domenica prossima contro il Montecchio senza allenamenti. È questa la linea che hanno deciso di tenere i giocatori che avanzano mesi di rimborsi spese dalla società rodigina. È sempre più alta l'ipotesi che nella partita di campionato questo possa accadere, visto che la prima squadra continua a non lavorare, in attesa di sblocchi dal punto di vista economico. I fondi non sono stati reperiti, come conferma il dirigente con delega alle sponsorizazzioni Claudio Dondi.
«Non si è sbloccato nulla. La situazione è in stand-by, abbiamo incontrato degli industriali della zona, si sono riservati di darci una risposta a breve, anche per quanto riguarda la sponsorizzazione del Rovigo Calcio. Secondo me, bisognerà agire a livello di personaggi locali, bisognerebbe dare una mano alla società adesso, non più in là nel tempo, noi rimaniamo in attesa di risposte. Io stesso agli industriali ho presentato il bilancio delle spese per affrontare il finale di stagione».
C'è la possibilità di rivedere la squadra allenarsi prima di domenica?
«Dovremo dare una mano ai ragazzi per le spese, anche semplicemente per gli spostamenti, per arrivare al campo. Mi auguro che domenica si possa andare in campo con la formazione migliore. Speriamo che la banca ci dia la sponsorizzazione a breve. Usiamo sempre il condizionale, perchè non si sa mai».
Nell'immediato come si procederà in attesa che la situazione si sblocchi?
«Nelle prossime ore avvertirò Carmine Parlato e i calciatori che c'è un piccolo acconto, un piccolo contributo spese per i ragazzi che hanno della strada da fare per lavorare, sperando che questo possa servire per consentire alla squadra di allenarsi».
Come si evince dalle parole di Dondi si va avanti a «vista», non c'è nulla di chiaro. Ogni giorno la squadra aspetta la telefonata da parte di un dirigente per potersi allenare, così come ogni giorno la società (che sta operando nelle figure di Claudio Dondi, Giorgio Giuliano e Nicola Visentini) spera di reperire fondi per consentire a Carmine Parlato e ai suoi ragazzi di lavorare.
enricotv
00martedì 1 marzo 2011 02:22
da www.ilgazzettino.it

Rovigo, l’impegno c’è
ma passa il Montecchio


Maurizio Romanato

Lunedì 28 Febbraio 2011,
C’è più buona volontà che concentrazione nel Rovigo che, dopo quindici giorni trascorsi con un solo allenamento sulle gambe, si vede sconfitto in casa dal modesto Montecchio.
Non potevano infatti svanire le vicissitudini societarie, gli stop, le tensioni di un periodo allucinante sempre con la testa fuori dal rettangolo di gioco affacendata nella speranza che si possano risolvere i mille problemi che gravano sull’ambiente biancazzurro.
In campo ci va la formazione migliore possibile, che punta sulla professionalità dell’intero gruppo per dare un significato a una stagione maledetta fatta di illusioni e promesse non mantenute. Addirittura va in panchina Giovanni Furlanetto, perchè Parlato spera di dargli il via libera per il rientro dopo un semestre di stop per infortunio, se le condizioni del gioco glielo consentono. Ma il confronto si apre nel peggiore dei modi perchè al 3’ un assist di Lazzari da sinistra a destra del fronte d’attacco vicentino trova la difesa biancazzurra allineata, sbuca Fantini che raccoglie e tira sul primo palo facendo secco Covi. Il Rovigo prova a riorganizzarsi, ma il Montecchio, pur con evidenti limiti, riesce a neutralizzare un’iniziativa che diventa poco efficace in quanto spesso imprecisa. Il Rovigo non riesce a giungere alla conclusione, il Montecchio dal canto suo potrebbe colpire giusto alla mezz’ora quando ancora Lazzari centra per l’accorrente Tresso che entra in area, ma inzucca malissimo spedendo abbondantemente alto.
Più convincente il secondo tempo del Rovigo che cambia un po’ l’assetto inserendo Boniardi al fianco di Barbi e avanzando Vito Antonelli a supporto dell’attacco. La pressione rodigina, pur non precisa, vanta spinta sulle fasce con Dionisi ed Elitro e porta finalmente i biancazzurri al tiro. Al 14’ Cazzadore in girata dal limite dell’area trova pronto Milan, al 18’ una conclusione da 25 metri di Zanardo sfila a lato di poco, al 20’ Doukara lanciato a rete è fermato in un fuorigioco molto, molto dubbio. Al 25’ un tiro di Antonelli è deviato in extremis da un difensore. Il gol giunge al 33’. Punizione dalla sinistra per fallo commesso su Doukara. Zanardo, che poco prima aveva calciato alta una punzione da poszione più angolata, pennella al centro un servizio con il contagiri. Vito Antonelli si tuffa e di testa realizza a destra di Milan. Un pareggio meritato che induce anche a pensare a una possibile vittoria in rimonta. Invece quattro minuti più tardi il patatrac. Difesa rodigina sbilanciata con scivolone di Ruopolo che consente l’assist di testa di Onyejiaka per Fantin che tira in diagonale, Covi ci arriva ma devia in maniera insufficiente e la palla s’infila in rete alla sua destra.
Il Rovigo prova nel miracolo del pari in pochi minuti gettandosi in avanti con scarsa lucidità. Dionisi crossa al 43’ per un colpo di testa fiacco di Cazzadore parato da Milan, lo stesso portiere ospite smanaccia al 47’ un tirocross dello stesso Dionisi, ultima opportunità per un Rovigo che avrebbe desiderato dal campo almeno una minima soddisfazione in un quadro societario e finanziario che resta preoccupante.

Lunedì 28 Febbraio 2011,
ROVIGO-MONTECCHIO 1-2
GOL: pt 3’ Fantin, st 33’ Antonelli, 37’ Fantin.
ROVIGO (4-2-3-1): Covi 6, Dionisi 6,5, Niccolini 5,5, Ruopolo 5,5, Elitro 6; Barbi 6, Antonelli 6; Rapella 5 (1’st Boniardi 5,5), Zanardo 5,5, Doukara 6; Cazzadore 5,5; all.: Parlato.
MONTECCHIO (4-4-2): Milan 6; Camera 6.5, Girlanda 6.5, De Pretto 6, Muneratto 6; Lazzari 6.5, Tresso 6.5, De Cao 6 (44'st Dori sv), Roveretto 6.5; Fantin 7, Onyejiaka 6.5 (49'st Maiova sv). All. Venturini.
ARBITRO: Novellino di Brescia 6.
NOTE: pioggia, giornata fredda, terreno in buone condizioni; ammoniti: Dionisi, Tresso, Camerra, Doukara; angoli 6-1 (pt 3-1) per il Rovigo; rec.: 2’pt, 4’st. Spettatori 250 circa.


I biancazzurri sono usciti
dal campo tra gli applausi

Lunedì 28 Febbraio 2011,
A fine partita, nonostante la sconfitta per 1-2 contro il Montecchio, i calciatori del Rovigo sono usciti fra gli applausi dei tifosi che, viste le problematiche societarie, si fanno sentire con il loro sostegno. È stato anche esposto, sempre dai sostenitori biancazzurri, all'uscita degli spogliatoi, questo striscione: «Quello che fate a questi ragazzi travolge le loro famiglie e tutta la città di Rovigo. La vostra dignità dove l'avete messa? Vergognatevi». Il guaio è che non l’hanno letta i vari responsabili di questa grottesca situazione, rigorosamente assenti dopo le tante promesse d’inizio stagione.
In merito l'allenatore del Rovigo Carmine Parlato dice: «I tifosi ci stanno vicino e si sono sentiti di scrivere quello striscione, speriamo la situazione migliori per il bene di tutti. Sentiamo la vicinanza della città». Poi il tecnico parla della partita: «Dispiace molto. Grazie agli sforzi profusi eravamo riusciti a raggiungere il pareggio, poi abbiamo preso una punizione da cinquanta metri e valutato male la traiettoria e Fantin ci ha infilato per la seconda volta. I ragazzi hanno comunque dimostrato la professionalità e l'impegno. Siamo stati condannati da un episodio». Quanto ha pesato il gol iniziale? «Dopo tre minuti andare sotto a livello psicologico non ti aiuta, ma abbiamo cercato di fare il possibile per recuperare. Nonostante un solo allenamento nelle gambe i ragazzi hanno retto fino all'ultimo». Pagate a caro prezzo due disattenzioni difensive. «Sul primo gol sono stati bravi gli attaccanti del Montecchio, Fantin ha fatto un buon movimento e Lazzari gli ha messo dentro una bella palla. Nella seconda rete abbiamo fatto un errore di valutazione e ci hanno castigati. Non meritavamo la sconfitta». Quando tornerete ad allenarvi? «Non ne ho la più pallida idea. Non voglio esser ripetitivo e tornare sulle solite problematiche. Tengo a ringraziare Venturini (l'allenatore del Montecchio) per le parole di solidarietà spese per noi, da uomo di sport qual è ha capito il nostro stato d'animo».
L'allenatore ospite Andrea Venturini, infatti, al termine dell'incontro ha dichiarato: «Il Rovigo ha una grande squadra. Presi singolarmente ha ottimi giocatori. Dispiace molto per i ragazzi per la situazione in cui si trovano. Auguro a loro tutto il meglio». Il tecnico del Montecchioi analizza anche la partita: «Fantin è stato decisivo con le sue due reti. Sicuramente il migliore in campo. Non sono soddisfatto pienamente del gioco che abbiamo espresso, visto che ci siamo ben mossi solo a sprazzi, però questi tre punti vanno benissimo per la nostra classifica».
Simone Chiarion

Dionisi: «La sconfitta
è del tutto bugiarda»


Lunedì 28 Febbraio 2011,
Fra i calciatori del Rovigo serpreggia l'amarezza per il risultato non ottenuto ma c'è comunque consapevolezza di non aver mai fatto mancare l'impegno in campo. Souleymane Doukara ha visto così questo Rovigo-Montecchio: «Peccato aver perso così. Potevamo almeno pareggiare questa partita, sarebbe stato decisamente un risultato più onesto. Alla fine abbiamo provato a riequilibrare l'incontro, ma ho mancato un assist per Cazzadore». Doukara è stato ammonito per aver trattenuto la maglia di un avversario a gioco fermo. Come mai? «Ero già fuori dal campo, sono andato a recuperare il pallone quando l'ho trattenuto. Mi ha fatto fallo, bloccandomi a terra, in precedenza e così mi ha fatto arrabbiare».
Il Rovigo paga a caro prezzo due disattenzioni difensive. «Non solo della difesa. Tutta la squadra ha sbagliato in occasione dei gol del Montecchio. Se fossimo stati più compatti non avremmo incassato reti. Purtroppo abbiamo anche avuto delle occasioni per riaprire la partita ma non abbiamo avuto la cattiveria necessaria sottoporta per far gol». Anche questa settimana non vi allenerete? «Non lo so. Questa situazione fa male a tutto il gruppo, facciamo fatica ad andare avanti così».
Matteo Dionisi, fra i più positivi, ha visto così il match contro il Montecchio: «Il risultato è bugiardo, abbiamo preso due gol su due azioni loro, siamo stati anche sfortunati». Meglio nella ripresa. «C'erano più spazi, specie per gli esterni, così abbiamo spinto maggiormente. Loro nel primo tempo ci hanno anche messo in difficoltà. Noi, con un allenamento solo, ci abbiamo messo un po’ di più per rompere il fiato. Nonostante le difficoltà abbiamo però dimostrato di sapere giocare a calcio, c'è rammarico per la sconfitta». Quando vi rivedremo lavorare? «Le difficoltà ci sono e tutti le sanno, questa non è una novità. Noi non è che non vogliamo allenarci, abbiamo difficoltà economiche per venire a Rovigo a lavorare».
Il capitano Luca Ruopolo torna sugli episodi dei gol di Fantin: «Sul secondo gol non l'ho presa, pensavo non la prendesse neppure Fantin, invece ho valutato male la traiettoria, l'errore è mio. Nel primo anche abbiamo sbagliato». Lo stesso difensore centrale aggiunge: «L'importante era dimostrare di esserci, nell'ultimo mese abbiamo fatto solo quattro allenamenti in tutto».
S.Ch.
enricotv
00mercoledì 2 marzo 2011 00:40
da www.ilgazzettino.it

Rovigo, il significato
della responsabilità



Maurizio Romanato
Martedì 1 Marzo 2011,
Giusto dare solidarietà ai giocatori del Rovigo per la difficile situazione che stanno vivendo, altrettanto importante è sottolineare l’abnegazione del settore giovanile e dei collaboratori che, a differenza della prima squadra che alcuni mesi di stipendio li aveva ricevuti, non hanno visto un centesimo da inizio stagione. Intelligenza e responsabilità diventano le parole d’ordine per un Rovigo squassato da mille dificoltà, piccole, grandi, quotidiane. Tutti vittima di un grande inganno, l’inganno dei salvatori della patria. Coraggiosi a entrare in una situazione deteriorata, ma comunque raddrizzabile con impegni chiari, sponsorizzazioni e acquisizione di introiti utili alla riorganizzazione e al rilancio. Invece tante promesse non mantenute, dall’acquisizione della società al legame con l’Udinese fino alla gestione del club, accanto ad accordi per i giocatori che andavano ben oltre quanto pattuito in passato o al di là della media del girone. Di qui il fiorire di speranze, che sono saltate quando Claudio Calanca non pagò gli stipendi a dicembre dando il via alla ridda di svincoli, diversi dei quali recuperati dopo l’intesa per la gestione fortemente voluta da Andrea Pasquali. Tutto ancora fondato sull’acqua, paradossalmente per l’assenza di liquidità. Di qui i problemi precipitati, aggravandoli, sul Rovigo calcio, che già di suo ne aveva a josa. Dalla gestione delle trasferte alle utenze, dai medicinali agli alloggi, dalla lavanderia all’attività dei ragazzini. Facile, adesso, dileguarsi, magari scusandosi che la "città non risponde". Ma occorreva una credibilità che progressivamente, magari non tutto per colpa dei potenziali acquirenti, è andata a farsi benedire.
Di fronte allo striscione dei tifosi non c’era nessuno di coloro che avevano fatto le promesse d’inizio stagione. Sono rimasti in pochi a metterci l’impegno e la faccia per il Rovigo, per cercare le risorse utili a completare il campionato dignitosamente, a conservare il valore autentico della società, il titolo sportivo. Un impegno che andrebbe sostenuto per superare il momento critico e liberare i colori biancazzurri dalle difficoltà vissute dall’ex presidente Francesco Scerra e dalle illusioni del duo Calanca-Pasquali costruendo una seria alternativa societaria. Impegno che richiede, come detto, intelligenza e responsabilità da parte di tutti.


LA SCONFITTA CON IL MONTECCHIO
Errori in difesa
vanificano
un dignitoso
secondo tempo

Martedì 1 Marzo 2011,
(M.Rom.) Gli errori difensivi sui gol di Fantin hanno vanificato la prestazione del Rovigo contro il Montecchio. Primo tempo senza mordente, ripresa molto più carica di impegno e intensità per recuperare. Un Rovigo più tranquillo e sereno avrebbe portato a casa i tre punti. Non è andata così, malgrado il gol-gioiello Zanardo-Antonelli. Perdere non piace a nessuno, pur se con mille giustificazioni; di fronte alle mille difficoltà dare sempre il massimo può diventare il motivo per cui vale la pena di lottare e per sperare di ottenere quel che sarà possibile.
enricotv
00mercoledì 2 marzo 2011 14:26
da www.ilgazzettino.it

Imbrattati i muri della tribuna

Scritte offensive verso alcuni dirigenti del Rovigo. Giorgio Giuliano: «Un atto di inciviltà»

Simone Chiaron

Mercoledì 2 Marzo 2011,
Brutta sorpresa nella giornata di ieri per la società biancazzurra. Qualche ignoto ha imbrattato i muri dello stadio Gabrielli con scritte, anche offensive, che hanno preso di mira alcuni dirigenti (sia del Rovigo Calcio srl, sia della Rovigo United), salvando l'operato di tecnici e giocatori che sono stati ringraziati. Sicuramente è più civile fare uno striscione, senza offese personali, come è successo al termine di Rovigo-Montecchio 1-2, che dimostrare il proprio sconforto e la propria rabbia imbrattando inutilmente i muri dello stadio comunale, dove, oltre alla sede del Rovigo Calcio, c'è anche la sede dell'Associazione italiana arbitri, sezione di Rovigo.
Giorgio Giuliano, l'unico dirigente biancazzurro presente al campo, commenta così: «Questa è una contestazione incivile, i muri non si imbrattano, sono beni della città e non si fa così! Ci sono anche dei bambini da salvaguardare».
Lo stesso Giuliano aggiunge: «Nessuno, al momento, è in grado di tirare fuori un euro. Bisogna solo finire l'annata mantenendo il titolo sportivo della prima squadra e ripartire dai ragazzi. Qui c'è gente seria e onesta, che viene al campo gratis. La passione e il sentimento superano tutto. Non dovevano succedere queste cose, anche per chi vuol darci una mano, vedere questo non è giusto, non si possono imbrattare i muri. Se qualcuno ha qualcosa da dire che venga a dircela in faccia. Con queste scritte ho ancora più forza per andare avanti».
Il dirigente è un fiume in piena: «In sei mesi hanno distrutto tutto (chiaro riferimento alla gestione Calanca-Pasquali ndr) quello che era stato fatto in dieci anni, che comunque era accettabile».
Tagli al settore giovanile: «Da oggi non lavora più con noi Cesare Papa (segretario del vivaio, ndr). Questa decisione è stata presa per un fattore economico e organizzativo. Per quanto riguarda gli allenatori va detto che avevano stipulato accordi con altri dirigenti e che dovremo mediare cercando di risolvere i problemi econimici. Nel frattempo riprendono nell'attività i bambini più piccoli».


CALCIO SERIE D
Parlato: «Il dissenso non si esprime così
e quanto è accaduto non ci aiuta affatto»

Mercoledì 2 Marzo 2011,
Anche ieri è stata un'altra giornata senza allenamenti per la prima squadra. I giocatori, lo staff tecnico e quello organizzativo continuano ad attendere rimborsi economici, che ancora non arrivano, da parte della società, a causa della mancanza di liquidità.
L'allenatore Carmine Parlato, interpellato telefonicamente, commenta l'argomento del giorno, ovvero le molteplici scritte offensive sui dirigenti, citati Calanca, Dondi e Simeoni, ad opera di ignoti che hanno imbrattato i muri dello stadio Gabrielli: «È una cosa che non so chi l'abbia fatta, ma non ci aiuta. È uno sfogo di qualcuno che lascia il tempo che trova. Sinceramente non me la sentirei neppure di commentare».
Il tecnico dei biancazzurri però aggiunge: «Queste scritte sui muri sicuramente mi rammaricano. Bisogna dire che chi fatto un gesto del genere, ha manifestato la propria riprovazione per l’attuale situazione in un modo che, personalmente, non avrei mai utilizzato. Avrei piuttosto manifestato il mio dissenso dicendo civilmente qualcosa in faccia alle persone che contesto. Io mi sarei sicuramente comportato in maniera diversa».
S.Ch.
enricotv
00venerdì 4 marzo 2011 00:45
da www.ilgazzettino.it

«Non siamo spariti
ma non ci vogliono»

«Non siamo spariti
ma non ci vogliono»


Maurizio Romanato
Giovedì 3 Marzo 2011,
«Non siamo spariti. Siamo stati allontanati e non possiamo comandare in casa altrui. La delega fatta a mio nome a dicembre è stata ritirata da Francesco Scerra che l’ha data ad altri». Andrea Pasquali esce allo scoperto e precisa la sua posizione nella crisi del Rovigo. «Abbiamo dato troppo senza avere nulla in cambio - afferma -. Siamo partiti da una cifra per l’acquisizione della società che poi è raddoppiata. Abbiamo iscritto la squadra quando non ce l’avrebbe fatta; eravamo virtualmente primi in classifica. E anche gli stipendi sono in linea con le squadre del girone, le variazioni sono state su alcuni elementi che ci interessavano».
Già, ma gli sponsor che dovevano supportarvi? «Nel budget iniziale, chiaro e coperto, c’erano sponsor che non sono entrati perchè, non avendo acquisito la società, sarebbero serviti per pagare i debiti di Scerra. Abbiamo i documenti che provano tutto quello che diciamo».
E l’Udinese? «Nel primo incontro con Scerra c’era il direttore amministrativo dell’Udinese Alberto Rigotto, che ha visto i numeri del bilancio. C’era un accordo per il settore giovanile, si stava portando avanti un progetto a cui l’anno prossimo avrebbero potuto partecipare attivamente».
Perchè alcuni hanno ricevuto degli stipendi e altri assolutamente nulla? «Vero, i soldi non sono stati equamente ripartiti; si pensava di farlo a gennaio. E stato un errore non aver dato nulla al settore giovanile, ma lavoravamo in una situazione difficile».
Ora l’importante è sistemare la seconda parte del campionato e trovare le risorse per salvare il titolo sportivo. «Fino a dicembre rispondiamo noi, abbiamo portato società e squadra a 39 punti senza che la proprietà abbia speso una lira. L’hanno rivoluta e non hanno il minimo indispensabile per chiudere il campionato. Bisogna far entrare sponsor e soldi, ma appare difficilissimo in questa situazione acquisire la società».
Si sta interessando anche Claudio Dondi. «Dondi non è una nostra figura. Era stato inserito da Calanca, ma è passato con Scerra, ha girato le spalle e ora nella United ci sono Calanca, Mangoni e io».
E per il futuro? «Siamo disposti ad accollarci 750mila euro, per il resto vogliamo garanzie che non ci sono altre sorprese. Ci sono situazioni da verificare senza superficialità in un quadro di chiarezza che non c’è mai stato».
Però allo stadio non vi siete più fatti vedere. «Se non siamo graditi cosa veniamo a fare? I contatti sono quotidiani per cercare una soluzione. È difficilissima anche perchè ci sono situazioni che si assommano. Siamo stati zitti per non gettare benzina sul fuoco, ma dobbiamo anche proteggere il nostro lavoro di fronte a frasi come quelle secondo cui abbiamo distrutto il settore giovanile».


Simeoni:
«Al di fuori
della gestione
del 2010-11»



Giovedì 3 Marzo 2011,
ROVIGO - (M.Rom.) Amareggiato per le scritte offensive apparse allo stadio nei suoi confronti, Daniele Simeoni, ex direttore generale del Rovigo, precisa di non aver avuto voce in capitolo nelle scelte effettuate nella stagione 2010-11. «Non sono consigliere di nessuno e mi sono sempre dissociato dall’attuale situazione perchè sin dall’inizio avevo dubitato della gestione tecnico-economica apparsa subito fuori della normalità, con promesse oltre le potenzialità. Le complicazioni erano prevedibili».
E in passato? «A Rovigo sono stato giocatore, allenatore e dirigente e con risultati giudicati positivi nel mondo del calcio. Non sono mai stato nè padrone nè amministratore, bensì solo un dipendente della società, che ha vissuto anni straordinari come la promozione o il primo di C2, e altri con difficoltà enormi di budget alle quali mi sono dovuto adeguare. Non ho mai approfittato del mio ruolo per questioni personali».
La sensazione è di essere stato assunto come capro espiatorio di una situazione cui non ha partecipato? «Io ho sempre voluto bene a Rovigo che ha avuto un ruolo importante nella mia vita sportiva. Mi spiace davvero che si sia creata questa situazione, nata da un pregresso su cui s’è creato ulteriore disavanzo. Per uscirne ci vogliono chiarezza e onestà, per ora non ancora messe in campo. Scerra e Calanca devono dirsi chiaramente le cose, ma giocare a scaricabarile non va assolutamente bene e fa male soprattutto alla città».



SCRITTE OFFENSIVE ALLO STADIO
Indaga la Digos, la società non fa denuncia
Giovedì 3 Marzo 2011,
ROVIGO - (S.Ch.) Le scritte offensive sui muri del Gabrielli, apparse martedì, dopo il sopralluogo della Digos, sono state coperte. La società del Rovigo ha comunque deciso di non sporgere denuncia contro ignoti. Sono arrivate le squalifiche del giudice sportivo: Matteo Dionisi è stato fermato per un turno per recidività di ammonizioni, Simone Borriero giocatore dei prossimi avversari del Chioggia (ex Rovigo) ha subìto due turni di squalifica per un'esplusione ricevuta domenica scorsa a Montebelluna (gomitata ad un avversario).

enricotv
00venerdì 4 marzo 2011 22:53
da www.ilgazzettino.it

«Calanca e Pasquali
si sono tirati indietro»


Simone Chiarion
Venerdì 4 Marzo 2011,
Non lasciano indifferenti le dichiarazioni di Andrea Pasquali apparse sul Gazzettino di ieri. Giorgio Giuliano (unico dirigente presente al Gabrielli negli ultimi giorni) spiega: «Fino a quando ci saranno delle guerriglie sui giornali non si faranno passi avanti. Pasquali fino ad oggi non ha pagato nessuno del settore giovanile, deve fare i fatti anzichè parlare solamente. Bisogna dire che Calanca e Pasquali si sono tirati indietro, loro non sono stati messi fuori da Scerra. Calanca non ha più tirato fuori un euro e si è fatto da parte. Pasquali in quell'occasione non ha espresso neppure una parola, nè ha pagato tecnici e collaboratori del settore giovanile. Ribadisco che, anzichè le parole, sono i fatti che contano. Loro non hanno ottemperato ai patti, alla delega, dovevano pagare e non l'hanno più fatto. Se avessero avuto la volontà, potevano farlo. Pasquali ha detto che Dondi ha abbandonato Calanca e si è messo dalla parte di Scerra. Dondi era stato portato da Calanca per controllare la società quando c'era come direttore generale Pasquali».
Giuliano non si ferma: «Fino a novembre Pasquali ha seguito la prima squadra, è stato dato loro quel che ha detto. Bisogna dire però che da agosto, da quando è iniziata l'attività del settore giovanile, non è stato dato niente a tecnici o allo staff».
Ma come si può risolvere la questione? «La situazione si può sistemare con il buon senso di tutti. Quello di non fare più confusione. Ognuno si deve assumere le proprie responsabilità, cercare di trovare nuovi imprenditori. A giugno si dovrà partire da zero, con più umiltà da parte di tutti».
Nel frattempo la squadra continua a non allenarsi, c'è il rischio che i giocatori d'ora in poi scendano in campo solo la domenica? «Dopo quello che è successo, e che tutti sanno, va detto chiaramente che non c'è ancora la disponibilità economica. I ragazzi torneranno ad allenarsi quando avranno un segnale dalla società, e questo avverrà solo quando ci saranno liquidi. Scenderanno in campo solo alla domenica per il momento». Il Rovigo giocherà a Chioggia.
Nel frattempo un gruppo di tifosi biancazzurri si è accollato il costo del pranzo prepartita della squadra di domenica scorsa con il Montecchio.


VERSO CHIOGGIA
Ancora niente
allenamenti
Stentardo
recuperabile

Venerdì 4 Marzo 2011,
(S.Ch.) Il Rovigo continua a saltare gli allenamenti fino a quando non arriveranno soldi nelle casse della società. Carmine Parlato valuterà domenica stessa le condizioni dei suoi, quando i biancazzurri scenderanno in campo a Chioggia per il turno di campionato. Assente Matteo Dionisi (squalificato) potrebbe tornare disponibile Antonio Stentardo (fuori causa per infortunio nell'ultima partita con il Montecchio). Si profila l'ingresso nella formazione titolare di Carofiglio (al posto di Dionisi) con Elitro a destra.
enricotv
00sabato 5 marzo 2011 14:11
da www.ilgazzettino.it

Rovigo s’è allenato
in vista di Chioggia


Simone Chiaron

Sabato 5 Marzo 2011,
Allo stadio Gabrielli si sono rivisti ieri i calciatori del Rovigo. La prima squadra si è allenata. Anche se non sono arrivati fondi per i rimborsi spese, Carmine Parlato e i suoi ragazzi hanno deciso di ritrovarsi ugualmente sul campo per preparare la trasferta di domani a Chioggia. Si va avanti, quindi, al ritmo di un unico allenamento prima della partita, come era già successo nei giorni antecedenti gli incontri con il Montecchio e con il Quinto. L'allenatore spiega il motivo della presenza al Gabrielli: «Si è convenuto di fare un allenamento, perchè nei giorni scorsi, parlando con Scerra al telefono, abbiamo cercato di trovare una situazione immediata. Ho detto che, senza rimborso spese, la squadra non poteva raggiungere il campo per lavorare. Ho poi fatto una chiacchierata con tutti i ragazzi e ci siamo trovati allo stadio per fare allenamento».
Parlato aggiunge: «Ho lavorato con chi poteva venire al campo, in base anche a quel che mi aveva detto Scerra. Il presidente mi aveva detto che, qualora fosse stato possibile, per fine settimana sarebbe arrivato un rimborso, così ci siamo venuti ad allenare».
La situazione continua a rimanere quanto mai complicata anche alla luce degli intrecci che si sono verificati quest’anno tra la proprietà e il gruppo che inteva subentrare. Un guazzabuglio che dovrebbe essere chiarito, al fine di evitare ulteriori strappi che danneggerebbero tutti. In questo senso, sembra opportuna una forma di mediazione da parte di persone super partes, anche istituzionali, finalizzata a stemperare le tensioni e a favorire l’afflusso di risorse che sono necessarie per concludere adeguatamente la stagione.
Domani il Rovigo sarà al Ballarin di Chioggia per uno dei derby veneti più attesi della Serie D. L'avversario dei biancazzurri è a 36 punti in classifica, a tre punti dalla compagine di Parlato che si trova al sesto posto. Il Chioggia, che nelle ultime tre partite ha fatto 5 punti (vittoria a Belluno e pareggi con Sanvitese e Montebelluna) ha così l'occasione, con una vittoria, di acciuffare i rivali polesani. Il Rovigo all’andata colse la sua vittoria più larga: 3-0. Biancazzurri domani senza Matteo Dionisi e Chioggia senza Simone Borriero (ex del Rovigo), fermato per due turni dopo l'espulsione contro il Montebelluna.
enricotv
00giovedì 10 marzo 2011 21:37
da www.ilgazzettino.it

SERIE D Oggi attesi i giocatori da fuori. Stabilite tre sedute
Il Rovigo si allena

Soldi anche al vivaio. Verza: «Un contributo simbolico»
Giovedì 10 Marzo 2011,
Piccolissimi segnali di ripresa al Rovigo Calcio. La situazione critica non è superata, e sarà molto dura poterlo fare, ma qualcosa si sta muovendo.
La prima squadra si sta allenando quotidianamente, o quasi. Carmine Parlato ha fissato gli allenamenti ufficiali per martedì, giovedì e venerdì, cosa che non accadeva da molte settimane. Dopo la seduta di martedì, anche ieri, nonostante il tecnico non ci fosse, qualche elemento che abita in Polesine si è ritrovato allo stadio Gabrielli per lavorare in compagnia, altri invece hanno lavorato per conto loro. Un paio di giorni fa è arrivato un piccolissimo rimborso spese, e per oggi al Gabrielli sono attesi anche i calciatori che abitano fuori sede (come ad esempio Ruopolo, Niccolini, Barbi, Furlanetto, Dionisi, Stentardo...). Lo staff tecnico (Roberto Busi ieri squalificato dal giudice sportivo per un turno) lavorerà quindi con tutta la squadra, sia nella giornata odierna che domani, almeno questo è quanto si vorrebbe fare, nelle intenzioni di Carmine Parlato.
Nel frattempo anche il settore giovanile ha usufruito di un piccolo rimborso spese, come si evince dalle parole del tecnico dei giovanissimi regionali Francesco Verza: «La società ci ha dato qualcosa, chiaramente è ancora poco, rispetto alle nostre spettanze, però avevamo deciso in blocco, noi allenatori delle giovanili, di portare avanti il nostro lavoro fino alla fine della stagione, per rispetto delle famiglie e della storia del Rovigo Calcio».
Lo stesso Verza aggiunge: «Quello che ci è stato dato è un contributo simbolico, però apprezzabile. Da questo gesto capiamo che non c'è disinteresse nel nostro settore, quello del vivaio». Il tecnico sottolinea l'interesse del club per i ragazzi: «L'attenzione speriamo continui a non mancare anche nei confronti nostri. Scendiamo in campo ogni week-end, e lo facciamo con molti sacrifici».
enricotv
00venerdì 11 marzo 2011 15:03
da www.ilgazzettino.it

CALCIO SERIE D Il Rovigo aveva ripreso gli allenamenti
Tagliato ancora il gas
Da chiarire gli aspetti burocratici prima della partita con il Belluno
Venerdì 11 Marzo 2011,
Allo stadio, ieri pomeriggio, con tutti i calciatori presenti al Gabrielli si è notata un'assenza illustre: il gas. I giocatori si sono sempre adattati alla mancanza di acqua (una volta) e di gas (terza volta nel 2011) e sono scesi ugualmente in campo per l'allenamento, anche se quello di oggi è a forte rischio, proprio per la mancanza del gas-metano. Possibile che si chieda ospitalità ad altri club, ma è evidente il disagio che si protrae, proprio quando un piccolo spiraglio legato ai rimborsi spese degli atleti per la partecipazione alle sedute aveva aperto un minimo di auspicio che si potesse tornare a lavorare con una certa regolarità. La situazione s’è nuovamente ingarbugliata proprio quando è imminente l'impegno di campionato contro il Belluno. «Domenica si gioca in casa e bisogna vedere come risolvere la situazione, abbiamo poco tempo per verificare la questione», precisa il dirigente Giorgio Giuliano -. Il presidente Francesco Scerra mi ha detto che il gas è stato tolto per un fatto burocratico fra comune e Asm. Forse già oggi la situazione si potrebbe sistemare la situazione. In serata il sindaco si doveva sentire con il presidente per vedere di metter fine a questa problematica. Altro non posso dire».
Domenica scorsa a Chioggia, nella sconfitta per 1-0, è stato espulso Roberto Busi. L'allenatore dei portieri è stato squalificato per una giornata. Lo stesso Busi torna sull'espulsione: «All'ennesimo intervento di un giocatore loro nei confronti di un nostro calciatore (Zanardo) ho protestato. Mi sono lamentato per il fallo e sono stato allontanato. Fra l'altro era lo stesso giocatore (Lazzari) che ha fatto male a D'Elia all'andata. Il direttore di gara non ha neppure ammonito il calciatore che ha fatto fallo».
Ci sarà la possibilità di vedere Giovanni Furlanetto in campo contro il Belluno? «Decideremo la formazione poco prima della partita. Proveremo a vedere se Furlanetto giocherà almeno un quarto d'ora. La priorità è recuperarlo al meglio, oltre che andare in campo per far risultato». Ad eccezione di Giacomo D'Elia (infortunato da mesi), tutto il resto del gruppo sembra disponibile per la partita di domenica prossima.

Simone Chiarion
enricotv
00sabato 12 marzo 2011 14:50
da www.ilgazzettino.it

Rovigo, ora devono
muoversi le istituzioni


Maurizio Romanato
Sabato 12 Marzo 2011,
La lettera aperta dei tesserati del Rovigo calcio ha posto una tema fondamentale. Ora la questione societaria non è più una trattativa privata (o una bega) tra Francesco Scerra e Claudio Calanca, bensì un fatto che travalica la "proprietà" della società per affrontare il tema stesso della continuità della massima attività calcistica provinciale. Non vale la pena di ripercorrere le difficoltà economiche e le promesse vanificatesi negli ultimi mesi, bensì occorre creare le condizioni adatte a rinvigorire la società con persone nuove e credibili, traghettandola dall’immobilismo (forzato) attuale, una sorta di agonia più o meno prolungata, a una struttura societaria seria e convincente. Il silenzio imbarazza perchè si ha la sensazione dell’abbandono, anche se esiste il lavoro del sindaco Merchiori e dell’assessore allo sport Cattozzi al fine di sbloccare le situazioni più complicate e immediate e garantire il prosieguo dell’attività.
La querelle infinita Scerra-Calanca ha lasciato ulteriori macerie di cui la città di Rovigo non aveva bisogno, ma deve porre due priorità: la creazione di una struttura societaria locale (aperta a introiti e partecipazioni esterne) seria e credibile in grado di garantire il futuro, e il ruolo delle istituzioni. Il Rovigo è un bene della città e della provincia (e visto che siamo in campagna elettorale, anche un serbatoio di voti). Non bisogna più considerarlo come un fatto privato, ma effettuare una mediazione tra le posizioni, chiarendo l’autentico stato del club, garantendo la trasparenza delle situazioni ai potenziali nuovi dirigenti, agevolando la costituzione di una "cordata" che possa essere garantita da persone "super partes". Altre crisi sono state superate in passato: l’ultima nel 1986-87 quando Cardi e Maritan abbandonarono la società e furono rilevati da un gruppo locale composto da Donolato, Brigo, Zannato, Zuolo e Ferraresi con Mario Mantero alla presidenza, oppure nel 1978 quando l’allora assessore allo sport Claudio Zerbinati e il presidente del Coni Camillo Norbiato garantirono il trapasso da Ferrari, che aveva lasciato solo il titolo sportivo, a Tosi-Pavanini. Occorre un mediatore che restituisca fiducia e trasparenza, e un gruppo di persone che, adeguatamente garantite, s’impegnino a mettere fine positivamente a una situazione vergognosa. L’immagine della città non può sprofondare così. Il sindaco Fausto Merchiori, che ha cercato di trovare una soluzione alla questione gas, ingarbugliata anche dagli interventi delle due società contrapposte, inviterà per martedì le parti in causa (Scerra, Calanca) e cercherà di mettere un po’ d’ordine sperando che non prosegua il muro contro muro.


LA PARTITA
In dubbio
Zanardo
è pronto
Cazzadore

Sabato 12 Marzo 2011,
ROVIGO - (S.Ch.) Solo alcuni temerari (praticamente pochissimi elementi della rosa) ieri hanno lavorato al campo, gli altri si sono allenati per conto proprio, viste le ulteriori difficoltà sorte al Gabrielli. Per domani tutti disponibili, tranne l'infortunato Giacomo D'Elia. In dubbio la presenza di Paolo Zanardo, uscito malconcio dal derby di Chioggia. Pronto al suo posto, qualora non dovesse farcela, Fabio Cazzadore. Giovanni Furlanetto potrebbe entrare nel corso della ripresa. Avversario il Belluno, terzultimo con 25 punti.


LA FIGURACCIA Non ripristinata in tempo per Rovigo-Belluno l’erogazione del gas
Acqua fredda negli spogliatoi


Sabato 12 Marzo 2011,
ROVIGO - (S.Ch.) Altra giornata buia per il Rovigo Calcio. Anche ieri allo stadio è mancato il gas e non c'è stato l'allenamento di gruppo. L'atmosfera è sempre più cupa, come spiega Giorgio Giuliano, responsabile del settore giovanile con delega per la prima squadra: «La situazione è molto critica, non abbiamo il gas. Hanno deciso così, ma si poteva aspettare lunedì, visto che il turno casalingo di questa domenica. Scerra ha fatto una proposta all'Asm, ma non hanno accettato. L'Asm vuole contanti subito». Non sarebbe solo una questione di pregresso, ma ci sarebbe una nuova bolletta inevasa.
Dove e come si disputerà la sfida di domani contro il Belluno? «Si gioca a Rovigo. Le squadre useranno gli spogliatoi con l'acqua fredda. Mi arrendo per questa situazione. Io resto qui, e cerco di dare una mano, ma quando c'è il rugby tutte le istituzioni sono presenti. Qui anche con oltre centocinquanta giovani non c'è nessuno. Bastava darci tempo qualche giorno e magari si trovavano le risorse. Non è giusto. Chiudono l'erogazione del gas-metano giovedì pomeriggio e vogliono tutto entro ventiquattr’ore per riattivarla. Potevano almeno farci giocare domenica e togliere il gas lunedì».
Ma c'è la possibilità che le squadre usufruiscano degli spogliatoi adiacenti dell'hockey come è successo per qualche allenamento in passato? «Per quanto mi riguarda le squadre usufruiranno degli spogliatoi tradizionali. Non so poi l'arbitro (Di Ruberto di Nocera Inferiore) cosa intenderà fare. Con questi silenzi non si va avanti, mi dispiace per la città della Rovigo. Pur rispettando tutti, non si può fare così».

enricotv
00giovedì 17 marzo 2011 14:36
da www.ilgazzettino.it

Rovigo attende
una reazione positiva


Simone Chiarion
Giovedì 17 Marzo 2011,
Quest'oggi potrebbe rivedersi la squadra del Rovigo Calcio al campo, nonostante la mancanza di gas, almeno per un allenamento prima della trasferta contro la Sanvitese, che sarò la 2500 partita di campionato del Rovigo, anche se l'organizzazione, specie per chi abita fuori città, sembra problematica. Un aspetto che sarebbe rilevante anche perchè è opportuno sgombrare il campo dalle tensioni maturate dopo la prestazione di domenica scorsa. Il Rovigo deve fare punti e questo è anche nell’interesse diretto dei giocatori. In proiezione c’è un avvenimento quale la partita con il Venezia del 3 aprile che potrebbe portare un incasso rilevante se il Rovigo si mostrasse in campo nelle partite precedenti al big match più reattivo e produttivo di quanto visto con il Belluno, pur con tutte le attenuanti del caso.
Sono arrivate anche le sentenze del giudice sportivo: squalificati per una giornata Elitro del Rovigo e Diaw della Sanvitese, entrambi difensori, e per recidività di ammonizioni.
Tengono banco le questioni «extracampo» dopo la conferenza stampa della Rovigo United a Villadose martedì scorso. Giorgio Giuliano, unico dirigente presente allo stadio Gabrielli, dichiara: «Preferisco non replicare alla conferenza stampa di Claudio Calanca e Andrea Pasquali, preferisco i fatti alle parole. A Calanca, in senso costruttivo, ho già detto quello che dovevo dire».
L'allenatore degli allievi Sandro Tessarin, portavoce dei tecnici del settore giovanile, sulla dichiarazione di Claudio Calanca di aver fallito con il settore giovanile chiarisce: «Noi continuiamo ad andare avanti e stiamo lavorando bene lo stesso. Allenatori come Adriano Rossignoli (responsabile della juniores biancazzurra, ad un passo dalla zona play-off) e altri stanno dimostrando rispetto e stanno costruendo ragazzi che veranno utili in futuro. Non è certo un fallimento a livello tecnico».
Tessarin prosegue: «Claudio Calanca non deve parlare di fallimento, deve solo mantenere i patti che si è preso all'inizio. C'è da mantenere quanto promesso ad inizio stagione, alla fine il settore giovanile sta andando e facendo bene. Noi ci mettiamo impegno».
enricotv
00venerdì 18 marzo 2011 23:09
da www.ilgazzettino.it

ROVIGO La situazione societaria è lontana dall’avere delle schiarite
Allenamenti, un ricordo

Dionisi: «Giocare senza fiato ci mette in netta inferiorità sugli altri»

Simone Chiarion

Venerdì 18 Marzo 2011,
Anche nel pomeriggio di ieri nessun allenamento ufficiale dei biancazzurri. Le timide speranze di vedere la squadra allenarsi sono evaporate in tarda mattinata, quando è mancato l'input decisivo per organizzare la squadra.
È possibile che neppure oggi il Rovigo si alleni. La società continua ad avere problemi insormontabili e il gas continua a mancare. La formazione di Carmine Parlato potrebbe così andare a giocare contro la Sanvitese in trasferta senza neppure una seduta di lavoro settimanale. Fra i giocatori più esperti c'è Matteo Dionisi che parla dello stato d'animo dei compagni.
«Siamo sempre messi allo stesso modo, non sappiamo alcunché e nessuno ci dà novità. La situazione resta questa. Il morale più si va avanti, più è basso. Il nostro lavoro viene a mancare».
Con che spirito entrerete in campo domenica? «La voglia è sempre quella di giocare per vincere. A nessuno piace perdere e fare figuracce. Mettere in campo giocatori senza allenamento, o con pochissimi carichi di lavoro, però, fa la differenza con gli avversari. La serie D è una categoria dove la differenza la fa la quantità di gioco e a noi manca il fiato. Io non mi faccio 400 chilometri per venire a Rovigo, prendere due gol e tornare a casa. Già sono nervoso per la situazione societaria, in più perdere non piace a nessuno. Vorrei almeno il sorriso di aver vinto la partita».
All'andata la Sanvitese inchiodò un Rovigo lanciatissimo sullo 0-0. «È una squadra quadrata, noi avevamo avuto parecchie occasioni da gol, ma loro sono ben organizzati».
Cosa pensate della richiesta di Calanca e Pasquali al Comune per la gestione delle strutture del Gabrielli? «A noi interessa solo chi è il nostro datore di lavoro e basta. Che ci sia chiarezza sulla situazione, poi la gestione degli impianti ci interessa fino a un certo punto. Dovremmo occuparci solo del campo».
enricotv
00sabato 19 marzo 2011 18:47
da www.ilgazzettino.it

CALCIO SERIE D I giocatori si sono preparati individualmente alla 2500. partita di campionato
Rovigo a San Vito senza allenamento

Sabato 19 Marzo 2011,
È triste pensare che domani a San Vito al Tagliamento il Rovigo disputerà la 2.500 partita di campionato (stagione regolare) della sua storia senza aver sostenuto alcun allenamento collettivo nella settimana precedente. Ma non emergono novità di sorta sul fronte societario del Rovigo Calcio: il club di viale Tre Martiri resta ancora senza gas e non si sa quando verrà ripristinata l'erogazione. Resta ancora in attesa di risposta, da parte del Comune, la domanda della Rovigo United della gestione degli impianti del Gabrielli. La commissione sport ne ha discusso ieri sera, ma le conseguenze di un parere devono essere ben ponderate per i riflessi che possono genarere. Significherebbe entrare pesantemente nella diatriba fra le due società.
Domani (arbitra Michele Lombardi di Brescia) la prima squadra andrà a far visita alla Sanvitese, formazione di medio-bassa classifica con 31 punti (8 meno dei polesani). La Sanvitese, che ha anche un punto di penalizzazione, non vince dall'ultima gara di andata e dopo dieci partite senza successi (4 punti) proverà a sfatare il tabù contro il Rovigo, reduce da quattro sconfitte consecutive. Giorgio Giuliano, l'unico fra i dirigenti ad essere sempre presente in sede, è conscio delle problematiche della trasferta a San Vito al Tagliamento: «Siamo consapevoli che senza allenamenti non si possono fare i miracoli. La società, in questo momento, è in grado di mettere a disposizione gli spogliatoi dell'hockey, grazie alla loro concessione. Stiamo valutando altre soluzioni per la prossima settimana. Capiamo i ragazzi, specie quelli che vengono da lontano. Al momento non possiamo fare altro».
Cosa si aspetta domani? «Dalla squadra ci aspettiamo che continui a fare il proprio dovere, come hanno sempre fatto. È logico che, senza lavorare, è dura fare risultati, ma sono dei professionisti e ce la metteranno tutta». Quest'oggi in campo la Juniores, in corsa per un posto ai play-off. I ragazzi di Adriano Rossignoli sono impegnati a Carpenedolo.
Simone Chiarion
enricotv
00martedì 22 marzo 2011 22:40
da www.ilgazzettino.it

Gestione del "Gabrielli"
passo verso la chiarezza


Simone Chiaron

Martedì 22 Marzo 2011,
Il Rovigo calcio sembra il nodo di Gordio, quel groviglio inestricabile che solo un Alessandro Magno è riuscito a tagliare. Ci vorrebbe davvero un po’ di chiarezza, dopo le difficoltà economiche e le commistioni tra proprietà e gestori. L’unica strada per riuscire a sistemare la situazione e dare avvio a quella cordata locale in grado di garantire il futuro del calcio a Rovigo.
Se non c’è chiarezza non si può fare nulla, per ridare la credibilità perduta e attirare sponsor e dare senso a un’attività che non si trascini nell’attuale crisi di risultati. È il senso dell’operato del sindaco Fausto Merchiori che, presente l’assessore allo sport Giovanni Cattozzi, ha convocato nello studio di palazzo Nodari Francesco Scerra e Claudio Calanca, massimi esponenti di Rovigo Calcio Srl e Rovigo United. Un incontro che è servito a chiarire soprattutto la gestione dell'impianto del Gabrielli. Scerra, presidente del Rovigo Calcio, illustra la situazione: «Il sindaco ci ha chiesto di superare il momento di crisi, almeno per finire il campionato. Non c'è la possibilità di vivere in comune lì al Gabrielli, loro per la scuola calcio e noi per il resto dell'attività, mancano gli spazi e chiaramente il campo principale spetta a chi ha la titolarità, quindi al Rovigo Calcio».
Come si supererà questo momento critico? «Ho cercato dei proventi con gli sponsor e un po’ di soldi li ho incassati, ma mi sono serviti per tamponare i problemi con Equitalia e acqua. Ora abbiamo il problema della mancanza del gas... una carognata, visto il pregresso che non mi compete. Da quando siamo andati in Serie C il Comune non ci ha mai dato soldo (come da convenzione ndr) così abbiamo chiesto di darci una mano al sindaco per l'erogazione del gas allo stadio. Avevo proposto di dare un acconto e fare una dilazione, ma non si poteva. È possibile che il comune non riesca a smuovere la situazione?».
Il presidente del Rovigo prosegue: «Stiamo lavorando per una nuova compagine che affronterà il prossimo campionato, speriamo con buoni risultati».
Dall'incontro con il sindaco Claudio Calanca, presente con Andrea Pasquali (ex dg del Rovigo e dirigente della United) apprende di non poter usufruire degli impianti del Gabrielli e spiega la propria richiesta: «Noi avevamo chiesto la possibilità di aprire la scuola di calcio e ci è stato detto che non c'è spazio nel Gabrielli, visto che lo stadio va a chi è il titolare del Rovigo Calcio. Ma il sindaco Merchiori si è impegnato a trovarci altri siti, sempre nella città di Rovigo, per questo progetto».
Il patron della United continua: «Il primo cittadino vorrebbe che il calcio tornasse ad un ruolo importante per la città, che il Rovigo non sia abbandonato a sè, ma questo spetta solo a Francesco Scerra, che dopo l'incontro di oggi non ha più alibi, la società è sua».
Calanca è, comunque, sempre convinto di lanciare con il suo progetto. «Il sindaco era preoccupato per la situazione, ma Scerra ha detto che è in fase di definizione un nuovo aspetto societario e, quindi, il Rovigo Calcio è esclusivamente loro. Per quanto riguarda la Rovigo United noi vogliamo ripartire dalla scuola calcio, il nostro progetto può andare avanti anche in altri spazi del capoluogo polesano».

Calcio all’inferno, Rugby in paradiso
Uno in bolletta e reduce da cinque sconfitte consecutive, l'altro primo in classifica e finalmente coi conti a posto.

Malfatto-Romanato

Martedì 22 Marzo 2011,
La Rugby Rovigo in volo. È salita al primo posto del campionato di Eccellenza battendo il Prato, sembra aver superato i gravi problemi economici che l’affliggevano fino alla scorsa stagione e spera di avere davanti un futuro di rinascita. Mai come quest’anno, infatti, ha la possibilità di realizzare il sogno di ricucire sulle maglie rossoblù uno scudetto assente dal 1990.
Il Calcio Rovigo in caduta libera. Cinque sconfitte consecutive nel torneo di serie D, giocatori senza stipendio che rifiutano di allenarsi, gas e acqua tagliati allo stadio, tifosi affezionati al punto da pagare loro il pranzo pre-partita. Come il cane di due padroni (in bolletta) rischia di morire di fame ripartendo da zero o quasi (la squadra juniores) la prossima stagione.
Sembra che le due principali società sportive della città di Rovigo abbiano deciso inconsciamente di scambiarsi il testimone. Fino a qualche tempo tempo fa gli stipendi arretrati, gli spogliatoi freddi per mancanza di gas, l’elettricità tagliata negli appartamenti dei giocatori erano prerogativa della FemiCz Rugby Rovigo. Capace di autentici miracoli sportivi in queste condizioni. Ovvero di salvarsi grazie alla forza del gruppo di giocatori, che pur non pagati andavano in campo e vincevano le partite decisive; oppure alla "finanza creativa" di certi dirigenti, che pur di raccattare qualche soldo s’inventavano lo sponsor di maglia per un giorno e altri virtuosismi. Così facendo il Rovigo è rimasto l’unica squadra italiana in settant’anni mai retrocessa dalla massima. L’Inter del rugby. Da questo blasone come da una flebo traeva il nutrimento per restare in vita.
Quest’anno l’aria è cambiata. Il trio di persone che determina da tempo i destini del club (Luigi Costato, Francesco Zambelli, Renzo Bullo) ha deciso di scendere in campo in prima persona. Ha costituito dal notaio una società ex novo, ripartita pulita in fatto di debiti, con capitale di circa 300 mila euro sottoscritto da decine di soci. Ci ha appiccicato il nome Delta per farla diventare espressione di tutta la provincia. È riuscita a conservare il titolo sportivo della precedente società attraverso la Fir. Ha fatto una buona campagna acquisti, posto basi tecniche e dirigenziali per il futuro, pagato finora tutti ed è tornata prima della classe.
Invece per il calcio rodigino, che vanta una storia coincidente con i primi vagiti del football in Italia, sembrano lontani anni luce i trionfi del recentissimo passato. Il primo anno della serie C2 con le vittorie di Reggio Emilia, Roma e con la Spal, 4300 spettatori del derby (63mila euro d’incasso) sembra azzerato dalle attuali difficoltà societarie. Si era nel dicembre del 2006, poi la crisi del gruppo Tps che fa capo a Francesco Scerra ne ha azzerato la possibilità economiche. Due retrocessioni e due stagioni di ristrettezze hanno avvilito un ambiente che sembrava doversi riprendere con il cambio societario prospettato da Claudio Calanca e Andrea Pasquali. Tant’è che al 12 dicembre scorso il Rovigo era secondo in classifica a un punto in lotta con Treviso e Venezia per la promozione in Lega Pro. La mancata ratifica dell’accordo tra i gruppi Scerra e Calanca ha avuto come conseguenze il blocco delle sponsorizzazioni, la perdita d’immagine e l’incapacità di far fronte alle esigenze anche minime (gas tagliato tre volte, stop agli allenamenti per l’assenza dei rimborsi spese ai giocatori e a tutti i collaboratori). Da allora cinque sconfitte consecutive, con il timore che il vantaggio sulla zona play out non sia sufficiente a evitare rischi, e un ginepraio di polemiche che hanno paralizzato anche alcuni imprenditori locali potenziali subentranti solo in un quadro di chiarezza e trasparenza, ora inesistenti. Gli sportivi sono delusi e amareggiati per l’assenza dei dirigenti e perchè la squadra appare svuotata dall’assenza di minimi rimborsi. Soprattutto per l’ignavia (fatta salva qualche eccezione) del mondo politico e imprenditoriale, spettatore incapace di operare attivamente in modo da interrompere il circolo vizioso.

enricotv
00giovedì 24 marzo 2011 22:48
da www.ilgazzettino.it

Il piccolo hockey
salva il grande Rovigo


Simone Chiarion
Giovedì 24 Marzo 2011,
Allenamento a ranghi ridotti ieri per il Rovigo Calcio in vista dell'incontro di domenica prossima in trasferta contro il Montebelluna dell'ex Masitto (nessun squalificato dal giudice sportivo fra le fila dei biancazzurri). Per quest'oggi, invece, è attesa tutta la rosa di Carmine Parlato al lavoro, ma la situazione si verificherà solamente in giornata, dopo aver valutato se sussistono o meno le condizioni per poter svolgere l'attività.
Giocatori e staff della prima squadra proseguono nel frattempo nel loro silenzio stampa, ed alcuni elementi (quelli che abitano più vicino al Gabrielli) ieri pomeriggio si sono ritrovati al campo per svolgere una seduta di lavoro, anzichè allenarsi ognuno per conto proprio.
Allo stadio però continua a mancare il gas, un problema non solo per la prima squadra, come ci spiega il dirigente del club di Viale Tre Martiri Giorgio Giuliano: «Dobbiamo ringraziare l'hockey che ci consente di ovviare a molti problemi, facendoci usare i loro spogliatoi anche per i ragazzini delle giovanili». Domenica scorsa gli allievi regionali sono emigrati a Buso per la loro partita, anche per il prossimo week-end qualche squadra del vivaio giocherà in campionato lontano dal Gabrielli?
«No, sabato prossimo la juniores giocherà in casa, così come domenica mattina i giovanissimi regionali, grazie sempre alla disponibilità dell'hockey».
Mario Steffenel presidente dell’Lmd Rovigo, società di hockey su prato, interpellato telefonicamente, precisa la situazione e la disponibilità della proprio società: «Noi non abbiamo niente contro il Calcio Rovigo, se possiamo dare una mano gliela diamo volentieri. Non vorremmo però che l'hockey fosse l'alibi per qualcuno della società biancazzurra. Abbiamo il timore che il problema così non si risolva presto».
Il presidente dell'hockey però aggiunge: «Siamo disponibili a dare i nostri spogliatoi al calcio, siamo stati e siamo tutt'ora in buoni rapporti con il Rovigo, ci si dà una mano quando c'è bisogno».
enricotv
00martedì 29 marzo 2011 22:54
da www.ilgazzettino.it

SERIE D A Montebelluna la sesta sconfitta consecutiva, ma la salvezza rimane alla portata
Rovigo, rischi da evitare subito

Indispensabile dare continuità agli allenamenti per ridurre i problemi atletici e fare punti

Martedì 29 Marzo 2011,
Il Rovigo ha collezionato a Montebelluna la sesta sconfitta consecutiva. Non è un record, perchè in passato ci sono state delle serie negative più lunghe, come ad esempio le sette gare perse di fila dal 9 marzo 1930 al 27 aprile dello stesso anno (con Mantova, Udinese, Thiene, Spal, Aspe Ts, Faenza, Anconitana) oppure dal 14 ottobre 1951 al 27 gennaio 1952 (con Donada, Saf, Clodia, Este, Bottrighe, Polesella e Battaglia). Ma non è una consolazione. Rispetto alle prestazioni decisamente avvilenti contro il Belluno al Gabrielli o, peggio, contro la Sanvitese, il Rovigo ha giocato con maggiore presenza e personalità, anche se poi ha pagato alcune ingenuità (rigori compresi) e la carenza di allenamento che ha portato alla mancata reazione concreta (seppure in dieci per l’espulsione di Dionisi) dopo il terzo gol dei padroni di casa. Ci sono state anche recriminazioni sul possibile rigore negato a Stentardo, situazioni che lasciano il tempo che trovano, perchè al di là degli episodi, resta lo zero nei punti incasellati. Quindi si può parlare e capire, comprendere e solidarizzare, ma quello che conta sono i fatti e questi si contano in termini di punti in classifica. Ed è questo il motivo di residua preoccupazione. Le squadre in zona pericolosa sono ancora piuttosto distanti, 9 i punti di vantaggio dai play out, a cinque giornate dalla conclusione. Non ci sono certezze aritmetiche di chiudere in maniera decente una stagione disgraziata, per molti versi devastante, ma le probabilità sono parecchie di riuscire a cavarsela. Non è in dubbio la professionalità di chicchessia, perchè sarebbe conveniente per nessuno, in primis per i giocatori, giocare per perdere o fare figuracce, magari ponendo come alibi le gravi difficoltà economiche esistenti; solo salvando il titolo sportivo il Rovigo può ripartire su basi diverse e nel contempo salvaguardare i diritti dei tesserati.
Domenica arriva il Venezia che è in lotta con il Treviso per la promozione diretta. Fondamentale sarà recuperare lo spirito e l’intensità mancate in questi 40 giorni. Si attende che, dopo i chiarimenti avvenuti giovedì scorso, le garanzie fornite dal presidente Scerra per i rimborsi delle spese vive portino a una regolarità negli allenamenti, in modo da ridurre quei problemi atletico-tecnici che si sono sviluppati nelle ultime partite, in modo da giocare alla pari con la vicecapolista. Aggiungere al carniere quei due-tre punti capaci di togliere ogni eventuale assillo di salvezza è indispensabile. Farlo al più presto è nell’interesse di tutti.
Maurizio Romanato

enricotv
00martedì 29 marzo 2011 22:54
da www.ilgazzettino.it

SERIE D A Montebelluna la sesta sconfitta consecutiva, ma la salvezza rimane alla portata
Rovigo, rischi da evitare subito

Indispensabile dare continuità agli allenamenti per ridurre i problemi atletici e fare punti

Martedì 29 Marzo 2011,
Il Rovigo ha collezionato a Montebelluna la sesta sconfitta consecutiva. Non è un record, perchè in passato ci sono state delle serie negative più lunghe, come ad esempio le sette gare perse di fila dal 9 marzo 1930 al 27 aprile dello stesso anno (con Mantova, Udinese, Thiene, Spal, Aspe Ts, Faenza, Anconitana) oppure dal 14 ottobre 1951 al 27 gennaio 1952 (con Donada, Saf, Clodia, Este, Bottrighe, Polesella e Battaglia). Ma non è una consolazione. Rispetto alle prestazioni decisamente avvilenti contro il Belluno al Gabrielli o, peggio, contro la Sanvitese, il Rovigo ha giocato con maggiore presenza e personalità, anche se poi ha pagato alcune ingenuità (rigori compresi) e la carenza di allenamento che ha portato alla mancata reazione concreta (seppure in dieci per l’espulsione di Dionisi) dopo il terzo gol dei padroni di casa. Ci sono state anche recriminazioni sul possibile rigore negato a Stentardo, situazioni che lasciano il tempo che trovano, perchè al di là degli episodi, resta lo zero nei punti incasellati. Quindi si può parlare e capire, comprendere e solidarizzare, ma quello che conta sono i fatti e questi si contano in termini di punti in classifica. Ed è questo il motivo di residua preoccupazione. Le squadre in zona pericolosa sono ancora piuttosto distanti, 9 i punti di vantaggio dai play out, a cinque giornate dalla conclusione. Non ci sono certezze aritmetiche di chiudere in maniera decente una stagione disgraziata, per molti versi devastante, ma le probabilità sono parecchie di riuscire a cavarsela. Non è in dubbio la professionalità di chicchessia, perchè sarebbe conveniente per nessuno, in primis per i giocatori, giocare per perdere o fare figuracce, magari ponendo come alibi le gravi difficoltà economiche esistenti; solo salvando il titolo sportivo il Rovigo può ripartire su basi diverse e nel contempo salvaguardare i diritti dei tesserati.
Domenica arriva il Venezia che è in lotta con il Treviso per la promozione diretta. Fondamentale sarà recuperare lo spirito e l’intensità mancate in questi 40 giorni. Si attende che, dopo i chiarimenti avvenuti giovedì scorso, le garanzie fornite dal presidente Scerra per i rimborsi delle spese vive portino a una regolarità negli allenamenti, in modo da ridurre quei problemi atletico-tecnici che si sono sviluppati nelle ultime partite, in modo da giocare alla pari con la vicecapolista. Aggiungere al carniere quei due-tre punti capaci di togliere ogni eventuale assillo di salvezza è indispensabile. Farlo al più presto è nell’interesse di tutti.
Maurizio Romanato

enricotv
00martedì 29 marzo 2011 22:54
da www.ilgazzettino.it

SERIE D A Montebelluna la sesta sconfitta consecutiva, ma la salvezza rimane alla portata
Rovigo, rischi da evitare subito

Indispensabile dare continuità agli allenamenti per ridurre i problemi atletici e fare punti

Martedì 29 Marzo 2011,
Il Rovigo ha collezionato a Montebelluna la sesta sconfitta consecutiva. Non è un record, perchè in passato ci sono state delle serie negative più lunghe, come ad esempio le sette gare perse di fila dal 9 marzo 1930 al 27 aprile dello stesso anno (con Mantova, Udinese, Thiene, Spal, Aspe Ts, Faenza, Anconitana) oppure dal 14 ottobre 1951 al 27 gennaio 1952 (con Donada, Saf, Clodia, Este, Bottrighe, Polesella e Battaglia). Ma non è una consolazione. Rispetto alle prestazioni decisamente avvilenti contro il Belluno al Gabrielli o, peggio, contro la Sanvitese, il Rovigo ha giocato con maggiore presenza e personalità, anche se poi ha pagato alcune ingenuità (rigori compresi) e la carenza di allenamento che ha portato alla mancata reazione concreta (seppure in dieci per l’espulsione di Dionisi) dopo il terzo gol dei padroni di casa. Ci sono state anche recriminazioni sul possibile rigore negato a Stentardo, situazioni che lasciano il tempo che trovano, perchè al di là degli episodi, resta lo zero nei punti incasellati. Quindi si può parlare e capire, comprendere e solidarizzare, ma quello che conta sono i fatti e questi si contano in termini di punti in classifica. Ed è questo il motivo di residua preoccupazione. Le squadre in zona pericolosa sono ancora piuttosto distanti, 9 i punti di vantaggio dai play out, a cinque giornate dalla conclusione. Non ci sono certezze aritmetiche di chiudere in maniera decente una stagione disgraziata, per molti versi devastante, ma le probabilità sono parecchie di riuscire a cavarsela. Non è in dubbio la professionalità di chicchessia, perchè sarebbe conveniente per nessuno, in primis per i giocatori, giocare per perdere o fare figuracce, magari ponendo come alibi le gravi difficoltà economiche esistenti; solo salvando il titolo sportivo il Rovigo può ripartire su basi diverse e nel contempo salvaguardare i diritti dei tesserati.
Domenica arriva il Venezia che è in lotta con il Treviso per la promozione diretta. Fondamentale sarà recuperare lo spirito e l’intensità mancate in questi 40 giorni. Si attende che, dopo i chiarimenti avvenuti giovedì scorso, le garanzie fornite dal presidente Scerra per i rimborsi delle spese vive portino a una regolarità negli allenamenti, in modo da ridurre quei problemi atletico-tecnici che si sono sviluppati nelle ultime partite, in modo da giocare alla pari con la vicecapolista. Aggiungere al carniere quei due-tre punti capaci di togliere ogni eventuale assillo di salvezza è indispensabile. Farlo al più presto è nell’interesse di tutti.
Maurizio Romanato

enricotv
00giovedì 31 marzo 2011 18:35
da www.ilgazzettino.it

CALCIO SERIE D

Rovigo si prepara per il Venezia
sperando di recuperare Covi


Giovedì 31 Marzo 2011,
ROVIGO - Altra giornata di allenamenti, quella di ieri, per il Rovigo Calcio guidato da Carmine Parlato. Finalmente si torna a lavorare a ritmo quotidiano, dopo quasi due mesi in cui non si verificava questo evento. Le problematiche societarie continuano, ma la prima squadra si è rimessa a lavorare compatta. Anche ieri era assente Daniel Niccolini. Il difensore centrale è fermo per un'influenza. Oltre a Niccolini non erano presenti neppure Antonio Stentardo e Martino Rapella, entrambi in permesso.
Sta proseguendo sul cammino del recupero il portiere David Covi (classe 1992) che, quindi, domenica dovrebbe riprendere il suo posto da titolare dopo due settimane di assenza per un infortunio alla spalla. Più problematica pare essere la situazione di Alberto Giusti: l'attaccante è ancora alle prese con problemi alla caviglia.
Come ogni mercoledì, sono arrivate le decisioni del giudice sportivo. Come previsto, per i biancazzurri, è stato squalificato per un turno Matteo Dionisi, espulso domenica scorsa a Montebelluna per doppia ammonizione. Sarà un'assenza pesante per la compagine polesana. In più Antonio Stentardo che ha ricevuto il terzo cartellino giallo in occasioned ella supposta simulazione su un fallo potenzialmented a rigore, è entrato in diffida. Nessuno squalificato per il Venezia, avversario di domenica prossima, ma 800 euro di multa alla società per lancio di un petardo e di fumogeno da parte dei propri sostenitori tifosi, sanzione applicata per recidività dei fatti e per il materiale pirotecnico utilizzato.
Simone Chiarion
enricotv
00venerdì 1 aprile 2011 14:46
da www.ilgazzettino.it

CALCIO SERIE D
Il Rovigo recupera
il portiere Covi
e l’assetto standard


Venerdì 1 Aprile 2011,
ROVIGO - David Covi sta meglio, il giovane portiere ha disputato la partitella del giovedì con i compagni e sarà disponibile per la partita di domenica contro il Venezia. Questa la notizia migliore per Carmine Parlato e il suo staff. Avere a disposizione David Covi, il più giovane dei titolari, lascia la possibilità (visti i regolamenti sugli under) di schierare giocatori più collaudati e affidabili in mezzo al campo. L’assenza del titolare classe 1992 e la sua sostituzione con Nico Mantovani, che è di un anno più "anziano" di Covi aveva costretto Parlato a modificare l’assetto standard mettendo un difensore "di movimento" come Mattia Gatti. Il Rovigo contro il Venezia riprenderà l’assetto standard, anche se leggermente diverso dal precedente 4-2-3-1 e non potrà schierare la formazione tipo. La squalifica di Matteo Dionisi fa dirottare Gaetano Elitro sulla destra, e, da quanto è stato possibile dedurre agli allenamenti, la difesa si completa con la coppia di centrali collaudata Ruopolo-Niccolini (anche se quest'ultimo è rimasto ancora a riposo per l'influenza) e Carofiglio a sinistra. A metà campo provati Stentardo, Barbi e Antonelli con Furlanetto e Doukara a supporto dell'unica punta Zanardo. Un 4-3-2-1 che può facilmente trasformarsi in 4-3-3. Si tratta di un atteggiamento offensivo che fornirà diverse soluzioni in spinta e richiederà anche una copertura molto attenta per proteggere il reparto arretrato di fronte agli attacchi del Venezia.
Simone Chiarion
enricotv
00giovedì 14 aprile 2011 10:53
da www.ilgazzettino.it

CALCIO SERIE D
Rovigo contro il Pordenone
senza Zanardo e Furlanetto


Simone Chiaron

Mercoledì 13 Aprile 2011,
Adeso il Rovigo può tornare a pensare al traguardo dei play off. Tamai e Union Quinto sono distanti solo 4 e 3 punti anche se, rispetto ai biancazzurri, hanno il vantaggio degli scontri diretti. Quindi nelle prossime tre partite il Rovigo dovrà proseguire nella marcia innestata con Venezia ed Este. Domenica contro il Pordenone al Gabrielli ci saranno due squalificati illustri. Il trequartista e capitano Giovanni Furlanetto e la punta centrale Paolo Zanardo (quest'ultimo a segno nelle ultime tre domeniche), salteranno la sfida per recidività di ammonizioni. Due assenze pesanti per Carmine Parlato che potrà però contare sul recupero di Vito Antonelli (il centrocampista barese ha dato forfait ad Este per un virus intestinale ed è in ripresa, oggi dovrebbe allenarsi) e sulla voglia di segnare di Fabio Cazzadore (prima punta classe 1989 che nelle ultime partite è rimasto in panchina). Uno squalificato per un turno anche per il Pordenone, è di Matteo Erodi, ventenne difensore.
Ieri allo stadio Gabrielli sono tornati ad allenarsi i calciatori della prima squadra, anche se molti «big» erano in permesso, specie chi abita lontano dal capoluogo polesano. Dopo i roboanti successi contro Venezia ed Este si può pensare davvero al quinto posto, l'ultimo utile per i play-off con tre giornate al termine del torneo, ma due impegni in casa (Pordenonee Kras Repen) e uno solo fuori (Jesolo). Questo è l'obiettivo reale dei biancazzurri come conferma il dirigente Giorgio Giuliano: «Tutto può succedere nel calcio. Non siamo lontanissimi dal quinto posto. Se vinciamo le prossime partite e quelle davanti rallentano ce la possiamo ancora fare».
enricotv
00giovedì 21 aprile 2011 01:13
da www.ilgazzettino.it

Al Rovigo resta
solo la dignità


Maurizio Romanato
Martedì 19 Aprile 2011,
L’inattesa vittoria del Tamai sul Treviso capolista avrebbe reso praticamente inutile l’eventuale successo del Rovigo sul Pordenone in chiave play off. Non ha fatto difetto la volontà dei biancazzurri di continuare nella serie positiva inaugurata con il Venezia e proseguita con l’Este a suon di gol (sette). Anche contro il Pordenone il Rovigo è andato a segno in un paio di occasioni, con Doukara e con Cazzadore, portandosi due volte in vantaggio, ma la difesa non è stata brillante e ha commesso errori che, associati all’evidente calo dei centrocampisti nell’ultima parte della gara, ha vanificato quanto precedentemente costruito. Rimpalli poco fortunati (ma anche il gol di Cazzadore era nato da un pasticcio difensivo degli ospiti) e un mix tra disattenzione e ingenuità su ben due azioni da fermo (angolo e rimessa laterale), associato probabilmente a una maggior determinazione e convinzione degli avversari che dovevano fare i punti salvezza, hanno costretto alla resa il Rovigo. E’ fuori dubbio che sia mancata la capacità di gestire il vantaggio, specie dopo il gol di Cazzadore, e qui può essere stata determinante l’assenza di giocatori esperti come Zanardo e Furlanetto, capaci di gestire i tempi dei contropiedi con particolare pericolosità sugli spazi, come ben s’era visto contro il Venezia. D’altra parte, nonostante si danni l’anima e cerchi di essere partecipe della manovra, Giusti è poco efficace davanti alla porta, diversamente da Cazzadore. Nella gara con il Pordenone, invece, Doukara è stato molto convincente sia in preparazione che al tiro. In generale, la partita ha vissuto non solo sulla capacità di fare gioco del Rovigo, ma anche sugli episodi che hanno prodotto cinque gol nel giro di mezz’ora.
Ora al Rovigo (giovedì alle ore 16 in amichevole a Ceregnano con il Lapecer) non resta che chiudere degnamente la stagione dei rimpianti perché una squadra così forte e completa non si vedeva da anni, ma è stata massacrata dalle disavventure societarie. La finalità dev’essere la costruzione di un nuovo assetto societario che permetta di sfuggire alla precarietà attuale e a situazioni avventuristiche. È importante collegare al più presto le intenzioni di cui si sente parlare in un progetto organico concordato con il presidente Scerra.
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