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Unione Venezia

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    00 12/02/2011 17:08
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    Venezia pronto
    a voltare pagina


    La cordata italo-russa avrebbe solide basi economiche
    riconducibili a istituti bancari vicini al colosso Gazprom


    Sabato 12 Febbraio 2011,
    Martedì prossimo nascerà il nuovo consiglio d’amministrazione del Venezia, mentre la cordata italo-russa ha ricevuto il placet del sindaco Giorgio Orsoni che ieri ha incontrato i rappresentanti della nuova proprietà.
    L’obiettivo del gruppo italo-russo, che avrebbe solide basi economiche riconducibili a istituti bancari collegati con il colosso Gazprom, è quello di riportare il Venezia in serie A nell’arco di cinque anni, provvedendo anche alla realizzazione del nuovo stadio di terraferma.
    Per il momento l’attenzione resta incentrata sulla società "uscente" che si è dimessa giovedì in blocco: Mauro Pizzigati da presidente, l’intero cda dai suoi compiti.
    Nel nuovo cda resteranno l’ormai ex patron Enrico Rigoni e Ignazio Guerra che fungerà anche da refernte per la Federcalcio, il rappresentante della Municipalità di Mestre Massimo Venturini, nonchè Yuri Karablin quale rappresentate della nuova cordata - e indicato come possibile nuovo presidente del sodalizio lagunare - che sarà affiancato da un paio di altri rappresentanti della cordata italo-russa.
    La nuova proprietà dovrebbe presentarsi nell’arco di due settimane e gestirà la società a partire da marzo (Rigoni liquiderà in questi giorni l’ultimo stipendio spettante) con l’intento di raggiungere sul campo la promozione in Seconda Divisione per poi chiedere l’ammissione alla Prima.
    Sulla cifra del passaggio di proprietà non ci sono misteri: a Rigoni è stata liquidata la quota di iscrizione della squadra al campionato di due anni fa, quando il Venezia fu accettato in D in soprannumero e pagò una penale: complessivamente 350mila euro.
    Ora una parentesi di transizione, poi per il Venezia inizierà una nuova era.
    © riproduzione riservata


    L’INCONTRO CON L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE
    Orsoni approva il cambio
    Simionato pensa allo stadio

    Sabato 12 Febbraio 2011,
    Che la partita della cessione del Venezia fosse legata alla questione stadio si sapeva, ma a fugare qualsiasi dubbio sull'acquisto della cordata russa è stato il sindaco Giorgio Orsoni, che ieri mattina ha incontrato i nuovi proprietari a Cà Farsetti. «Ho ricevuto ampie rassicurazioni da parte dei nuovi proprietari sulla loro disponibilità di realizzare lo stadio e altre strutture là dove previste» ha dichiarato il primo cittadino, che avrebbe giocato un ruolo fondamentale nella trattativa. E proprio il riferimento ad «altre strutture» potrebbe aggiungere valore alla solidità economica del gruppo di nuovi proprietari. «Ho espresso ai rappresentanti della nuova proprietà il mio compiacimento dopo aver appreso del buon esito della trattativa. Un doveroso ringraziamento va a Enrico Rigoni per quello che ha fatto e per il suo impegno nel traghettare la squadra in altre mani che mi auguro possano condurla ai massimi livelli. Il mio ringraziamento e quello della città va inoltre a Mauro Pizzigati che come presidente ha garantito la gestione della società ed è stato l'artefice del passaggio in un momento certo non facile».
    Prima del sindaco, mercoledì i russi avevano incontrato a Cà Farsetti il vicesindaco Sandro Simionato. «I russi si son detti disponibili anche all'eventuale costruzione del nuovo stadio. Ora speriamo abbiano le potenzialità per farlo, nelle prossime settimane faremo le dovute verifiche perché ad oggi siamo a un preliminare di vendita - spiega Simionato -. Il sindaco ha preso informazioni e quanto raccolto darebbe credibilità. Ma, oltre alle capacità economiche, dovranno dimostrare anche di sapersi relazionare con la città».
    Ovvio il riferimento all'azionariato popolare. «Quando ci siamo incontrati abbiamo segnalato l'esistenza dell'azionariato popolare e hanno dimostrato sensibilità. L'augurio è che si possa collaborare per il bene di squadra e città, ma nessuno del Comune è entrato o è rappresentato nel CdA».
    E a chi è già proiettato sul nuovo stadio, se non addirittura a una «cittadella dello sport», Simionato predica calma. «Questo gruppo può avere le potenzialità per costruire lo stadio, ma le competenze sono in primis dell'amministrazione. A meno che non si tratti di uno stadio completamente privato per il quale si dovranno comunque acquistare i terreni».


    COME CAMBIERÀ IL CONSIGLIO D’AMMINISTRAZIONE
    Un "governo" di transizione
    Sabato 12 Febbraio 2011,
    Saranno l'ormai ex patron Enrico Rigoni e il suo principale referente, l'ex amministratore delegato Ignazio Guerra, a rappresentare «pro tempore» la continuità tra la vecchia proprietà (vale a dire Rigoni stesso) del club di via Gozzi e quella nuova di matrice italo-russa. Del primo Consiglio di Amministrazione del Foot Ball Club Unione Venezia faceva parte innanzitutto il presidente Mauro Pizzigati, dimessosi l'altro ieri dalla carica che per ora rimarrà vacante. Come Pizzigati in data 27 luglio 2009 era stato nominati l'a.d. Guerra, al contrario del patron Rigoni il quale - assieme al suo legale Giancarlo Donativi - era subentrato in corsa il 14 ottobre 2009 dopo le dimissioni di Fabiano Speggiorin, inizialmente consigliere oltre che responsabile del settore giovanile. Del consiglio sindacale facevano parte i professionisti Francesco Loero (con la carica di presidente), Stefano Masiero (pure lui legato a Rigoni) e Alessandro Danesin in veste di sindaci effettivi. Infine come sindaci supplenti, entrambe in carica fino all'eventuale approvazione del bilancio al 30 giugno 2012, figuravano i revisori dei conti Marzia Scarpa e Tiziana Zaniol. Nonostante le iniziali intenzioni del presidente Pizzigati, che fin dal primo giorno aveva dato la sua disponibilità in tal senso, nessun rappresentante della tifoseria lagunare (né, in particolare, della public company VeneziaUnited) è mai entrato nella stanza dei bottoni come «spettatore-consigliere». Come detto nel CdA del nuovo corso societario italo-russo - il cui insediamento è previsto per martedì prossimo - rimarranno Rigoni e Guerra, quest'ultimo anche per garantire la necessaria rappresentanza del Venezia nei confronti, ad esempio, della Lega Nazionale Dilettanti. La prima new entry è come previsto Massimo Venturini, presidente della Municipalità di Mestre-Carpenedo, ma inserito nell'organigramma «a titolo personale» e non come rappresentante investito dell'Amministrazione comunale. da verificare poi quanti saranno i referenti della nuova proprietà, di sicuro almeno due con in testa Yuri Karablin che parrebbe candidato ad essere la longa manu della casa madre russa, il vero braccio operativo. Sarà lui il prossimo presidente del Venezia? (m.del.)

    IL PATRON USCENTE SODDISFATTO DELL’OPERAZIONE
    «È gente d’esperienza
    saprà rilanciare il team»

    Sabato 12 Febbraio 2011,
    L'appuntamento è già fissato in agenda: domenica 6 o lunedì 7 marzo i nuovi proprietari del Venezia, che ieri hanno stretto la mano al sindaco Orsoni prima di decollare in direzione Mosca, torneranno in città per il «nero su bianco». A renderlo noto ieri pomeriggio, dopo aver ragguagliato i giocatori (assieme al neo membro del CdA Massimo Venturini) al centro sportivo Taliercio, è stato il patron uscente Enrico Rigoni, per sua stessa ammissione molto soddisfatto e sollevato per aver ceduto il club al cinquantunenne Yuri Karablin. Questo il nome del principale rappresentante della cordata italo-russa. «Il Venezia è ora in mani sicure perché sul piano economico questi imprenditori hanno ben altre possibilità rispetto alle mie - ha dichiarato Rigoni - Si tratta di persone serie, mi hanno contattato tramite l'amministrazione comunale e sono venuti a casa mia per trattare, accompagnati dalle loro mogli. Come è andata? Non li conoscevo chiaramente, però in 5' abbiamo trovato un accordo, facile dal momento che io non ho mai puntato a recuperare quanto ho investito dall'estate 2009 a oggi. Mi è stata restituita solo la penale (350 mila euro, ndr) pagata a suo tempo per far ammettere il Venezia in sovrannumero alla serie D».
    Rigoni rimarrà come garante nel CdA sino a fine stagione, poi magari collaborerà per il settore giovanile. «Su questo fronte la nuova proprietà ha le idee chiare e non c'è da stupirsi perché hanno già avuto una compartecipazione nel Cska Mosca e gestito una squadra russa di serie B per sette anni. Il loro progetto prevede la costituzione di un'Accademia del settore giovanile, che coinvolga le squadre locali affiliandole al Venezia».
    Il loro coinvolgimento comprende anche la costruzione del nuovo stadio. «A loro non interessano appalti e simili, lo stadio vogliono e sono pronti a farlo loro e a gestirlo per 30 anni, affiancando una moderna cittadella dello sport con campi, foresterie e quant'altro».
    Che futuro avrà la questione della public company VeneziaUnited? «Mi sono preso l'impegno di parlarne alla nuova proprietà, ma sia chiaro che io non posso garantire nulla né condizionare le scelte di chi ha il 100% del Venezia».

    IL PRESIDENTE DIMISSIONARIO Il legale analizza la sua gestione del team lagunare
    Pizzigati: «È stata un’avventura esaltante»
    Sabato 12 Febbraio 2011,
    (lu.mi.) Mauro Pizzigati chiude la sua seconda esperienza al verice del calcio Venezia con un bilancio positivo: ha contribuito a salvare la presenza calcistica in città, ha guidato una squadra che è seconda in classifica, cede la società a una cordata particolarmente solida.
    «È stata un’esperienza altamente positiva - afferma l’avvocato e docente universitario - che mi riempie di orgoglio per aver contribuito al fianco del Comune e di un signore qual è Enrico Rigoni al salvataggio del calcio in città e al suo rilancio, completando il mio compito di traghettatore con il passaggio del sodalizio a una realtà importante intenzionata a realizzare il tanto atteso progetto di rilancio della squadra verso categorie più consone alla tradizione e al balsone lagunare».
    Quali i momenti più delicati di questi quasi due anni al vertice?
    «Vorrei partire da giovedì, quando ho provato una grandissima soddisfazione nel chiudere la trattativa che ha portato al passaggio dele consegne. Di momenti delicati ne ricordo, invece, particolarmente due. Il primo all’indomani del fallimento dell’operazione-Golban quando ci trovammo a lottare contro il tempo su spinta dell’allora sindaco Massimo Cacciari, per iscrivere la squadra al campionato - trovando in corsa le risorse economiche grazie alla disponibilità di Rigoni - e riuscendo a conquistare la serie D per merito dell’intervento del Comune presso la Federazione. Il secondo momento difficile c’è stato quando il patron Rigoni si è un po’ defilato per motivi personali. C’è stato un attimo di timore, non avendo più lui quale riferimento diretto, ma è stato superato subito e bene».
    Le differenze tra la presidenza in Serie B e quella in Serie D?
    «Praticamente nessuna. Quando la palla entra in gol è sempre il massimo. I due gruppi di giocatori mi sono parsi parimenti affiatati e vogliosi di vincere. La presidenza con Zamparini mi lascia la soddisfazione di aver battuto la Juve in Coppa 4-3, questo sì, e non è poco».
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    LA SQUADRA IN CAMPO DOMANI Il tecnico ha vinto un campionato con il Montecchio
    Cunico: «Per molti di noi sarà un derby»


    Sabato 12 Febbraio 2011,
    Appuntamento da amarcord domani a Montecchio per Enrico Cunico. Il tecnico arancioneroverde, infatti, nella stagione 98/99 quando ancora era in campo da difensore centrale, aveva conquistato nelle fila vicentine la prima storica promozione dall'Eccellenza all'allora Interregionale, l'attuale serie D. «Sarà una gara un po’ particolare sul piano emotivo, per me, dati i miei positivi trascorsi agonistici, ma anche per parecchi dei miei ragazzi. Da Lelj a Nichele, fino a Borotto e al mio braccio destro Brazzale, tutti noi viviamo nel vicentino e quindi ci teniamo particolarmente a disputare una buona gara. Sarà un vero derby per certi versi, ma è chiaro che l'obiettivo è che il Venezia raggiunga il suo obiettivo a prescindere da tutte le altre implicazioni».
    Mister Cunico da giorni ha iniziato a mettere in guardia la sua squadra circa le insidie dei 90'di domani (ore 14.30, arbitro Brodo di Viterbo). «Il Montecchio è quart'ultimo ma, questo dev'essere chiaro, non è il Torviscosa che abbiamo appena battuto 6-0. Conta su elementi navigati nella categoria nonché su giovani che, dopo la retrocessione dello scorso anno si ritrovano in D con un anno di esperienza in più».
    La goleada di domenica a Sant'Elena non «distratto» l'ex tecnico del Montebelluna. «A Montecchio non potremo permetterci un approccio così così come quello avuto col Torviscosa. Loro sono reduci da una vittoria in casa della Sanvitese e, più in generale, da buone prestazioni. Ricordo che il Treviso capolista li ha battuti, in 11 contro 8, solo all'8' di recupero».
    Solo in extremis Cunico scioglierà il dubbio se affiancare in attacco Mazzeo o Ferretti al bomber Zubin. Difficile il recupero per la panchina degli acciaccati Aliberti e Pilon, mentre Buso e Falcier sono out. Quest'ultimo ha dovuto suo malgrado rinunciare alla convocazione nella Rappresentativa di serie D per la Viareggio Cup cui prenderà parte, invece, il centrocampista Malagò. Ad ogni modo non è più scontato che il Venezia chiederà il rinvio della gara casalinga del 27 con il San Paolo Padova. (m.del.)

    NEW ENTRY
    Massimo Venturini,
    un politico nel Cda


    Sabato 12 Febbraio 2011,
    Due o più rappresentanti della cordata russa, l'ex patron Enrico Rigoni e Ignazio Guerra, nonchè il presidente della Municipalità di Mestre-Carpenedo Massimo Venturini: questo il nuovo consiglio di amministrazione che, almeno nel periodo di transizione che dovrebbe durare un mese, rappresenterà il nuovo Venezia.
    La new entry, russi a parte, è rappresentata da Venturini che, appurata la compatibilità col ruolo di presidente di Municipalità, ha accettato di buon grado la richiesta, primo perché è stato a conoscenza della trattativa fin dall'inizio, secondo perché a proporre il suo nome è stato l'ex patron Rigoni.
    «Il mio nome lo ha suggerito Rigoni poi, durante l'assemblea dei soci, mi hanno contattato telefonicamente per sondare la mia disponibilità. Ma sia chiaro che nel nuovo CdA non avrò nessuna delega né percepirò alcun compenso. Il mio sarà soltanto un ruolo di garanzia e a tempo limitato» precisa Venturini che, incontrata la squadra, puntualizza come la propria carica non debba essere confusa con un incarico di rappresentanza da parte dell'amministrazione comunale.
    «Qui si tratta di un accordo fra società di diritto privato, l'amministrazione non c'entra nulla - precisa Venturini, nonostante sia comunque un rappresentante delle istituzioni -. Prima di accettare ho chiesto il consenso del sindaco Orsoni, poi abbiamo provveduto a fare le adeguate verifiche con la segreteria generale che mi ha confermato la non esistenza di incompatibilità con la mia carica di presidente di Municipalità. Ma il mio sarà solo un incarico temporaneo, ho chiesto rassicurazioni in merito e credo proprio si esaurirà nell'arco di un mese».
    Positiva l'impressione dei futuri proprietari del Venezia (almeno dei loro rappresentanti) e la certezza che alle spalle abbiano sia un'adeguata solidità economica grazie a una serie di interessi trasversali (a garanzia ci sarebbe una banca d'investimento russa) sia sul piano sportivo, visto che la cordata sarebbe già legata a una realtà calcistica europea di primo piano.
    «Bisogna avere un po’ di pazienza, ma sulla serietà e sui progetti di queste persone non si discute. Non fanno proclami per cercare visibilità, i loro progetti sono affascinanti». (g.gar.)


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    00 14/02/2011 23:31
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    PRIMA USCITA DOPO LA SVOLTA A LIVELLO SOCIETARIO Match in salita a Montecchio
    La squadra di Cunico balbetta, va sotto, riesce a pareggiare e poi ad imporsi senza brillare
    Venezia, vince il cinismo


    Luca Miani

    Lunedì 14 Febbraio 2011,
    MONTECCHIO - Il Montecchio fa la partita, per buona parte del match, il Venezia la vince in quattro minuti poco prima dello scadere. Si potrebbe dire "rubando" ma forse sarebbe un’esagerazione.
    Perchè è sì vero che il team di Venturini crea una serie infinita di occasioni da rete nella prima frazione - complice un Venezia sin troppo sornione e poco concentrato - ma è altrettanto vero che appena realizza la rete, al 18’ della ripresa, si chiude precipitosamente indietro e inizia a "tremare", arrivando a subire l’1-2 dei lagunari.
    Una situazione quest’ultima, che si sarebbe potuta verificare anche se il Montecchio fosse andato in vantaggio nella prima frazione, quindi di gara rubacchiata è improprio parlare.
    Di certo per buona parte del match non si vede assolutamente la differenza in classifica, specie perchè il Venezia soffre non poco il brio e la voglia di vincere del team locale, ben difficilmente arginato da una retrovia svogliata e nervosa.
    Il centrocampo lagunare non costruisce nulla mentre quello del Montecchio non perde occasione per lanciare in avanti palloni buoni e creare occasioni pericolose partendo anche dalla fasce.
    Una prova indubbiamente superlativa degli uomini di Venturini alla quale fa da contraltare una rilassatezza eccessiva del team lagunare, che alla gara non è arrivato certo con l’approccio migliore.
    Eppure per i lagunari era un banco di prova importante a livello di immagine e di morale vista la settimana appena trascorsa, nella quale si è definito il passaggio del pacchetto azionario alla nuova proprietà rappresentata da una cordata russa.
    Fattostà che la squadra di Cunico gioca davvero male la prima frazione, senza idee e senza concretezza, soffrendo le avanzate del Montecchio oltre misura e non riuscendo a costruire una reazione ordinata.
    Buon gioco hanno i centrocampisti di Venturini che individuano bene gli spazi e servono palloni opportuni ai compagni al fine di sfruttarli, purtroppo per loro senza la necessaria fortuna.
    Dominio territoriale e di occasioni per il Montecchio che, come detto, si spegne appena realizzata la tanto attesa rete. Dal momento del bel gol - meritatissimo - di Roveretto la tensione in casa locale cala, la concentrazione sbiadisce, le forze sembrano gradatamente affievolirsi. Il Venezia ha così buon gioco per riprendersi il campo, creare spazi, specie sulla fascia destra, dove meno forte è l’opposizione locale, e iniziare a costruire la rimonta a pensare al successo.
    Lo fa con quella serenità che in precedenza era mancata, costruendo azioni e arrivando a concluderle: più occasioni in una manciata di minuti che in tutto il match. Di certo l’innesto di Mazzeo ha portato mobilità e penetrazione, ma è la volontà di reazione della squadra a compiere il colpaccio: due gol in quattro minuti e via, ancora all’inesguimento di un Treviso che pare inarrestabile.
    La cronaca. 2’ punizione di De Cao per De Pretto che costringe Casini a volare. 6’ punizione di Collauto dalla trequarti per la testa di Ferretti, con Polo pronto. 12’ Onyejiaka lanciato sulla sinistra salta Cardin in velocità e spreca una palla d’oro concludendo su Casini. 28’ angolo di De Cao per la testa di De Pretto, Casini vola. 31’ Fantin per Onyejiaka in area destra che conclude sull’estremo lagunare. 32’ Tresso da distanza ravvicinata trova Casini appostato. 38’ Collauto centra dalla destra, la difesa si salva in angolo. 40’ Casagrande dalla destra per la testa di Ferretti che gira centralmente.
    Ripresa. 3’ Collauto per Nichele con palla deviata in angolo. 5’ Roveretto dal fondo di sinistra per Onyejiaka al centro che conclude clamorosamente sul fondo. 11’ Roveretto ben lanciato in area spreca su Casini. 18’ Collauto perde palla a metà campo ne approfitta Tresso che lancia Roveretto, galoppata indisturbata sulla sinistra e diagonale ad infilare Casini: 1-0. 26’ Zubin in area si vede ribattere la conclusione ravvicinata da Polo. 38’ Fantin in area di destra cerca Onyejiaka sul secondo palo, ma il servizio è lungo. 42’ Lelj serve Mazzeo in area che infila Polo: 1-1. 45’ Collauto dalla destra per De Freitas che in tuffo manda sul fondo. 46’ Mazzeo dalla destra mette per Zubin che dall’area non perdona: 1-2. 49’ Onyejika ben marcato conclude all’area sull’esterno della rete.
    Venezia esce vittorioso e si appresta alla sosta di campionato con la possibilità di ricaricare le batterie per il rush finale. In attesa che si concretizzino le novità in campo societario.


    QUI CUNICO
    «I ragazzi sono stati
    bravi a non mollare»



    Lunedì 14 Febbraio 2011,
    MONTECCHIO - Il Venezia c'è. Magari gli ultimi 10' di gara ma c'è. E riesce a vincere.
    Una sorta di «segnale» che arriva dalla trasferta di Montecchio per tre punti da leggersi in chiave promozione.
    «Sappiamo che dobbiamo lottare partita dopo partita - spiega Cunico - è la seconda volta che negli ultimi frangenti della gara andiamo sotto e poi rimontiamo e, alla fine, la vinciamo. Difficile mantenere quella carica ed intensità agonistica ogni partita, soprattutto quando gli avversari, quando incontrano il Venezia, metto in campo qualcosa in più».
    Gara, comunque, che si sapeva non facile.
    «Infatti, pur sapendo che non sarebbe stata una partita facile - spiega Cunico - e che avremmo incontrato una formazione che sta attraversando un buon momento, in un primo tempo dove non siamo stati il solito Venezia concedendo molto, alla fine siamo stati bravi a crederci sino all'ultimo. Sono soddisfatto della capacità della squadra di non mollare, soprattutto nei 45' della ripresa. Dopo il nostro pareggio è scattato quel qualcosa in più, la voglia di vincerla e così è stato».
    Azzeccato, dunque, l'inserimento di Mazzeo al posto di Ferretti nella seconda parte del match.
    «Ha fatto bene - commenta il mister degli arancioneroverdi - è il suo momento e l'ha dimostrato già domenica scorsa ed anche ieri è riuscito a confermarlo. Ci ha permesso quella vivacità in più, quella velocità in avanti che nel primo tempo non siamo riusciti a mettere in campo».
    E contro il Montecchio, all'ombra dei castelli di Giuletta e Romeo, il vicentino Cunico infrange un tabù, ottenendo la quarta vittoria consecutiva stagionale.
    «Speriamo di aver definitivamente rotto il ghiaccio - sorride il mister - ci siamo andati più volte vicini, speriamo che questo sia l'inizio che ci porti ad altre vittorie importanti. Da qui sino alla fine - analizza Cunico - sono tutte delle finali. E lo dimostra che anche la quartultima in classifica, contro di noi, non ha mai mollato. Ci aspettano partite difficilissime per un campionato che è ancora lungo e con ancora molti punti in palio. L'obiettivo deve essere quello di procedere domenica dopo domenica».
    Simone Baldo

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    le pagelle
    di LUCA MIANI

    Lunedì 14 Febbraio 2011,
    CASINI 7.5 - Protagonista indiscusso nella prima frazione di gioco, salva la porta lagunare in almeno cinque-sei occasioni nel momento in cui i locali appaiono davvero scatenati.
    CASAGRANDE 5.5 - Sulla fascia non contiene a dovere le folate di un Roveretto che solamente in avvio di gara va piano perchè rimedia una brutta botta alla schiena. Per il resto poco contributo offensivo e nessuna serenità.
    NICOLETTO 5.5 - Non sempre risulta tempestivo e preciso negli interventi e spesso va in affanno in occasione delle penetrazioni avversarie.
    VIANELLO 6 - Un po’ meglio del compagno di reparto con una certa autorità in più, ma sempre al di sotto delle possibilità.
    CARDIN 5.5 - Giornata davvero storta con poca determinazione, una sfida pericolosa persa con Onyejiaka e poca concretezza.
    LELJ 6 - Non brilla davanti alla difesa anche se appare generoso. Si riscatta con l’assist del primo gol.
    NICHELE 6 - Grande lotta a centrocampo ma anche tanto nervosisimo e interventi al limite per rallentare le avanzate avversarie.
    ST 38’ DE FREITAS sv - Una sola bella giocata, sfortunata.
    COLLAUTO 6 - Merita la sufficienza per l’impegno e la costanza, non per la qualità che questa volta non è stata quella abituale. Per giunta sbaglia palla e fa partire l’azione del gol locale.
    MALAGÒ 5.5 - Corre come un dannato ma molto spesso lo fa senza costrutto. Poca inventiva.
    ST 28’ BARZAN sv - Esordio assoluto in D in un match delicato, senza sfigurare.
    ZUBIN 6.5 - Solita voglia di segnare coronata proprio all’ultimo, non molla mai. Belle giocate non sempre fortunate.
    FERRETTI 5.5 - Lotta e impreca. Sgomita e le prende. Alla fine però inquadra la porta due volte e troppo centralmente.
    ST 15’ MAZZEO 6.5 - Porta il solito brio nella ripresa ed è protagonista in entrambe le reti lagunari.


    Mazzeo, il protagonista
    «Due azioni indovinate, gol e assist, che valgono tre punti importantissimi»


    Lunedì 14 Febbraio 2011,
    MONTECCHIO - Si fa trovare pronto quando serve. Lo ha dimostrato domenica scorsa e lo ha confermato ieri contro i castellani.
    Mazzeo entra nella ripresa, riporta in parità i suoi e serve l'assist a Zubin per la rete che vale i tre punti.
    «Sono stati tre punti fondamentali - è l'analisi di Mazzeo - abbiamo dato una grande prova di forza riuscendo a ribaltare il risultato andando a vincere una partita a 5' dalla fine. Pronti a lottare ogni domenica, certo che se il Treviso non perde un colpo. Ma è altrettanto certo che noi li aspettiamo al "Penzo"».
    Entrato e subito si nota la differenza.
    «Sono contento sia per la rete che per l'assist - sorride la punta arancioneroverde - perché, alla fine, sono valsi i tre punti».
    Due momenti decisivi.
    «Nell'occasione del pareggio Nicoletto ha messo la palla in mezzo - descrive l'azione Mazzeo - ho finto l'uno-due, mi sono girato ed ho calciato ed è andata bene. Sull'altra, c'è stata la rimessa laterale e l'ho girata subito in mezzo per Zubin».
    Intesa che cresce e che da buoni frutti, insomma, si può parlare di coppia ideale con Zubin.
    «Giocherei con tutti e tre davanti - sorride la punta - alla fine sono scelte che compie il mister e dobbiamo accettarle. L'importante - sottolinea Mazzeo - è entrare quando chiamati e dimostrare di essere pronti. Per quanto riguarda io e Zubin ci conosciamo da inizio anno. Poi deciderà il mister e chi sta fuori l'altro deve farsi trovare pronto, tutto qui».
    Elemento importante che sottolinea la forza del gruppo, come dice Ferretti, al termine di una gara non disputata al meglio ma che, alla fine, vale tre punti.
    «Certamente - analizza Ferretti - sta in questo la forza del gruppo. Quelli che sono entrati hanno dimostrato di essere pronti. Comunque, non abbiamo rubato nulla, i 30 punti in più si sono comunque visti ed è per questo che alla fine abbiamo portato a casa i tre punti».
    Per quanto riguarda la sostituzione nessun problema.
    «Non trovavo spazi ed il mister ha deciso così. L'obiettivo per me è quello di segnare, spero dalla prossima domenica». (s.bal.)


    QUI VENTURINI
    «Siamo stati beffati
    Loro con due tiri
    hanno vinto il match»


    Lunedì 14 Febbraio 2011,
    MONTECCHIO - Brucia la sconfitta patita contro i veneziani. Sì, perché al Cosaro i biancorossi di mister Venturini avrebbero meritato molto di più.
    «Avremmo meritato di vincere questa partita». È il commento a caldo dell'allenatore dei castellani, soprattutto dopo un primo tempo «che se fosse terminato due a zero per noi non ci sarebbe stato nulla da dire. Nella ripresa siamo stati bravi a sfruttare al meglio una ripartenza ed andare in vantaggio; l'unico rammarico quello di non essere riusciti a stare attenti sino alla fine. Siamo poi riusciti a confezionare altre due palle gol, ma direi che clamoroso è stato il rigore negato alla nostra punta».
    Insomma, rammarico per una bella gara contro la seconda forza del campionato per un triste epilogo.
    «Strameritare di vincere, alla fine - è l'amara conclusione per Venturini - non serve a niente. Ci rimane la consapevolezza che questo Montecchio è una squadra che sa giocare e con molti giovani. Ieri, abbiamo messo in campo un'ottima prestazione però non siamo riusciti a raccogliere nulla. A volte è meglio giocare male e vincere».
    Brucia, perché a 4' dalla fine i tre punti erano in cascina.
    «Non avremmo rubato nulla, poi vada anche per il pari, ma perdere cosìà.sul fallo laterale e la palla subito in gioco - analizza il gol partita degli ospiti - non siamo stati accorti. Alla fine. Con due tiri hanno vinto la partita». (s.bal.)



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    La Nuova di Venezia e Mestre

    Venezia, per grazia ricevuta


    14 febbraio 2011 — pagina 24 sezione: Sport

    MONTECCHIO MAGGIORE. Guardiamoci bene negli occhi, giuriamo di dire la verità, tutta la verità, cercando di essere imparziali, o anche onesti: troppa grazia questa vittoria - 2-1 per il Venezia - chiamiamola “regalata” e diciamo che il Montecchio l’ha buttata via e il Venezia è stato lesto a raccoglierla. Va bene, per stare sulla scia del Treviso. E che il vento non cambi.
    Casini. Primo tempo desolante, Venezia senza cuore e senza idee. Il Montecchio fa quello che vuole e dal via all’intervallo ha cinque palle gol limpide ma trova un portiere, Alessandro Casini, che sembra più forte di Yashin (i più giovani non lo ricordano, ma si fidino, mentre la nuova proprietà gradisca il gentile paragone). Nel secondo tempo i vicentini vanno sull’1-0 e mancano tre volte il 2-0, ad un quarto d’ora dal termine vanno nel panico più totale ed ecco allora il Venezia lucido ed essenziale, che pareggia all’87’ e vince nel primo minuto di recupero. Il Bignami della partita è tutto qui.
    Il rombo no. Cosa non funziona? Prima di tutto l’atteggiamento. Venezia molle, se non ti metti a lottare è inutile dare la colpa agli schemi. E’ anche vero che nel secondo tempo Cunico restituisce alla squadra il tradizionale 4-4-2 con Collauto a destra e le cose migliorano. Se non altro perchè non produce risultati il “rombo” del primo tempo, con i quattro centrocampisti che cambiano continuamente posizione in una sorta di gioco dei “quattro cantoni” che si faceva una volta nelle calli.
    Paura. Vista dalla parte del Montecchio, si può dire invece che i biancorossi vicentini perdono per la paura. Per mezza partita trovano un portiere-mostro, poi segnano e in contropiede sbagliano le occasioni per chiudere, e quando non ne hanno più capiscono che il Venezia avanza inesorabile per andare a raccogliere il successo. Sì, qualche perdita di tempo, ma con la palla in gioco il Montecchio non riesce a frenare il ritmo, a gestire i tempi di gioco, e fanno una brutta fine. Hanno tutte le ragioni per dire che non meritavano di perdere, ma possono anche valutare una serie di errori importanti.
    Volare. Testa di De Pretto (3’), tocco debole di Onyejiaka (11’), ancora testa De Pretto (28’), destro in corsa di Onyejiaka (31’) e sinistro di punta di Tresso. Ecco i cinque capolavori di Casini che sventa tutto e stronca in gola l’urlo dei biancorossi. Nel secondo tempo, invece, i gol: Tresso entra deciso sul Collauto (fallo?), palla a sinistra per Roveretto, fuga e diagonale imparabile. Mazzeo cambia la partita, gran gol al 42’ su imbeccata di Lelj, stop, rotazione e sinistro imparabile, e poi trionfo al 91’ con l’invito a Emil Zubin, un pallone al quale non si può dire di no, mentre mezzo Montecchio resta in ginocchio a pestere i pugni sull’erba.
    Campionato. Tanto rumore per nulla, là in cima non è cambiato niente, ha vinto anche il Treviso. Resta la sensazione che il Venezia sia arrivato alla partita pensando a cose societarie più che al campo. Succede, quasi normale. Meno male che domenica il campionato si ferma. Ben vengano i nuovi padroni, ma occhio perchè c’è un campionato ancora da vincere. Che la squadra possa prepararsi in pace. A giocare.
    - dall’inviato Carlo Cruccu

    «Sì, ho fatto bene»

    14 febbraio 2011 — pagina 25 sezione: Sport
    MONTECCHIO. Per Alessandro Casini una giornata da ricordare. Pazienza se ha perso la possibilità di allungare l’imbattibilità, ma grazie a cinque super parate ha impedito al Montecchio di dilagare nel primo tempo, dando al Venezia la chance per portare a casa i tre punti. «Ma a casa ci andrò anche io questa settimana - dice il portiere di Arezzo - manco da un mese e mezzo, e ho voglia di rivedere i miei. Ci torno consapevole di aver giocato la mia miglior partita da quando sono al Venezia».
    Già col Torviscosa, otto giorni fa, aveva compiuto un paio di miracoli lasciando a secco gli avversari. Ieri si è proprio superato. «La parata più difficile è stata la prima, dopo appena un paio di minuti di gioco - racconta Casini - ero pronto a uscire sul traversone, poi De Pretto l’ha colpita di testa e piazzata bene, ma in tuffo ci sono arrivato. Meglio una partita nella quale stai sempre sulla corda e fai tante parate, rispetto a partite nelle quali la palla ti arriva magari solo due volte e rischi di non prenderla perchè sei freddo o poco concentrato. Alla fine un gol comunque l’ho preso ma il record di imbattibilità conta relativamente, non ne faccio un problema».
    Con un portiere così, però, anche la difesa ballerina vista ieri ne trae vantaggio. «Sullo 0-1 mi son detto: qui oggi è dura - aggiunge - ma è stato determinante lo spirito di gruppo, il cercare comunque una reazione in quel momento di difficoltà, arrivando anche a girare la partita nei minuti finali. Il Venezia stavolta ha tirato fuori gli attributi, e giustamente abbiamo festeggiato in spogliatoi al termine della gara».
    Un pensiero speciale ai genitori. «Chi fa un gol a volte fa una dedica, io stavolta dedico a loro questa mia prestazione. Ben venga la sosta, avevamo bisogno di un momento di riposo per rilassarci e poter poi riprendere con l’inseguimento al Treviso. Ci attendono altre partite difficili».
    - Simone Bianchi

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    00 15/02/2011 13:27
    Sulla Tribuna scrivono che la prtita contro di noi si giocherà di domenica senza diretta TV...
    Cosi avranno ancora più gente il quello stadio di merdaaaa

    Sempre e solo Calcio Treviso
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    ZakkTV
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    00 15/02/2011 20:56
    da www.vesport.it

    15/02/2011
    YURI KORABLIN nuovo Presidente del Fbc UnVE

    di MDAvvocati Venezia

    COMUNICATO STUDIO MDAVVOCATI VENEZIA

    Oggi 15 febbraio 2011 presso lo studio legale MDA a Venezia si è riunito il nuovo Consiglio di Amministrazione della società Football Club Unione Venezia S.r.l, composto da Yury Korablin, Aleks Samokhin, Enrico Rigoni, Ignazio Guerra e Massimo Venturini.

    Nuovo presidente della società è Yury Korablin, capofila della cordata di imprenditori russi che pochi giorni fa ha stipulato con il Patron Enrico Rigoni un contratto preliminare per la compravendita della totalità delle quote del capitale sociale della società calcistica lagunare.

    Il Consiglio di Amministrazione ha altresì confermato a Ignazio Guerra le deleghe per l’ordinaria amministrazione della Società.
    Nel frattempo l’avv. Alessio Vianello, che svolgerà anche la funzione di Segretario del Consiglio di Amministrazione della Società, ha avviato l’attività di due diligence legale sulla società e propedeutica alla costituzione della nuova società di diritto italiano, interamente detenuta dalla nuova proprietà russa, che nei primi giorni di Marzo andrà a stipulare il contratto definitivo di compravendita del 100% delle quote della società.

    Nel Consiglio di Amministrazione siede anche Aleks Samokhin, giovane imprenditore di origine bielorussa e di cittadinanza italiana, residente a Sacile (PN), fiduciario del presidente Korablin, attivo da anni nel settore delle relazioni commerciali e turistiche tra imprenditori e gruppi di imprese di nazionalità russa.
    Samokhin, con un passato di calciatore nelle squadre giovanili di importanti club calcistici italiani, si appresta a svolgere un ruolo chiave nei rapporti tra la proprietà russa del club lagunare ed il territorio veneziano.

    La Società annuncia che, immediatamente dopo la formalizzazione del contratto definitivo, i rappresentanti della nuova proprietà incontreranno a Venezia la squadra ed i rappresentanti delle tifoserie arancioneroverdi.

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    GigiBeghetto9
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    00 16/02/2011 16:18
    da sportmediaset.it

    Cordata russa compra il Venezia

    "Serie A in cinque anni e stadio nuovo"


    Mentre all'Olimpico già si sventola la bandiera a stelle e strisce, in laguna, a Venezia per la precisione, ci si domanda: ma chi sono veramente questi russi che ci comprano la società? Una prima risposta è arrivata nella giornata di ieri, in cui è stato annunciato il nuovo consiglio d'amministrazione: ne fanno parte anche Yury Korablin e Aleks Samokhin. Nessuna particolare indiscrezione sugli altri componenti della cordata che ha deciso di investire nel calcio italiano. Di Korablin e Samokhin, invece, qualcosa si conosce. Il primo, che è anche il nuovo presidente, ha 51 anni e gravita nell'orbita della Jubra Bank, una potente banca sovietica con sede centrale a Tyumen, uno dei principali centri finanziari del paese. L'altro, Samokhin, è un giovane imprenditore di origine bielorussa, da anni in Italia, che cura le relazioni tra imprenditori e gruppi d'impresa di nazionalità russa. Ma che c'entrano col calcio?

    Nulla o quasi. Fino a ieri. Quando, in teoria, è stato sancito il passaggio di consegne dalla vecchia alla nuova proprietà del Venezia calcio. In tempi record. Fino a qualche settimana fa, infatti, sembrava difficile immaginare uno scenario simile. Poi qualche incontro, un paio di riunioni e una stretta di mano. In questo modo - si dice - il Venezia potrà riprendere a sognare la Serie A e costruire uno stadio nuovo, moderno per tutta la città. Lo ha detto Enrico Rigoni, l'ultimo dei patron arancioneroverdi: "Ho cercato il lato umano della trattativa e l'ho trovato in queste persone - ha spiegato soddisfatto - Hanno ottime basi economiche e porteranno la squadra in A in cinque anni. Si occuperanno anche del nuovo stadio".

    Parole incoraggianti e investitura ufficiale. Senza fornire ulteriori referenze. Saranno i russi a presentarsi alla stampa e ai tifosi non appena il preliminare d'acquisto diverrà definitivo. Impossibile negare che la vicenda presenti controni poco chiari e a volte strampalati. Soprattutto agli occhi dei tifosi, che hanno chiesto chiarimenti espliciti. E immediati. Il Venezia, dal dopo-Recoba, ha vissuto anni tormentati e la sua gente spera di non cadere in nuove illusioni o tranelli. Richiesta legittima.

    Ma se davvero i russi mandassero in porto la questione, sarebbe un caso più unico che raro nel calcio italiano. Altri russi, in un passato più o meno recente, hanno chiesto informazioni su Roma (il vice-presidente del colosso petrolifero Lukoil, ndr) e Bologna, salvo poi scappare e non lasciare traccia. E' difficile concepire come un nuovo modello Abramovich possa replicarsi in un contesto diverso e così distante dal Chelsea: il Venezia, infatti, milita attualmente nel campionato Dilettanti e non rappresenta una piazza appetibile, calcisticamente parlando. Così, è facile tornare alla domanda di partenza: questi, col calcio, che c'azzeccano?

    Magari, il club calcistico potrebbe essere una buona base di partenza per investimenti strutturali di altro tipo (turismo e edilizia). Una soluzione collaterale per entrare pienamente e stabilmente nel mercato italiano. Potrebbe essere tutto questo o anche altro. Fin quando la nuova società non toglierà la maschera, sarà difficile cogliere le sue intenzioni. Fin quando non raggiungerà uno dei risultati che si è prefissa, sarà impossibile infondere fiducia. Non basta la parola 'magnate'. Venezia per il calcio ha già sofferto abbastanza.
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    Il custode della cripta
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    00 16/02/2011 18:12
    Questa cosa continua a fare molta notizia.
    I servizi nel TGR Veneto di Raitre ormai non si contano più e poco fa ne hanno parlato anche nel Tg Sport di Raidue.

    ALBERTOSAURO = il custode della cripta

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    HATTRICK, sito ufficiale Sauro FBC -> www.ht-arena.com/saurofbc


    Archivio Storico Personale (aggiornato a: Treviso - Virtus Entella del 13/01/13)
    relativamente al Treviso tra Serie A, B, C1, C2, D, Eccellenza, Coppa Italia, Supercoppe e Play-off vari dall'anno 2000:
    - Partite viste dal vivo in totale: 226 -> Vittorie: 78 / Pareggi: 82 / Sconfitte: 66
    - Gol fatti: 274 / Gol subiti: 234 -> Per un totale di 508 reti
    - Avversari visti: 110 -> I più visti: Vicenza (7 volte), AlbinoLeffe e Mantova (6)
    - Trasferte: 53 -> Le più gettonate: Mantova e Vicenza (3 volte)
    - Gare ufficiali tra club professionistici viste dal vivo e in assenza del Treviso in campo: 0
    - Massimo periodo senza nessuna assenza al Tenni: dal Nov 2007 al Gen 2011 / in trasferta: dal Mag 2009 al Dic 2010

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    magnani75
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    Trevisan
    00 16/02/2011 18:58
    Re:
    Il custode della cripta, 16/02/2011 18.12:

    Questa cosa continua a fare molta notizia.
    I servizi nel TGR Veneto di Raitre ormai non si contano più e poco fa ne hanno parlato anche nel Tg Sport di Raidue.




    speriamo si presintino con mega proclami inmodo da demoralizzare i giocatori che stanno giocando questa stagione, magari non avendo prospettive di rimanere.....
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    enricotv
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    00 17/02/2011 00:58
    da www.ilgazzettino.it

    Venezia, Korablin
    nuovo presidente


    Ieri si è insediato il nuovo cda di trasizione: ne fanno parte
    Rigoni, Guerra, Venturini e Samokhin futuro ad lagunare

    Mercoledì 16 Febbraio 2011,
    Da ieri il Venezia ha un presidente russo. L’imprenditore immobiliare moscovita Yury Korablin è stato insediato al vertice del nuovo consiglio di amministrazione ed è quindi la nuova guida del team lagunare che sta lottando al secondo posto in serie D.
    Negli uffici dello studio Mda l’avvocato Alessio Vianello, già in passato al fianco del Venezia calcio ai tempi della presidenza Zamparini, si è svolta la prima riunione del nuovo cda.
    Ne fanno parte oltre a Korablin, il suo uomo di fiducia Aleks Samokhin (che potrebbe diventare l’amministratore delegato), bielorusso di nascita, italiano di cittadinanza e residente a Sacile, il presidente della Municipalità di Mestre Massimo Venturini (a titolo personale), il patron uscente Enrico Rigoni e il suo braccio destro Ignazio Guerra.
    Alla seduta erano presenti fisicamente solamente Samokhin e Guerra mentre lo stesso Vianello fungerà da segretario senza però entrare nel cda.
    Lo stesso legale veneziano non ha voluto rilasciare dichiarazioni particolari, rimandando ogni comunicazione ufficiale alla prima settimana di marzo, quando il passaggio definitivo delle consegne dovrebbe diventare effettivo.
    «Come Studio abbiamo seguito la trattativa - afferma Alessio Vianello - e restermo al fianco del nuovo cda al fine di agevolarne il lavoro nell’apprendimento delle normative italiane in fatto di gestione di società e indirizzandone l’avviamento. Una trattativa interessante che ha gratificato il nostro Studio alla pari di molte altre che stiamo conducendo con perizia da tempo».
    Andare al di là della dichiarazione ufficiale è ben difficile e non si ottengono conferme sulla questione economica e sulle ambizioni del gruppo.
    Come noto il gruppo russo - che oltre a Korablin che funge da capo-cordata, annovera altri imprenditori e la Jugra Bank - acquista il Venezia per rilanciarlo con un investimento iniziale di un milione di euro: 400 mila vanno all’ex patron Enrico Rigoni e corrispondono alle tasse di iscrizione pagate nei due campionati, 600 mila sono quelli necessari per portare a termine la stagione.
    Poi se sarà Seconda Divisione si chiederà subito l’ammissione alla Prima nella logica di raggiungere la serie A in cinque anni.
    Per quanto concerne il discorso stadio, la cordata è pronta ad affrontare l’argomento con il Comune per realizzare un’impianto privato da trentamila posti nel Quadrante, con un’Accademia del calcio e una struttura ricettiva che ospiti alcuni club russi nel periodo di stop del campionato (da ottobre a marzo) con una clinica sportiva e una componente commerciale non di grandi dimensioni.
    Korablin, uomo di peso economico e politico notevole a Mosca, nonchè tra i costruttori del secondo aeroporto moscovita - con grande esperienzia dirigenziale sia nel calcio sia nel basket - ha tre figli, uno dei quali si è laureato in management sportivo con una tesi proprio sul calcio italiano.


    LA SQUADRA Il centrocampista di Favaro convocato nella rappresentativa alla Coppa Carnevale
    Malagò a Viareggio per essere protagonista

    Mercoledì 16 Febbraio 2011,
    Il Venezia si ritrova questo pomeriggio al Taliercio dopo i due giorni di riposo che il tecnico Enrico Cunico, all'indomani del sofferto successo di Montecchio, ha concesso ai suoi giocatori. Per gli arancioneroverdi il lavoro sul campo riprenderà con alle spalle una certezza in più, quella che nei primi giorni di marzo potranno stringere la mano a Yuri Korablin, colui che ha rilevato la società dall'ex patron Enrico Rigoni ed ereditato da Mauro Pizzigati la carica di presidente. Oggi al Taliercio mancherà anche il centrocampista Matteo Malagò, per il quale proprio il 16 febbraio inizia l'avventura alla Viareggio Cup: la Rappresentativa di serie D, infatti, prenderà parte alla 63. edizione della Coppa Carnevale, inserita nel girone 3 assieme a Inter, Viareggio e agli australiani del Leichhardt Tigers.
    «Il citì Magrini ha convocato 22 giocatori, io in Rappresentativa ho vissuto tre raduni e quel che conta è far parte del gruppo. Sono felice di poter vivere questa esperienza - ha spiegato Malagò prima di chiudere la valigia per la Versilia - però farò di tutto per non essere solo spettatore. Il mio obiettivo è quello di guadagnarmi spazio in una manifestazione che per i giovani è una vetrina ».
    Il diciannovenne di Favaro nel Venezia vicecapolista è un punto fermo, avendo giocato da titolare in 18 delle sue 22 presenze collezionate in 24 giornate.
    «La sosta credo proprio farà bene al Venezia, perché a Montecchio a mio avviso abbiamo pagato un po’ di stanchezza. I vicentini ci hanno messo in difficoltà con ritmi alti che non siamo riusciti a reggere troppo bene. Di certo non ci manca il carattere, dote da cui ripartire nella nostra rincorsa al Treviso».
    A differenza del SandonàJesolo, che ha già reso noto che il 27 febbraio scenderà regolarmente in campo pur avendo due ragazzi al Viareggio, il Venezia deve ancora decidere se chiedere o meno il posticipo del match casalingo col San Paolo Padova. Sabato pomeriggio (ore 15) al Taliercio Collauto e soci sosterranno un'amichevole con una selezione australiana-veneta.
    «Dal mio punto di vista preferirei che la rinviassero perché mi spiacerebbe - assicura Malagò - perdere un appuntamento così importante per il nostro campionato». (m.del.)


    Adesso è necessario
    un messaggio diretto
    della nuova proprietà

    Mercoledì 16 Febbraio 2011,
    La svolta c’è stata.
    Annunciata e attesa da tempo, ha consentito al patron Enrico Rigoni di chiudere la sua opera di salvatore prima e traghettatore poi del Venezia verso una realtà solida, che possa garantire un futuro sicuro e senza affanni al team lagunare.
    Le premesse sembrano esserci tutte, almeno sentendo le opinioni - espresse a livello ufficiale oppure sul piano confidenziale - da chi conosce bene l’ambiente economico dell’Est.
    La cordata russa rappresentata da Yuri Korablin avrebbe dunque le carte in regola per costruire un Venezia ambizioso e soprattutto un nuovo stadio completamente privato che potrebbe ospitare calcio e non solo, con al fianco strutture collaterali e persino una clinica sportiva.
    Buone intenzioni che fanno ritrovare il sorriso agli sportivi veneziani da qualche tempo rassegnati a stagioni non esaltanti (basket escluso ovviamente), ma che impongono certezze in tempi brevi.
    È di ieri l’insediamento della nuova proprietà che deve ora completare l’iter burocartico per formalizzare il passaggio di consegne, ma nel mentre una presa di posizione ufficiale della nuova cordata contribuirebbe di certo ad accrescerne la popolarità e la credibilità.

    PARLA SAMOKHIN, BIELORUSSO RESIDENTE A SACILE
    «Nuovo stadio, clinica sportiva
    e fair play finanziario verso la A»



    Olivia Bonetti

    Mercoledì 16 Febbraio 2011,
    A Sacile è conosciuto come “l’uomo della Sirenella”, il gran hotel che è in via di costruzione in città. Dietro quella opera infatti c’e lui, il giovane imprenditore, Aleks Samokhin, nato in Bieolorussia, 34 anni fa. Ma Aleks nasconde un’altra storia, oltre alla suo talento imprenditoriale conosciuto in provincia, un periodo della sua vita meno conosciuto: quello di promessa del calcio. Ha giocato nelle giovanili della Dinamo Minsk, squadra della prima seria della Bielorussa, e proprio per il suo talento nel calcio Aleks è arrivato in Italia, all’età di 12 anni. Ha giocato fino a 19 nelle giovanili di un club di serie A, che per ora non vuole svelare. Ma intanto in città la sua storia è emersa in concomitanza della notizia dell’acquisto del Venezia calcio da parte di una cordata di russi. Al vertice il neo-presidente Yury Korablin. Il suo braccio destro, con una poltrona nel consiglio di amministrazione, il sacilese d’adozione, l’ex calciatore Aleks Samokhin, In questa nuova sfida Aleks vuole investire tutta la sua professionalità.
    Una sfida non da poco, soprattutto viste la promessa di riportare la squadra in serie A nei prossimi 5 anni. È possibile? «La nuova proprietà ha serie intenzioni di investire in maniera concreta nel settore giovanile, nelle future promesse del calcio con un vivaio consistente e quindi la serie A in 5 anni non è per nulla impossibile».
    Avete lanciato anche l’ipotesi del nuovo stadio, che sarebbe tra gli accordi. Come ha risposto il Comune? «Siamo in stretta collaborazione con l’amministrazione sull’iter procedurale di massima. È un progetto molto importante per Venezia in quanto lo scopo è sociale e di immagine per la città. Il luogo deputato, come risaputo, è Tessera, vicino all’aeroporto Marco Polo».
    La curiosità sulla vostra cordata è altissima, si parla di banche ma anche di persone legate alla Gazprom. È così? «Sui giornali scrivono tantissime cose, posso confermare solamente la solidità del gruppo e le sue buone intenzioni. Siccome è una fase molto delicata, e alla fase definitiva si arriverà solo nella prima settimana di marzo, non posso dire di più».
    Per il calcio “di serie A” ci vogliono i soldi. Indiscrezioni confermano, che l’ipotesi della serie A, è fatta su dati concreti. Che le disponibilità di investimenti da parte del vostro gruppo non mancano. Corrisponde al vero? «Il gruppo è solido dietro c’è un importante banca russa di Tjumen. Si tratta della banca commerciale Jugra bank, che ha le sedi principali a Mosca e San Pietroburgo».
    Cosa manca a suo parere, da tecnico, nell’attuale squadra? «Il nostro obiettivo ora è vincere il campionato, essendo secondi. Quindi puntiamo tanto sulla squadra, che nell’arco del campionato ha dimostrato di avere i numeri per passare di categoria. Quindi l’unica cosa che possiamo dare in più, è solo una ulteriore motivazione grazie al grande progetto che stiamo creando».
    Più di qualcuno ha parlato di un «investimento da matti». Cosa risponde? «L’obiettivo è creare un’accademia del calcio con una struttura clinica diagnostica per sportivi investendo tanto sul settore giovanile. Il tutto costruendo uno stadio secondo le ultime tecnologie innovative di risparmio energico e bioedilizia. Adotteremo il metodo Platini, con il fair play finanziario, già dal prossimo anno in anticipo rispetto ad altri. Questo è da matti?»
    Progettate qualche cambiamento eclatante, allenatore o altro? «Vorrei rassicurare che tutta la squadra e il suo staff tecnico saranno in stretto contatto con la proprietà per arrivare all’obiettivo di salire di categoria».


    RESTA AL LAVORO L’UOMO DI FIDUCIA DI RIGONI
    Guerra: «Spiegherò ad Aleks
    come gestiamo la società»


    Marco De Lazzari

    Mercoledì 16 Febbraio 2011,
    Come previsto l'ex patron Enrico Rigoni fa dunque parte del cda del «nuovo» Venezia italo-russo, assieme a Ignazio Guerra.
    All'ex amministratore delegato è stato affidata non una carica precisa, bensì le deleghe per l'ordinaria amministrazione. Fino a quando lo spiega il diretto interessato.
    «Svolgerò le mansioni richiestemi fino al giorno del rogito in programma all'inizio di marzo - le parole di Guerra - dopodiché, come è normale che sia la proprietà vedrà il da farsi. Per ora questa è la prima scadenza fissata, per il prosieguo nulla è stato ancora deciso».
    Al presente, tanto per fare un esempio, l'ordinaria amministrazione prevede il saldo degli stipendi di gennaio alla squadra.
    «Pian piano mostreremo ad Aleks Samokhin - prosegue Guerra - vale a dire a colui che funge da referente per la nuova proprietà, da fiduciario del presidente Korablin, come si svolge l'attività quotidiana in seno al Venezia. Sicuramente è un buon inizio il fatto che Aleks conosca già bene il calcio per averlo giocato e toccato con mano».
    Samokhin, riportava il comunicato ufficiale emesso dal Venezia al termine del cda di ieri mattina «si appresta a svolgere un ruolo chiave nei rapporti tra la proprietà russa del club lagunare ed il territorio veneziano».
    «La nuova proprietà ha entusiasmo e idee chiare su cosa vuole fare, a breve le illustrerà. Non sono persone abituate alle chiacchiere, preferiscono operare e portare i fatti. Personalmente, ma lo ha già detto chiaramente il signor Rigoni, le sensazioni sono molto positive perché i nuovi padroni del Venezia Calcio sono una «piccola potenza» che vuole fare le cose fatte bene».
    Lo stesso Samokhin ha già avuto modo in due occasioni, mescolandosi tra i tifosi in tribuna, di assistere alle vittorie del Venezia con il Torviscosa al Penzo (6-0) e domenica scorsa a Montecchio (2-1).
    «A Montecchio c'è stata la rimonta e questo, assieme al fatto che la squadra sia ancora a contatto col Treviso, è l'aspetto più confortante. È chiaro che quella di tre giorni fa in terra vicentina non è stata una prestazione indimenticabile da parte del Venezia. L'importante è che alla ripresa (domenica 27, ore 14.30 al Penzo, salvo posticipo al 16 marzo, ndr) col San Paolo Padova la squadra si faccia trovare pronta».


    L’ULTIMA PARTITA GIOCATA IN SERIE B Dall’accusa di frode sportiva

    Assolto Dal Cin per i fatti di Genova

    Gianluca Amadori

    Mercoledì 16 Febbraio 2011,
    La Corte d'Appello di Genova ha assolto l’allora presidente del Venezia calcio, Franco dal Cin, dall’accusa di frode sportiva in relazione al presunto accordo sull'esito della partita Genoa-Venezia, nel campionato di serie B 2004-2005, che costò la retrocessione in C1 della squadra ligure. Per le stesse accuse, i giudici di Genova hanno invece confermato la condanna a 4 mesi (condonati) inflitta in primo grado al presidente del Genoa, Enrico Preziosi. Assieme a Dal Cin, sono stati assolti, per non aver commesso il fatto, anche il figlio di Preziosi, Matteo, e l'allora dg del Genoa, Stefano Capozzucca.
    Nel 2007, a conclusione del processo di primo grado, Dal Cin era stato ritenuto responsabile della frode sportiva e condannato a 4 mesi di reclusione (pena condonata) in quanto ritenuto responsabile della presunta "combine" in base alla quale il Genoa vinse la partita per 3-2 conquistando la promozione in serie A. Successivamente, però, la Cassazione ha annullato la sentenza e rinviato gli atti nuovamente in appello, dichiarando non utilizzabili le intercettazioni telefoniche, in quanto effettuate per un reato che non le consentiva.
    Il processo è stato quindi rifatto e, ieri, i giudici di Genova hanno assolto Dal Cin (difeso dagli avvocati Rossetti e Passeggio) confermando la condanna solo per Preziosi.


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    00 17/02/2011 21:08
    da www.ilgazzettino.it

    CALCIO Il capitano riassume lo stato d’animo della squadra
    che saluta la nuova proprietà ma pensa solo al campionato

    Collauto: «Entusiasti,
    ma con i piedi a terra»


    Luca Miani
    Giovedì 17 Febbraio 2011,
    «Il Venezia ha bisogno di stabilità per poter programmare il futuro e mi sembra che la nuova proprietà sia accreditata di questa capacità».
    Mattia Collauto, capitano arancioneroverde, saluta con soddisfazione l’arrivo della cordata guidata da Yury Korablin, intenzionata a porre le basi per un Venezia che ritorni nel calcio che conta.
    «Francamente noi giocatori non abbiamo avuto ancora l’occasione di conoscere i nuovi proprietari - afferma - ma le referenze che ci hanno presentato sia l’avvocato Pizzigati sia il patron Rigoni fanno ben sperare. È gente che viene a Venezia con buonissimi propositi e pare intenzionata a fare bene: mi auguro sia davvero l’inizio di un futuro radioso».
    La settimana passata è stata un po’ convulsa per voi, con il rincorrersi di voci sul cambio di proprietà e poi con le dimissioni del presidente Pizzigati.
    «Che vogliamo ringraziare in maniera particolare per la professionalità con la quale ha condotto tutta l’operazione prima di salvataggio e poi di cessione della società. Vogliamo dedicargli la vittoria di Montecchio per ringraziarlo del suo operato».
    La nuova proprietà si è presentata particolarmente ambiziosa: vuole vincere il campionato per poi pensare in grande.
    «Ed è lo stesso nostro obiettivo che stiamo perseguendo dall’inizio della stagione. Vogliamo lottare sino all’ultimo per arrivare primi e stiamo lavorando duramente per riuscirci».
    La sosta di campionato vi agevola?
    «Avevamo bisogno di rifiatare e dopo una settimana nella quale si è parlato tanto, di poterci compattare e guardarci negli occhi. Ci sono ambizioni e proclami che inevitabilmente fanno crescere l’entusiasmo ma noi dobbiamo essere bravi a stare con i piedi ben fissi a terra, guardare la realtà e continuare a crescere».
    Nei programmi della dirigenza Korablin c’è anche la costruzione del nuovo stadio.
    «Premesso che da romantico non lascerei per nulla al mondo il Penzo, ma è indubbio che una struttura moderna è indispensabile per porre solide basi della squadra e della società. Ben venga l’impianto nuovo che aprirebbe tante porte e permetterebbe al Venezia di crescere ancor di più».


    LE OPINIONI Cresce l’entusiasmo attorno alle ambizioni del nuovo gruppo
    Adesso i tifosi credono nel rilancio
    Giovedì 17 Febbraio 2011,
    (lumi) Nuova presidenza con Yury Korablin al timone, nuova società in arrivo, tanti procalmi ambiziosi e ancora il nuovo stadio quale obiettivo.
    La tifoseria arancioneroverde saluta con entusiasmo il rinnovato interesse per la squadra della città, ma resta al momento in attesa di conoscere direttamente i nuovi proprietari, augurandosi che abbiano la possibilità di mettere in atto i loro propositi.
    Paolo Poggi, da ex giocatore, ora dirigente al Lido, e sempre vicino alle sorti del Venezia, saluta positivamente questa nuova era.
    «In tre giorni hanno rifatto trovare il sorriso un po’ a tutti gli appassionati - dice Paolino - e si sono presentati con temi particolarmente concreti. Mi fa piacere in particolare l’attenzione che preannunciano per il settore giovanile. La nostra città - quella storica atipica in tutto - ha indubbiamente delle potenzialità qualitative che potranno trarre indubbio vantaggio da una politica del genere».
    Il pensiero di Franco Vianello Moro presidente del club Alta Marea nonchè rappresentante di Venezia United, guarda proprio alla componente public company.
    «Ben 1200 persone hanno assicurato il loro affetto concretamente per far continuare ad esistere il Venezia con il loro apporto di passione. Siamo una realtà che ha tenuto assieme il tifo e la base anche in questo momento di transizione e mi auguro ci sia data al più presto la possibilità di confrontarci con un nuovo corso che mi pare stia partendo con il piede giusto. Abbiamo grande fiducia».
    Andrea Vianello è uno dei portavoce dei Vecchi Ultrà, e si dice attratto dal progetto della nuova cordata.
    «Spero che quanto è stato anticipato dalla stampa sia vero e che finalmente arrivi alla guida della società un gruppo importante, che possa concretizzarne il rilancio. Determinante sarà che nessuno metta i bastoni tra le ruote, che nessuno ostacoli la progettazione di questa nuova realtà».



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    00 18/02/2011 14:52
    da www.ilgazzettino.it

    CALCIO SERIE D Il derby col San Paolo è previsto il 27 febbraio ma potrebbe slittare

    Venezia forse chiederà il posticipo

    Venerdì 18 Febbraio 2011,
    Arriva a puntino la sosta della serie D per un Venezia desideroso di ritrovare un pò pacatezza, dopo il positivo e «vitale» trambusto portato dall'avvento della nuova proprietà italo-russa. Prima che il nuovo presidente Yuri Korablin illustri il progetto alla città - entro la metà del mese prossimo dopo aver formalizzato, forse il 7 marzo, il contratto d'acquisto (in sostituzione del preliminare sottoscritto la scorsa settimana) - la squadra arancioneroverde osserverà dopodomani il turno di riposo previsto dal calendario, mentre domenica 27 dovrebbe ospitare regolarmente al Penzo (ore 14.30) il San Paolo Padova. L'eventualità di chiedere il posticipo del match sarebbe legittima alla luce dell'impegno del centrocampista lagunare Malagò con la Rappresentativa di serie D alla Viareggio Cup, tuttavia il Venezia sta ancora alla finestra per capire se il difensore Falcier tornerà disponibile dopo l'infortunio al ginocchio che l'aveva costretto a saltare le ultime due vittoriose gare con Torviscosa e Montecchio. Se Falcier, come pare, dovesse recuperare allora il Venezia riuscirebbe a far quadrare i conti relativi all'utilizzo degli under, quindi, pur senza Malagò il derby con i padovani verrebbe disputato ugualmente.
    «Ci prendiamo tutto il tempo per decidere, martedì prossimo dovremo inoltrare l'eventuale richiesta di posticipare - spiega Enrico Cunico, mister veneziano - Personalmente se Falcier recupera vorrei giocare col San Paolo per non intasare troppo il calendario a metà marzo. Vedremo in questi giorni».
    Domani Collauto e compagni (ore 14.30) disputeranno un'amichevole al Taliercio contro una selezione australiana di Zanè. (M.D.L.)


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    00 20/02/2011 17:54
    Re:
    Assomiglia tanto ad un "concordato fallimentare, ma con buone intezioni" preannunciato [SM=x397183]

    da www.tuttomercatoweb.com

    Il Venezia, secondo nel Girone C di Serie D a due lunghezze di distanza dalla capolista Treviso [SM=g2172018] , sogno un clamoroso ritorno in Lega Pro dopo un lustro in purgatorio nelle categorie inferiori. A materializzare l'auspicio della tifoseria lagunare sarebbe, da informazioni raccolte in esclusiva da Tuttolegapro.com, l'immobiliarista russo Yuri Korablin che a inizio marzo dovrebbe concludere la trattativa d'acquisto del club arancioneroverde dall'attuale patron Rigoni per una cifra intorno ai 400mila euro. Korablin non sarebbe un neofita del mondo del pallone [SM=g2172025] ; infatti in Russia negli scorsi anni ha portato il Khimki, città della quale era anche sindaco, dai dilettanti alle soglie dell'Europa League [SM=g2172112] . L'obiettivo del facoltoso imprenditore russo, che nella sua cordata si avarrà di Vladimir Kishenin presidente dello Jugra Bank e azionista della Gazprom, sarebbe quello di centrare immediatamente la promozione in Lega Pro per poi nel corso di un quadriennio tentare la scalata alla massima serie. A testimonianza della serietà del proprio progetto, Korablin avrebbe già dato mandato a propri emissari italiani di progettare la costruzione di un nuovo stadio da costruire sulla terra ferma, a differenza dell'attuale Penzo, nonchè la creazione di una cittadella dello sport con la quale creare un filo diretto con il calcio sovietico attraverso amichevoli, partnership commerciali e tornei invernali da far disputare in terra veneziana durante la sosta invernale osservata dal campionato russo [SM=x397221] .


    A.C. Treviso: Piccoli; Sirena II, Paladin, Bellina, Zahtila, Alberti; Cei, Zambianchi, Goffi, Agnoletto, Magistrelli
    altri giocatori: Colusso, Spangaro II, Galtarossa, Simonato
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    00 20/02/2011 21:28
    Un lustro nelle categorie inferiori?
    Fino a maggio 2009 erano in C1....


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    00 21/02/2011 15:04
    da www.ilgazzettino.it

    LA SQUADRA Domani pomeriggio la ripresa della preparazione
    Falcier ok, domenica si gioca


    Lunedì 21 Febbraio 2011,
    Dopo l'amichevole di sabato pomeriggio al Taliercio contro il Genova International, la giovane selezione australiana di Zanè battuta per 5-2, il Venezia riprende domani la regolare preparazione al derby di domenica a Sant'Elena (ore 14.30) contro il San Paolo Padova. Da programma in gruppo dovrebbero rientrare i quattro infortunati rimasti ai box per tutta la scorsa settimana, Aliberti (polpaccio), Pilon (mal di schiena), Buso (contrattura muscolare) fino a Falcier: l'ex montebellunese pare non avvertire più grossi problemi al ginocchio destro che l'avevano costretto a saltare le vittoriose gare con il Torviscosa (6-0) al Penzo e di Montecchio (2-1), quindi con il suo recupero il Venezia non chiederà di posticipare a mercoledì 16 marzo i 90' con il San Paolo degli ex Volpato, Rigoni e Zanon. Mancherà invece Malagò, in forza alla Rappresentativa di serie D che esordirà oggi pomeriggio nella 63^ Viareggio Cup «Coppa Carnevale» contro i padroni di casa dell'Esperia Viareggio; dopodomani sotto con gli australiani dei Leichhardt Tigers, infine venerdì sarà la volta dell'Inter. Se la «nazionale» di serie D dovesse vincere il suo girone o qualificarsi tra le migliori seconde Malagò non potrebbe rientrare a Venezia per giocare col San Paolo, eventualità invece realizzabile in caso di eliminazione al primo turno. Mister Cunico in mediana con Nichele e Lelj potrebbe avanzare Casagrande reinserendo Falcier come terzino destro. (m.del.)




    Venezia pronto alla svolta

    Lunedì 21 Febbraio 2011,
    Può iniziare il conto alla rovescia che porterà alla «calata» di Yury Korablin a Venezia. Il cinquantunenne moscovita dal 15 febbraio è presidente al posto del «traghettatore» Mauro Pizzigati. Korablin, capofila della cordata russa che si appresta a formalizzare l'acquisto del 100% del club dall'ex patron Enrico Rigoni, nei primi giorni di marzo sarà nuovamente in città. Il suo sarà un ritorno, perché Korablin il 10 febbraio a Mestre aveva sottoscritto il contratto preliminare di un'operazione economicamente inferiore ai 2 milioni euro, che «rimborserà» a Rigoni i soli 350 mila euro pagati, nell'estate 2009, per fare ammettere il Venezia in sovrannumero in serie D.
    Il neo numero uno lagunare si presenterà in città all'inizio del mese prossimo: la firma d'acquisto dovrebbe essere apposta lunedì 7 marzo, ma già venerdì 25 febbraio il segretario del cda Alessio Vianello costituirà la società di diritto italiano necessaria per consentire l'ingresso dei russi. Per ora a fungere da braccio operativo della nuova proprietà è Aleks Samokhin, da un paio di settimane a contatto con il Venezia, prima come spettatore «occulto» allo stadio, quindi all'interno dello spogliatoio nel corso del primo incontro con la squadra di tre giorni fa.
    «Ho seguito il Venezia nelle ultime due importanti vittorie di campionato, nella goleada col Torviscosa e a Montecchio - ha confermato Samokhin - Ho visto un grande impegno da parte dei ragazzi, la voglia di vincere che non può mancare a chi ambisce alla vittorie di un campionato. I tifosi? In serie D il Venezia ha un seguito prezioso e caloroso, ma tra le priorità della nuova proprietà c'è sicuramente quello di richiamare molta più gente, con i risultati e la solidità dei nostri progetti».
    La prima apparizione nello spogliatoio di Samokhin è stata salutata con grande sollievo anche dal direttore sportivo Andrea Seno.
    «Aspettavamo queste novità, le tocchiamo con mano e dopo tutte le vicende subite in questi anni, non possiamo che essere sollevati che i nuovi padroni ci siano. Sicuramente l'ambiente è sollevato, sentire la determinazione con cui parlano di nuovo stadio, settore giovanile e quant'altro è un sogno che si sta avverando. Soprattutto si intravede una programmazione, anche ambiziosa, e ciò è tanto gratificante quanto stimolante».
    Marco De Lazzari


    QUI TIFOSI Un coro unanime dei sostenitori
    «Lasciate lavorare i russi»
    Lunedì 21 Febbraio 2011,
    Le prospettive e gli obiettivi futuri che i nuovi proprietari «in pectore» del Venezia hanno già reso noti, attraverso le prime interviste del neo consigliere Aleks Samokhin, fanno sognare i tifosi arancioneroverdi. I quali, tuttavia, si sforzano di tenere i piedi ben piantati per terra. «Chi ha voglia di rilanciare il Venezia è sicuramente accolto a braccia aperte - premette Franco Scappin del Club Nuovi Leoni-Alfio Fabbro - e c'è solo da sperare che nessuno metta i bastoni tra le ruote alla loro volontà di realizzare quanto dichiarano. Il signor Enrico Rigoni è stato onesto, ha avuto rispetto e altrettanto ne merita per la serietà della sua gestione che però, come lui stesso ha sempre sostenuto, non avrebbe potuto riportarci a certi livelli. Fa piacere vedere i nuovi proprietari entusiasti e ambiziosi».
    I proclami, tuttavia, suscitano anche qualche preoccupazione in alcuni appassionati. «Nient'affatto per partito preso, semplicemente noi tifosi non vogliamo illuderci per niente come è successo in passato - raccomanda Pippo Boccalon del Gate 22 - Ben venga chi punta a fare bene molte cose, ma a dichiarazioni forse un pò azzardate preferiremmo i fatti. Agli italo-russi consigliamo di non avere fretta, facciano un passo alla volta in primis facendosi conoscere alla città. Per il resto tutti speriamo che per la nostra squadra le cose in un certo modo».
    Attendista anche Luciano Romor, presidente del Centro Coordinamento Clubs VeneziaMestre. «Le prospettive sembrano buone, però al momento le uniche cose che noi tifosi sappiamo sono quelle lette sui giornali. Speriamo, come i nuovi proprietari hanno detto, di incontrarli presto per avere dal vivo notizie più precise».
    «I russi hanno le idee chiare e vogliono correre, speriamo che il Comune non faccia la lumaca - aggiunge Andrea Vianello «Kaos» dei Vecchi Ultrà - Bisogna cogliere al volo l'occasione di avere nuovi imprenditori che hanno ambizioni importanti, anche perché il Venezia peggio di così non può andare. Sono bastate poche dichiarazioni per riaccendere la passione in tifosi che non frequentano lo stadio da troppo tempo». (m.del.)


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    ZakkTV
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    00 22/02/2011 14:47
    La Nuova di Venezia e Mestre

    Un russo al comando del Venezia

    Yury Korablin è il nuovo presidente della società. A marzo il contratto definitivo di compravendita


    di Michele Contessa
    VENEZIA. Sicuramente fino a quando il contratto preliminare non sarà sostituito dall'atto definitivo del passaggio di quote da Enrico Rigoni al gruppo dell'Est Europa. All'incontro, oltre a Vianello, erano presenti Ignazio Guerra, a cui è stata confermata la delega per l'ordinaria amministrazione del club, e Aleks Samokhin, trentaquattrenne imprenditore di origine bielorussa, arrivato in Italia a 13 anni, cittadino italiano a tutti gli effetti, attualmente residente a Sacile, in provincia di Pordenone.

    Samokhin, che sarà il fiduciario del presidente Yury Korablin, opera da anni nel settore delle relazioni commerciali e turistiche tra imprenditori e gruppi di imprese di nazionalità russa, lavora anche nel settore alberghiero e nell'import-export, ha un passato di calciatore in formazioni giovanili italiane, come Milan e Udinese, e avrà un ruolo chiave nei rapporti tra la proprietà russa del club arancioneroverde e il territorio veneziano. Il patròn Enrico Rigoni si è tenuto costantemente in contatto via telefono, mentre Massimo Venturini si trova da sabato scorso a Cuba per motivi istituzionali.

    Ruolo. Una funzione importante sarà ricoperta, in questa prima fase, anche dall'avvocato Vianello, che svolgerà la funzione di segretario del Consiglio di Amministrazione del FBC Unione Venezia, e che ha avviato l'attività di «due diligence» legale sulla società, la cosiddetta «dovuta intelligenza», che indica il processo investigativo messo in atto per analizzare valore e condizioni di un'azienda, o di un ramo di essa, per la quale vi siano intenzioni di acquisizione o investimento. Un'attività propedeutica alla costituzione della nuova società di diritto italiano, interamente detenuta dalla nuova proprietà russa, che nei primi giorni di marzo andrà a stipulare il contratto definitivo di compravendita del 100 per cento delle quote della società. Il costo della gestione fino al termine della stagione oscillerà attorno ai 650 mila euro.

    Presentazione. Non appena sarà ultimato anche questo passaggio delle quote, la nuova proprietà si presenterà ufficialmente alla città e ai tifosi arancioneroverdi, che dopo le traversie precedenti all'arrivo di Enrico Rigoni aspettano con trepidazione di conoscere di persone i nuovi proprietari, i loro programmi e i loro investimenti.

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    «Nuovo stadio, in novembre la prima pietra»

    CALCIO VENEZIA. Aleks Samokhin ieri al campo per conoscere la squadra

    di Michele Contessa
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    «Nuovo stadio, in novembre la prima pietra»
    MESTRE. Primo contatto: ore 17.45, la Ranger Rover nera entra nel parcheggio del Taliercio, dall'auto scendono l'amministratore delegato Ignazio Guerra e Aleks Samokhin, consigliere del nuovo Cda arancioneroverde e braccio operativo in Italia della nuova proprietà russa. Entrano negli spogliatoi mentre incombe la sera per incontrare staff tecnico e giocatori del Venezia. Dieci minuti di presentazioni, strette di mano, poche parole, ma sufficienti, essenziali. L'arrivo di Aleks Samokhin era stato preannunciato all'allenatore Cunico e ai suoi giocatori, tanto che nessuno si era mosso dal Taliercio pur avendo terminato l'allenamento (da ricordare che domenica il campionato è fermo) prima delle 17. Segnale. «Abbiamo voluto dare un segnale concreto - ha spiegato Aleks Samokhin - staff e giocatori devono pensare a impegnarsi per vincere il campionato contribuendo a far decollare il grande progetto di sviluppo sportivo e sociale alla base del nostro arrivo a Venezia». Stadio nuovo. Programmi ambiziosi che saranno illustrati dal presidente Yury Korablin. «Sarà in Italia all'inizio di marzo per il passaggio definitivo delle quote sociali e per presentare progetti e ambizioni, a cominciare dal nuovo stadio che costruiremo con i nostri soldi, da privati. Se tutto dovesse filare come ci auguriamo, contiamo di porre la prima pietra nel prossimo inverno, tra novembre e dicembre, qualora l'iter burocratico si riveli velocissimo, e completare i lavori nell'arco di due anni e mezzo, tre al massimo. L'avvocato Alessio Vianello sta seguendo anche questo percorso. Con uno stadio nuovo, si può pensare a riportare il Venezia in serie A. Ci piacerebbe che al termine dei lavori il nostro impianto ricevesse il Premio dalla Fifa come miglior stadio dell'anno, realizzeremo un progetto che rispetti l'ambiente, che valorizzi il risparmio energetico. Punteremo moltissimo sui giovani, ci saranno grandi investimenti per arrivare a realizzare un settore giovanile di primissimo livello». Messaggio. Un messaggio anche ai tifosi, che nelle ultime stagioni hanno sofferto, senza mai allontanarsi dalla squadra, in qualsiasi categoria. «Devono essere fiduciosi - ha aggiunto Samokhin - dopo la conferenza stampa, il presidente Korablin incontrerà anche loro. Ha fiducia nella potenzialità della squadra e non vede l'ora di conoscere tutti di persona». Test. Intanto, oggi (ore 14.30), il Venezia affronterà al Taliercio la selezione di australiani che hanno il quartier generale a Zanè.
    19 febbraio 2011

    Venezia, cinquina in scioltezza

    Calcio Serie D. Senza storia il test con una mista internazionale Samokhin: «Venerdì creeremo la società italiana che rileva il club»


    di Michele Contessa
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    Venezia, cinquina in scioltezza
    MESTRE. Cinque gol in scioltezza ai ragazzi del Genova International, un mix di australiani, greci, giapponesi, sotto gli occhi attenti di Aleks Samokhin, che ha seguito dalla tribuna il test per poi andare a salutare staff e giocatori a fine partita. Cinque gol (a due) e un annuncio. «Venerdì sarà costituita la società di diritto italiana che rileverà il club», ha anticipato il consigliere arancioneroverde. Un passo alla volta, ma rispettando i tempi quindi. E mercoledì, al ristorante Graspo de Ua di Venezia, Capitan Venezia, supereroe cittadino creato da Fabrizio Capigatti ed Emanuele Tenderini, sarà presentato con il nuovo costume diventando anche la mascotte di Venezia United. Non utilizzati Falcier, Aliberti, Buso e Pilon, che si sono allenati a parte e che martedì rientreranno in gruppo, senza Malagò impegnato verso la «Viareggio Cup», il Venezia è partito con Barzan, Nichele, Vianello e Cardin davanti a Casini, Casagrande, Lelj e Borotto a centrocampo, Zubin, alle spalle di Ferretti e Mazzeo. Pronti, via, dopo 2'30" Gallo, prestato al Genova International, ha già raccolto due palloni dentro la sua porta: prima Ferretti (1'22") e poi Lelj (2'30"). Sembrava il preludio di una grandinata di gol, invece i giovani di Roberto Ghidini hanno reagito, costruendo poco in attacco, ma non subendo altri gol con Gallo a ribattere alla grande le conclusioni di Zubin, Casagrande e Ferretti. Nella ripresa Enrico Cunico ha rivoluzionato la squadra, impiegando Collauto da terzino destro con Nicoletto e Dal Corso centrali e Barzan a sinistra, a centrocampo il trio Casagrande, Borotto e De Freitas, con Mazzeo alle spalle di Ferretti e Bisiol. Menegatti si è superato al 3' su Ferretti, il centravanti si è visto respingere sulla linea da Cokagar la conclusione all'11', poi ancora Bisiol è stato ipnotizzato da Menegatti (13'). Il tris è arrivato al 18' con Bisiol che ha depositato in rete un traversone al bacio di Mazzeo, apparso in ottime condizioni e volitivo come Ferretti. Venezia vicino al poker al 20', quando in pochi secondi Bisiol si è visto ribattere il tiro da Menegatti, centrando l'incrocio nella ribattuta, poi altro salvataggio sulla linea su Ferretti. Al primo calo di concentrazione il Genova International (ragazzi soprattutto diciassettenni) ha colpito con Tavano dai 30 metri e col giapponese Putra da sotto misura. Nel finale la zuccata di Ferretti (35') e la girata sotto misura di Bisiol (43') hanno fissato il punteggio.

    © RIPRODUZIONE RISERVATA
    20 febbraio 2011

    Venezia, domenica in campo

    La società rinuncia al rinvio della sfida con il San Paolo

    di (Michele Contessa)
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    Venezia, domenica in campo
    MESTRE. Penultima sosta, prima del rush finale, con lo stop pasquale (24 aprile) a due giornate dalla fine della stagione regolare. Una primavera densa di aspettative al Venezia, tra il passaggio di proprietà e l'inseguimento al Treviso. Questioni societarie e ambizioni sul campo si intrecciano, oggi si entra in una settimana importante che porterà venerdì alla costituzione della società di diritto italiana da parte degli imprenditori italo-russi e domenica, se non ci saranno decisioni diverse, alla sfida al San Paolo di Giovanni Volpato. «Il Venezia arriva da quattro vittorie consecutive a questo stop - sottolinea Enrico Cunico - ma la sosta è giunta al momento giusto. Avevamo necessità di rifiatare, ma soprattutto è servita per recuperare i giocatori acciaccati senza fretta». Domani la ripresa e Cunico avrà a disposizione anche Falcier, Buso, Aliberti e Pilon che si sono fermati negli ultimi giorni. «Molto probabilmente domenica giocheremo - spiega il direttore sportivo Andrea Seno - anche per non ritrovarci a disputare tre partite in una settimana a pochi giorni dalla sfida con il Treviso». Il Venezia ha tempo fino a domani per chiedere eventualmente il posticipo, legato alla convocazione nella Rappresentativa di serie D di Matteo Malagò, che oggi inizierà a Santa Maria a Monte (Pisa) la sua avventura al torneo internazionale di Viareggio contro l'Esperia Viareggio, poi la squadra di Magrini affronterà mercoledì a Suvereto (Livorno) gli australiani dell'A.P.I.A Leichhardt e venerdì a Pistoia l'Inter. «Sono al Venezia da dodici anni e dopo la partenza di Zamparini ne abbiamo viste di tutti i colori, stiamo vivendo giornate importanti per il futuro del Venezia - aggiunge Andrea Seno - ci ha fatto un enorme piacere la visita di Aleks Samokhin in rappresentanza della nuova proprietà, ha ribadito ai giocatori quanto avevano letto sui giornali, i programmi sportivi e imprenditoriali del gruppo, e che ci starà vicino con grande costanza. Il Venezia ha vissuto anni turbolenti, sapere di poter contare su programmazione, continuità e stabilità è fondamentale e di questo andranno sempre ringraziati Enrico Rigoni e Mauro Pizzigati per aver consentito di arrivare a questo passaggio. La promozione in Seconda Divisione è sempre stata il nostro obiettivo, adesso c'è una spinta ulteriore». Due punti separano il Venezia dal Treviso, il guanto di sfida è già stato lanciato, ma prima del 27 marzo ci sono ancora quattro partite da giocare.
    21 febbraio 2011

    [Modificato da ZakkTV 22/02/2011 14:48]
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    CALCIO SERIE D Il nuovo presidente formalizzerà l’acquisto della società il 7 marzo

    Venezia, lunedì arriva Korablin

    Mercoledì 23 Febbraio 2011,
    Quattro gare separano il Venezia dal derby di ritorno con il Treviso capolista, in programma il 27 marzo al Penzo. Calendario alla mano per gli arancioneroverdi di Enrico Cunico - che dai biancocelesti della Marca accusano un ritardo di due punti - quello del 27 febbraio a Sant'Elena contro il San Paolo Padova (ore 14.30) sarà l'impegno più tosto, l'unico di vertice prima di tre incroci con formazioni di fascia medio-bassa. Dopo aver ospitato i gialloblù dell'ex Volpato terzi della classe il Venezia farà visita, infatti, alla Sanvitese (undicesima, il 6 marzo), tornerà al Penzo contro l'Opitergina (quint'ultima, domenica 13) e salirà infine nella tana del Belluno penultimo (domenica 20). Il Treviso da parte sua parrebbe poter incontrare qualche ostacolo in più avendo in agenda due trasferte insidiose, la prima fra quattro giorni contro un SandonàJesolo pur privo di pedine importanti e il 13 marzo a Padova col San Paolo, mentre al Tenni arriveranno due avversari morbidi come Kras Repen e Torviscosa, quest'ultimo proprio prima della gara del Penzo.
    Intanto al Taliercio il Venezia ha iniziato a puntare il match col San Paolo sotto lo sguardo Aleks Samokhin: il referente della nuova proprietà italo-russa ha ventilato la possibilità che il presidente Yury Korablin sbarchi a Venezia già lunedì prossimo, confermando però per inizio marzo (pare lunedì 7) la formalizzazione dell'acquisto della società dall'ex patron Enrico Rigoni.
    Domenica mister Cunico avrà a disposizione l'intero organico ad eccezione del centrocampista Malagò aggregato alla Rappresentativa di serie D che disputa la Viareggio Cup, mentre nello stesso reparto ci sarà Lelj che pur ieri era assente perché febbricitante. Nella doppia seduta odierna il terzino Falcier, ormai recuperato dal problema al ginocchio destro, si aggregherà a pieno regime al gruppo e domenica si riprenderà la maglia numero due da Casagrande, il quale slitterà in mediana con Nichele e Lelj. Sulla trequarti agirà capitan Collauto, alle spalle del bomber Zubin e di uno tra Mazzeo e Ferretti con il primo al momento favorito.
    Marco De Lazzari


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    00 25/02/2011 02:13
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    Falcier, niente Viareggio
    ma si consola col Venezia


    Marco De Lazzari


    Giovedì 24 Febbraio 2011,
    Sui dubbi legati all'eventuale recupero di Nicola Falcier poggiava il tira e molla «rinvio-non rinvio» relativo al match che fra tre giorni al Penzo (ore 14.30) opporrà regolarmente Venezia e San Paolo. Il diciannovenne difensore, infatti, ha recuperato dalla leggera lesione al legamento collaterale del ginocchio destro che si era procurato il 30 gennaio scorso nel derby di Chioggia.
    «Avverto solo qualche fastidio ma nulla che mi impedisca finalmente di allenarmi con i compagni - spiega proprio Falcier, rientrato in gruppo l'altro ieri - Purtroppo oltre al secondo tempo della sfida di Chioggia ho saltato altre due partite, ma quel che conta è che la squadra si sia confermato competitivo per il primo posto vincendo sempre».
    Il Venezia avrebbe potuto chiedere il posticipo del derby in considerazione dell'assenza del centrocampista Matteo Malagò, impegnato alla Viareggio Cup con la Rappresentativa di serie D.
    «Un'esperienza che avrei dovuto e voluto vivere anch'io - si rammarica Falcier - ma il guaio al ginocchio mi ha tagliato fuori. Dispiace perché il Viareggio è una specie di mondiale giovanile, ma soprattutto è una vetrina utile per mettersi in mostra davanti a tanti osservatori di società importanti. Per sfortuna ho perso senz'altro un'occasione, ma spero di consolarmi per bene con il Venezia».
    Domenica contro il San Paolo gli arancioneroverdi proveranno a vendicare la sconfitta dell'andata. Con Falcier di nuovo nel ruolo di terzino sarà Casagrande a scalare in mediana al posto di Malagò e accanto a Nichele e Lelj (ieri rientrato in gruppo dopo l'influenza).
    «Ci aspettano quattro gare importantissime per arrivare allo scontro diretto casalingo con il Treviso nella miglior posizione di classifica - conclude Falcier - Poi però ci saranno altre 5 sfide, quindi quella col San Paolo sarà solo la prima di dieci appuntamenti da non sbagliare».
    Oggi al Taliercio partitella pomeridiana in famiglia. Domani invece il consigliere Alessio Vianello costituirà come da programma la società di diritto italiano che consentirà, al presidente Yury Korablin e alla cordata italo-russa, di perfezionare l'acquisto del Venezia dall'ex patron Enrico Rigoni.



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    00 25/02/2011 14:21
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    Venezia, al varo
    la nuova società


    Marco De Lazzari
    Venerdì 25 Febbraio 2011,
    È in agenda nella giornata odierna un’importante tappa del percorso che si concluderà, a inizio marzo, con l’effettivo subentro della nuova proprietà italo-russa al timone del Venezia. Oggi, infatti, il legale Alessio Vianello (segretario del nuovo consiglio di amministrazione formato il 15 febbraio scorso) porterà a termine la costituzione della società di diritto italiano - interamente detenuta dal presidente arancioneroverde Yury Korablin e dai suoi partner - che andrà a stipulare il contratto definitivo di compravendita (attualmente è in vigore il preliminare d’acquisto sottoscritto il 10 febbraio) del 100% delle quote della società ceduta dall’ex patron Enrico Rigoni. La fumata bianca potrebbe arrivare lunedì 7 marzo, ma siccome l’arrivo del presidente Korablin a Venezia è già stato ventilato per lunedì 28 febbraio, non è da escludere un ulteriore anticipo dei tempi.
    Intanto sul fronte agonistico il Venezia si prepara a tornare in campo dopo la sosta. Dopodomani al Penzo arriva il San Paolo Padova dell’ex attaccante lagunare Giovanni Volpato, il quale cercherà di farsi rimpiangere dai suoi ex tifosi ai quali già all’andata aveva dato un dispiacere realizzando uno dei due gol che consentirono ai gialloblù di battere 2-1 il Venezia.
    «Noi centrali avremo un bell’impegno ma il San Paolo è una buona squadra e non basterà marcare bene Volpato - rileva Filippo Vianello, leader della retroguardia lagunare - Non dovremo trascurare nulla, perché il loro tecnico (Gianfranco Fonti, ndr) è molto meticoloso e attento nel preparare le partite. Il San Paolo è in piena zona playoff ma il Venezia vuole continuare a marcare stretto il Treviso».
    Ieri al Taliercio anche l’ala Pilon è tornata in gruppo disputando uno spezzone della partitella. In pratica l’unico indisponibile è Malagò: oggi alle 15 a Pistoia la Rappresentativa di serie D affronta l’Inter e potrebbe qualificarsi (vincendo il suo girone o entrando tra le due migliori seconde) per la seconda fase della Coppa Carnevale. In questo caso Malagò non rientrerà in tempo utile per giocare contro il San Paolo, quindi mister Enrico Cunico alzerà Casagrande in mediana reinserendo Falcier in difesa.
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    00 01/03/2011 01:55
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    AL PENZO Gli arancioneroverdi si impongono per 2-1 sul San Paolo Padova
    anche se per segnare la prima rete Mazzeo non ha usato solamente la testa

    Venezia, le mani sul match

    Luca Miani

    Lunedì 28 Febbraio 2011,
    Duello condizionato dalla presenza di tanti ex lagunari nelle file del San Paolo quello di ieri al Penzo che il Venezia ha risolto in proprio favore grazie all’aiuto della "manina" di Mazzeo.
    A tenere banco, infatti, è la realizzazione della prima rete che il centravanti lagunare ha ammesso di aver agevolato con l’aiuto della mano, ma che per l’arbitro è stata regolare.
    Un vantaggio azzerato in una decina di minuti dagli ospiti poi costretti alla resa a tre minuti dalla fine per opera del solito Zubin.
    Partita piacevole sino al vantaggio del Venezia: i lagunari sono scesi in campo con il piglio giusto, tonificati dalla sosta che ha permesso di scordare la pessima esperienza vissuta a Motecchio dove la partita era stata riacciuffata per i capelli.
    I lagunari sono subito padroni del campo e si propongono in avanti con una certa veemenza ma non sempre con grande lucidità.
    Gli uomini di Fonti dal canto loro appaiono pronti a sfruttare gli spazi giusti per provare qualche ripartenza, peraltro inefficace.
    Dopo la rete contestata di Mazzeo, che costa l’ammonizione a Marco Masiero, arriva un po’ di fiacca e quindi il pareggio ospite con l’ex Volpato protagonista dell’azione propiziatoria.
    Il ritmo del match piano piano scema e nella ripresa vale più il gioco attendista del San Paolo che la voglia di vincere del Venezia, che appare davvero ben nascosta dalle pessime prestazioni di alcuni elementi e dalla poca fantasia in fase di proposizione.
    Ancora una volta la formazione lagunare ha infatti confermato l’incostanza di concentrazione nell’arco del match e qualche leggerezza di troppo in fase di chiusura, con qualche situazione davvero imbarazzante non opportunamente sfruttata dagli ospiti.
    Contemporaneamente si nota una difficoltà non indifferente a livello di costruzione del gioco, con molte iniziative che si arenano sulla trequarti offensiva senza sbocchi.
    Come detto pesano nel rendimento dei lagunari anche le sfide dirette con i tanti ex presenti nelle file padovane con Volpato e Tessaro in evidenza e persino l’imbarazzante ingresso di Simone Rigoni.
    Quindi è solamente un episodio scaturito da calcio piazzato, alla fine, a consentire al Venezia di mantenere il passo (con due punti di ritardo in classifica) di un Treviso altrettanto implacabile.
    Un duello a distanza che continuerà almeno sino al 27 marzo, giorno del derby al Penzo che potrebbe portare a nuovi scenari.
    La cronaca. 2’ Mazzeo verticalizza per Zubin che davanti a un Boccardo insicuro tenta un pallonetto che finisce a lato. 10’ Tessaro da fuori trova pronto Casini. 12’ punizione di Mazzeo dal limite di destra, direttamente su Boccardo. 17’ Collauto dall’area di sinistra conclude sul fondo. 24’ Zubin stoppa bene in area di sinistra a ridosso della linea di fondo un lungo lancio e appoggia indietro per l’accorrente Cardin che perde il passo e spreca un’occasione. 27’ Collauto lancia Casagrande sulla fascia destra che mette in mezzo un pallone perfetto per Mazzeo che in tuffo segna usando sia la testa sia la mano sinistra: proteste dei giocatori del San Paolo con Marco Masiero che rimedia l’ammonizione, mentre il gol è convalidato. 38’ errore di Falcier sulla trequarti campo difensiva con Volpato che ne approfitta per effettuare un tiro sul quale Casini interviene non perfettettamente, sul rimpallo arriva Nicolò Masiero che brucia un colpevole Vianello e realizza il pareggio: nell’impatto il giocatore del San Paolo rimedia un guaio alla caviglia che lo costringe a lasciare il campo. 44’ un cross fuori misura di Marco Masiero dalla destra colpisce la traversa.
    Ripresa. 2’ punizione di Mazzeo da fuori area con Boccardo piazzato. 9’ Mazzeo dalla destra per Zubin in area, servizio per Casagrande che conclude fiacco, Formentin per salvare rischia l’autorete. 38’ Falcier dalla distanza tenta un pallonetto fuori misura. 42’ calcio d’angolo dalla destra di Collauto che Lelj spizza di testa in area e sul quale si avventa Zubin segnando la rete del successo lagunare.
    Successo sudato che permette al Venezia di presentarsi al meglio alla nuova proprietà che si insedierà ufficialmente nei prossimi giorni.


    QUI CUNICO
    «Un ottimo approccio,
    ma disuniti dopo il pari»


    Marco De Lazzari

    Lunedì 28 Febbraio 2011,
    Vittoria a dir poco sofferta per il Venezia contro un San Paolo Padova che ha alzato bandiera bianca solo all'87'. «Eravamo preparati e predisposti ad affrontare una squadra forte come poi, in effetti, si è dimostrato il San Paolo - ha analizzato il tecnico lagunare Enrico Cunico in sala stampa - D'altra parte se loro sono venuti al Penzo da terzi in classifica (ora invece sono quarti dato il successo del Tamai col Kras Repen, ndr) non era un caso, lo si è visto chiaramente data la loro abilità nel chiudersi e ripartire».
    Il Venezia non ha destato una grande impressione sul piano del gioco.
    «Innanzitutto è stato buono il nostro approccio - sottolinea però Cunico - dopo che contro Torviscosa e a Montecchio avevamo faticato molto ad ingranare. Stavolta invece nella prima mezzora i ragazzi hanno espresso un buon calcio, creando diverse situazioni e occasioni pericolose».
    A schiodare lo 0-0 è stato il tuffo vincente di Mazzeo: gol di testa o di mano?
    «Dalla mia panchina non era facile vedere bene; peraltro non ho avuto ancora occasione di parlare con il giocatore. In ogni caso questo tipo di episodi fanno parte del calcio. A volte qualcosa ci è stato tolto, altre volte magari ci è stato dato. Se ciò è accaduto è anche perché la nostra determinazione c'è stata eccome».
    Ad ogni modo la spinta del Venezia è calata notevolmente dopo l'1-1 del San Paolo.
    «Loro al primo affondo hanno trovato il pareggio e noi ci siamo un po’ disuniti e innervositi, perché loro ci hanno chiuso bene mentre è diventato più difficile manovrare su un campo impossibile e che rende impegnativo anche lo stop e il passaggio sulla carta più semplice».
    Quanto nella testa della squadra può aver influito la pressione di dover vincere a tutti i costi, per non mollare l'inseguimento al Treviso capolista ma anche per non scontentare la nuova proprietà del club. «È da inizio stagione che siamo costretti a vincere, è chiaro che in certi frangenti si rischia di avere troppa fretta e non sempre la prestazione può risultare ottimale. Anche stavolta analizzeremo gli errori commessi, però dopo 25 giornate Treviso e Venezia sembravano e sono due ottime squadre che stanno sgomitando assieme per vincere il campionato. Essere ancora lì ci deve dare la massima carica per le rimanenti nove giornate».


    Lunedì 28 Febbraio 2011,
    CASINI 5.5 - Insicuro in occasione della parata su tiro di Volpato favorisce l’inserimento di Nicolò Masiero che impatta. Resta a guardare in occasione del pericoloso cross lungo di Marco Masiero che centra la traversa.
    FALCIER 5.5 - Perde palla sulla trequarti campo e favorisce così l’avvio dell’azione che porta al gol il San Paolo.
    NICOLETTO 5 - Giornata storta con tantissimi interventi sbagliati, appoggi mancati, pericolosi black out.
    VIANELLO 5.5 - Responsabile in occasione della rete padovana non appare in giornata strepitosa: si aiuta con il mestiere ma è troppo nervoso.
    CARDIN 5.5 - Riceve una bella palla da Zubin in area che non riesce a sfruttare. In copertura non sempre è brillante.
    CASAGRANDE 5.5 - Prestazione insufficiente salvata in parte dal servizio a Mazzeo per la prima rete. Non trova spazio e non se lo procura.
    ST 23’ BARZAN 5 - Gettato nella mischia corre un po’ ovunque ma senza tanta logica.
    LELJ 6.5 - Buona prova in mediana con chiusure tempestive e qualche buona idea per far ripartire il gioco. Ci mette la zucca sull’azione del gol vincente.
    NICHELE 6 - Nervoso e impreciso, fornisce il suo contributo in chiusura a centrocampo.
    COLLAUTO 6 - Dal suo piede parte il corner che porta al gol del successo, ma i suoi inviti in questa domenica sono stati davvero pochi e non sempre perfetti.
    ST 45’ ALIBERTI sv - Permette di guadagnare un po’ di tempo facendo avvicinare il fischio finale.
    ZUBIN 6.5 - Al solito combattivo e sempre presente a tutto campo. Dagli interventi aerei a liberare la propria area, alla ricerca di dialoghi e soluzioni offensive non sempre efficaci. Trova la zampata che permette al Venezia di sorridere.
    MAZZEO 6.5 - Bravo e furbo. Si tuffa con il tempo giusto e colma il gap di centimetri con l’aiutino della mano. È comunque sempre presente nelle azioni offensive - seppur non tantissime - dei lagunari.
    ST 26’ FERRETTI 6 - Porta peso e grinta all’attacco, guadagnandosi anche una punzione di mestiere (mal sfruttata poi).


    L’AVVERSARIO
    Fonti: «Pensavo
    di avere già
    il pareggio in tasca»


    Lunedì 28 Febbraio 2011,
    «Ormai pensavo che saremmo riusciti a tornare a casa con un punto. Purtroppo da palla inattiva è nato un episodio che ci è costato una sconfitta immeritata».
    È deluso ma molto sereno Gianfranco Fonti nell'analizzare il ko del suo San Paolo al Penzo.
    «Sul piano dell'agonismo e della tenacia abbiamo giocato alla pari contro un Venezia che ha qualità importanti - le parole del tecnico mestrino - soprattutto in attacco. Zubin è l'attaccante più forte del campionato e nella prima mezzora si è trovato ad occhi chiusi con Mazzeo».
    Proprio il gol dell'attaccante bolognese, allenato da Fonti lo scorso anno all'Albignasego, ha fatto discutere per il vero o presunto fallo di mano.
    «Fabio è un ragazzo onesto, chiedetelo a lui, io non voglio parlare degli arbitri. Preferisco dire che i miei ragazzi sono stati bravi a reagire ai primi 20-25 minuti di sofferenza. Nel finale del primo tempo e nella ripresa il San Paolo mi è piaciuto. Mi spiace aver dovuto sostituire Nicolò Masiero e Zanon per infortunio, alla caviglia per entrambi».
    Ancor più amareggiato il più atteso degli ex di turno, Giovanni Volpato.
    «Tante decisioni arbitrali non mi sono parse corrette e alla fine hanno pesato, non ultimo il corner decisivo che chissà perché ha fatto battere due volte. Fa male perdere a 3'dal termine dopo tutto quello che abbiamo corso». (m.del.)


    Mazzeo: «È vero l’ho toccata»
    L’attaccante ammette che al momento della rete la palla colpita di testa è rimbalzata sulla mano

    Lunedì 28 Febbraio 2011,
    Le dichiarazioni a fine partita di Mazzeo riescono a risolvere in maniera definitiva i dubbi su come siano andate veramente le cose nel gol dell'uno a zero del Venezia. «Diciamo che ho toccato il pallone sia con la testa che con la mano. Se l'arbitro annullava la rete non ci sarebbe stato nulla da dire, però non ha fischiato e quindi è andata bene così. Non voglio che per questo motivo si creino delle polemiche, il fatto di aver portato avanti il braccio è stato semplicemente un gesto istintivo. È gol e me lo tengo».
    I gol personali dell'ex Albignasego ora sono undici. «Sono contento, soprattutto perché erano due mesi che non segnavo, ed ora invece sono tre partite che vado a marcatura».
    Vittoria sofferta. «Abbiamo incontrato un avversario ben organizzato, siamo contenti di aver portato a casa i tre punti. Il Treviso non molla e neppure noi».
    Casini questa volta non è riuscito a mantenere la porta inviolata davanti al proprio pubblico. «Sono felice lo stesso, perché era importante cogliere un altro successo e ci siamo riusciti. Il nostro obiettivo è quello almeno di non perdere punti dal Treviso per fargli sentire il nostro fiato al collo».
    Poteva essere evitato il pareggio? «Abbiamo lasciato troppo spazio ad un loro giocatore e poi è arrivato il tiro di Volpato. La palla è rimbalzata sul terreno, in quel momento volevo bloccarla, ma poi ho deciso di deviarla non accorgendomi dell'arrivo di un avversario. Per fortuna la squadra è poi riuscita ad avere una grande reazione anche se non è stato facile segnare al San Paolo».
    Ancora gol decisivo di bomber Zubin. «Loro erano venuti al Penzo semplicemente per pareggiare - osserva la punta lagunare - , non siamo stati bravi a chiuderla nel primo tempo. Per fortuna siamo riusciti a sfruttare una delle ultime occasioni a nostra disposizione».
    Il Treviso non molla. «E neppure il Venezia. Per essere promossi sappiamo benissimo che dobbiamo vincere tutte e nove le prossime partite. Fare risultato pieno, senza essere costretti a sapere cosa fa il Treviso, questo è il nostro obiettivo per i prossimi due mesi di campionato».
    Andrea Martucci


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    00 02/03/2011 01:04
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    In laguna è il momento della svolta: da ieri legali al lavoro
    per preparare il passaggio di consegne previsto per domani

    Ecco Korablin:
    vuole riportare
    il Venezia in alto



    Martedì 1 Marzo 2011,
    Domani il rogito con il passaggio definitivo del pacchetto azionario del Venezia dalle mani di Enrico Rigoni a quelle di Yury Korablin e subito dopo la conferenza stampa organizzato in Comune a Mestre per presentare l’operazione.
    Questo il passo atteso che sancirà l’inizio della nuova era del calcio a Venezia, già anticipata quasi un mese fa, dal precontratto stipulato tra il patron uscente e la nuova proprietà.
    Il capo della cordata che rileva il 100 per cento delle azioni del Venezia, liquidando con 400 mila euro Rigoni e accollandosi i costi della gestione della squadra sino a fine stagione, è il russo Korablin, presentato come immobiliarista di grandissimo successo nel suo paese e non solo, con passati politici - è stato Sindaco a Khimki, nella cintura moscovita - nonchè presente in varie realtà sportive di alto livello, che sarà affiancato da altri imprenditori con interessi di vario genere.
    Da ieri è in laguna, e con lui sono al lavoro i suoi legali assieme a quelli di Rigoni, per definire tutto l’iter del passaggio di proprietà.
    Ospite nello studio Mda di cui fa parte l’avvocato Alessio Vianello, Korablin è accompagnato dal fido Aleks Samokhin, ex promessa del calcio rossonero trapiantata a Sacile, che sinora ha mantenuto i contatti con la dirigenza uscente e in particolare con Ignazio Guerra, delegato dall’ex patron Rigoni.
    Negli intenti della nuova proprietà, come noto, c’è il rilancio del Calcio Venezia con il raggiungimento della serie A in cinque anni con la contestuale realizzazione del tanto atteso nuovo stadio di terraferma.
    L’avventura dell’imprenditore moscovita inizia a marzo per programmare in maniera adeguata la prossima stagione che dovrebbe già vedere il Venezia inserito nella griglia delle squadre professionistiche in Prima o in Seconda Divisione in base a come finirà la stagione in corso.
    Korablin non ha ancora potuto vedere all’opera la sua squadra ma non è escluso che in questi giorni possa far visita al team di Enrico Cunico per presentarsi e spronare i "suoi" ragazzi a continuare nell’inseguimento della capolista Treviso (due i punti di ritardo attuali).
    Intanto il suo portavoce Aleks Samokhin ha già fatto ben capire all’entourage lagunare la mentalità del nuovo gruppo.
    «Sono stato costretto a casa per un’indisposizione - racconta Samokhin - e ho seguito la squadra via telefono. Saputo del pareggio del San Paolo, ho fatto subito giungere al ds Seno un messaggio chiaro: sconfitta o pareggio non possono essere accettati. Sul tavolo del presidente Korablin dobbiamo far trovare subito una vittoria».
    La squadra l’ha ascoltata. «Sì, ho richiamato a poco dalla fine e ho vissuto in diretta il calcio d’angolo di Mattia e la rete di Zubin. Vittoria voluta e raggiunta. Devo dire che al Venezia porto fortuna: ha sempre vinto le gare che ho seguito. L’obiettivo più grande ora è battere il Treviso».
    Entusiasmo e simpatia accompagnano l’arrivo della cordata russa in laguna; appena completato l’iter burocratico per l’acquisizione definitiva delle azioni da parte della Venice Football Academy srl, ci sarà occasione di conoscere progetti e ambizioni immediate e a lungo termine nella presentazione alla stampa di domani.
    Luca Miani

    © riproduzione riservata

    IL PERSONAGGIO Lelj legge in maniera singolare il successo sul San Paolo
    «Una vittoria che fa male al Treviso»
    Martedì 1 Marzo 2011,
    Battendo il San Paolo negli ultimi minuti dell'incontro il Venezia ha confermato una volta di più di trovarsi a proprio agio nei finali di gara.
    «Il carattere della nostra squadra non lo scopriamo certo oggi - rimarca infatti Tommaso Lelj - ed è sicuramente una componente di cui non si può fare a meno per chi vuole lottare fino all'ultimo per vincere il campionato. Non sempre si può essere brillanti, ma riuscire a strappare i tre punti anche in situazioni difficili è un merito non di poco conto».
    Gli arancioneroverdi hanno dunque ripreso per i capelli una gara che, in caso di pareggio al 90', avrebbe consentito al Treviso (vittorioso a San Donà) di salire da +2 a +4 in vetta.
    «Da giocare restano ormai nove partite, una più importante dell'altra ed è normale che nel testa a testa tra noi e il Treviso ci sia molto di psicologico. Loro speravano in un nostro passo falso casalingo contro un San Paolo che aveva già vinto al Tenni, quindi per loro non dev'esser stato facile da digerire il nostro successo. Tre punti che, proprio perché strappati in extremis, ci teniamo strettissimi senza scordare che i nostri avversari sono in piena zona-playoff».
    Tuttavia la prestazione del Venezia non è stata proprio convincente.
    «Io dico che comunque la palla l'abbiamo sempre avuto noi tra i piedi - analizza il mediano veronese di nascita ma vicentino di fatto - Nella prima mezzora il Venezia ha giocato benissimo, è andato in gol per primo e, quando ha subito il pareggio alla loro prima incursione verso la nostra porta, il risultato avrebbe già potuto essere di 3-0».
    Una volta subito l'1-1 qualcosa si è inceppato.
    «Diciamo che il San Paolo è stato bravo a sistemarsi meglio in campo, spesso ci ha costretto in situazioni d'inferiorità numerica con ripartenze insidiose ed efficaci. Ad ogni modo siamo sempre rimasti concentrati, non abbiamo corso chissà quali rischi e al tempo stesso non abbiamo mai smesso di riversarci in avanti».
    Pur senza troppa lucidità il Venezia all'87' ha potuto esultare grazie alla zampata in mischia di bomber Zubin.
    «Ripeto, l'aspetto più importante è che il Venezia sia ancora lì col fiato sul collo del Treviso. La corsa continua e non credo che i trevigiani siano così felici di vederci sempre in scia». (m.del.)

    LA SVOLTA
    Via alla
    "nuova era"
    E un grazie
    a Rigoni
    di Luca Miani

    Martedì 1 Marzo 2011,
    Pronti a voltare pagina.
    Con lo stesso entusiasmo e le stesse speranze di ogni volta.
    Gli sportivi veneziani, gli amanti del calcio, ancora una volta si trovano di fronte a una "rivoluzione" per la loro società che negli ultimi anni ha vissuto spesso momenti difficili.
    La costante di questa schiera di tifosi è sempre stata il grande credito concesso al nuovo timoniere della società. Tutti pronti a sostenere la nuova avventura sperando che sia... quella giusta.
    E per quella giusta si intende la stagione della costruzione del nuovo stadio, unico grande ostacolo per poter vedere ritornare il Venezia nel calcio che conta, con la speranza di ritagliarsi un posticino stabile.
    Dal primo progetto del 1956 che identificava ai Pili lo stadio nuovo, l’idea del grande impianto ha messo le rotelle ed è passata per San Giuliano per arrivare sino a Tessera.
    Un progetto che attende da troppo tempo di essere trasformato in realtà dopo le mille promesse che si sono susseguite, gli impegni pubblici, quelli di privati non agevolati a dovere.
    Ancora una volta Venezia dà fiducia, oltre che il benvenuto, ai nuovi arrivati. Sempre con la speranza che siano "quelli giusti".
    Nel mentre, però, un grazie di cuore va a chi esce di scena. A quel generoso galantuomo che è Enrico Rigoni, unico imprenditore ad avere avuto il coraggio di salvare il Venezia che stava sparendo (seppur con appoggio di Comune e di Mauro Pizzigati) e di gestirlo per tutto questo tempo, superando problemi davvero grandi.



    PARLA L’EX PATRON Enrico Rigoni passa il testimone dopo quasi due campionati
    e conferma la massima fiducia nel gruppo che gli subentra al vertice del sodalizio
    «Il Venezia è in buone mani»
    Martedì 1 Marzo 2011,
    Si erano salutati il 10 febbraio scorso, dopo la stretta di mano seguita alla firma del preliminare d'acquisto «propedeutico» al contratto vero e proprio che verrà stipulato domani.
    Nella tarda mattinata di ieri una volta atterrato in laguna il volo da Mosca, Enrico Rigoni e Yury Korablin - rispettivamente vecchio e nuovo patron del Venezia - hanno subito ripreso contatto telefonicamente con l'intermediazione di Aleks Samokhin.
    «Con Korablin ci siamo salutati e ci vedremo molto presto - ha spiegato Rigoni - Domani davanti al notaio la trattativa verrà portata a termine come previsto e con reciproca soddisfazione, la Venice Football Academy acquisterà l'Fbc Unione Venezia. Manca solo la firma, tutto è già stato predisposto dai professionisti che hanno seguito il tutto».
    La fumata bianca sancirà il passaggio di consegne da parte dell'imprenditore di Camposampiero alla cordata italo-russa che ha già fatto intuire le proprie ambizioni.
    «Personalmente non ho avuto affatto l'impressione di «proclami» da parte della nuova proprietà, semmai ho visto persone determinate a realizzare progetti importanti, verosimili e praticabili alla luce delle loro disponibilità economiche, nemmeno paragonabili alle mie come ho sempre detto».
    I tifosi in particolare si augurano che stavolta il Venezia finisca in mani veramente solide, dopo le disavventure post-zampariniane che nell'estate 2009 avevano portato lo stesso Rigoni al timone del club.
    «Tra tutte le cordate che avevano manifestato interesse questa è certamente la più solida - sottolinea - inoltre anche l'amministrazione comunale ha preso le informazioni del caso e avrà effettuato tutte le verifiche necessarie. Qui si parla di rilancio del Venezia, di costruzione del nuovo stadio e molto altro: chi viene qui per investire ha tutto il diritto di pensare in grande con progetto importanti».
    L'altro ieri Enrico Rigoni ha seguito via internet la partita vinta dal Venezia contro il San Paolo in cui gioca suo figlio Simone.
    «Tre punti importanti e che bisogna tenersi stretti, perché il rischio di scivolare a -4 dal Treviso è stato molto concreto. Diciamo che il Venezia è stato anche abbastanza fortunato, ha vinto grazie a due episodi «particolari», segnando il primo gol di mano e il secondo in mischia dopo un calcio d'angolo che l'arbitro ha fatto ribattere».
    Marco De Lazzari

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    A San Vito non ci sarà Vianello
    Martedì 1 Marzo 2011,
    Archiviata la sudata vittoria per 2-1 sul San Paolo la squadra arancioneroverde, che già nelle prossime ore potrebbe ricevere al Taliercio la prima visita del nuovo presidente Korablin, inizia questo pomeriggio a preparare la trasferta di domenica prossima a San Vito al Tagliamento (ore 14.30).
    Quella contro una Sanvitese in crisi - reduce dal ko per 2-1 a Belluno e mai vincente nel 2011 - sarà la prima delle rimanenti cinque gare esterne di un Venezia che, invece, al Penzo giocherà altre quattro volte: nel mese di marzo a Sant'Elena sono attese Opitergina (domenica 13) e soprattutto Treviso (domenica 27), mentre a metà ci sarà la trasferta di Belluno.
    Contro la Sanvitese mancherà Vianello per squalifica, in quanto il difensore lagunare ha incassato la sua quarta ammonizione stagionale dopo quelle con Treviso e ChioggiaSottomarina (andata e ritorno).
    All'appello mancherà ancora il centrocampista Malagò che dalla scorsa settimana sta giocando (poco, solo un tempo nelle tre gare eliminatorie) con la Rappresentativa di serie D alla Viareggio Cup: oggi pomeriggio gli azzurrini affronteranno il Genoa a Chiavari nel loro ottavo di finale a eliminazione diretta.
    Qualora la Rappresentativa dovesse proseguire la sua esperienza fino a semifinali (sabato 5) e finale (lunedì 7) difficilmente Malagò sarebbe a disposizione del tecnico Enrico Cunico per la gara con la Sanvitese. (m.del.)




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