da www.gazzettino.it
CALCIO
Fraga ha acquistato la metà delle quote del club: «Il nostro progetto prevede la serie A»
La Berlet, società argentina, era stata descritta da qualcuno come una struttura fantasma e il suo presidente Jorge Carlos Fraga un millantatore. Forse con troppa fretta e superficialità visto che venerdì mattina il professionista sudamericano aveva sottoscritto, di fronte ad un notaio trevigiano, l'acquisizione del cinquanta per cento delle quote del calcio Treviso. Ieri era allo stadio e dopo la partita vinta contro l'Empoli, Fraga è stato presentato.
Perché il presidente Setten non è presente?
«Soffre molto la tensione della partita ed è rimasto a casa ma non capisco tutte queste perplessità dice Fraga con il supporto del traduttore Innocenti - se sono seduto davanti a voi in sede vuol dire che qualcuno mi ha autorizzato a farlo. O no?».
Rimarrà a Treviso?
«Ho un paio di incontri tra Napoli, Milano e Udine e poi torno in Argentina, in compenso a Treviso arriverà mio figlio con un paio di giocatori che saranno consegnati a Gotti perché possa visionarli».
Quali sono le sue attività?
«Ho un'azienda che produce impianti di allarme, video sorveglianza e che collabora con la federazione Argentina per la sicurezza negli stadi, inoltre gestisco una società sportiva che punta sul vivaio».
Perché ha scelto proprio Treviso?
«Il mercato europeo è quello più ricco e con la Becali, agenzia di procuratori con sede a Bucarest, abbiamo coperto la zona dell'Est Europa e con il Treviso quello italiano che ci serve come trampolino di lancio per i nostri numerosi giovani promettenti».
Cosa prevede la collaborazione?
«Non portiamo imprenditori ma una certa entrata derivata da alcune sponsorizzazioni, italiane, dall'importo pesante e poi porteremo i nostri migliori giovani a maturare per poi rivenderli, facendo così una sorta di autofinanziamento».
Quali gli obiettivi?
«Intanto salvarsi e poi fare un programma che preveda la serie A».
A quel punto ci sarà il problema stadio.
«Il Tenni è una bomboniera ma sotto il profilo della sicurezza non è certo il massimo perché troppo in centro».
Com'è avvenuto il contatto con Setten?
«Il presidente, perché tale rimarrà, viene due volte l'anno in Argentina, l'ho conosciuto però in Italia perché me l'ha presentato Pozzo, patron dell'Udinese».
Giampaolo Zorzo